Il 15 marzo 2024 la Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta di Regolamento sugli imballaggi con l’obiettivo di contrastare l’aumento dei rifiuti, armonizzando allo stesso tempo il mercato interno degli imballaggi e promuovendo l’economia circolare.

«Esprimo soddisfazione per l’accordo raggiunto all’unanimità a livello europeo sul Regolamento imballaggi. È un risultato importante, fortemente voluto dal Governo Meloni e ottenuto muovendoci compatti come Sistema Italia in difesa della filiera agroalimentare. L’equilibrio che è stato confermato tra sostenibilità ambientale, economica e sociale è una notizia fondamentale per settori produttivi importanti, come florovivaismo, bevande spiritose e vino. Adesso auspichiamo che anche sull’ortofrutta venga presa in considerazione la posizione espressa dal Parlamento UE, che riteniamo rappresenti la migliore risposta per garantire le esigenze di sicurezza degli imballaggi e non caricare di ulteriori oneri questo settore rilevante per il Made in Italy.» così ha commentato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Per quanto riguarda i vasi per il florovivaismo il testo stabilisce che i vasi e i contenitori utilizzati dalla aziende florovivaistiche per la coltivazione di piante e fiori, utilizzati nelle diverse fasi della produzione o destinati ad essere venduti con la pianta, non sono considerati imballaggi ma bensì beni strumentali alla coltivazione.

«Continua il pressing di Coldiretti per ricondurre le proposte sui tavoli europei ad un giusto equilibrio tra sostenibilità ed esigenze delle imprese» afferma Mario Faro, Presidente della Consulta Nazionale Florovivaismo di Coldiretti. «E’ una vittoria storica di una battaglia per una giusta valorizzazione del lavoro dei nostri imprenditori e di un settore cardine del Made in Italy che vale 3,1 miliardi di euro e garantisce lavoro a 200mila persone. Il messaggio è chiaro: basta fare i conti senza il sistema florovivaistico produttivo che è aperto al dialogo costruttivo ma che non può e non vuole più subire logiche commerciali che fanno gli interessi di pochi» afferma Nada Forbici, Presidente Assofloro e Coordinatore della Consulta Nazionale Florovivaismo di Coldiretti.

«L’accordo raggiunto all’unanimità tra gli Stati membri – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – rappresenta un importante passo in avanti sulla proposta iniziale della Commissione, che avrebbe invece avuto un effetto devastante sulle imprese agroalimentari italiane».

Tra le nuove restrizioni ci sono alcuni formati di imballaggio, tra cui la plastica monouso per frutta e verdura non trasformate che dal 2030 dovrà sparire. Ma anche le piccole confezioni monouso per condimenti, salse, mini prodotti cosmetici e da toilette (flaconi). L’intesa raggiunta, seppur ancora provvisoria, permette di applicare il principio di reciprocità ai prodotti che provengono da fuori UE. In poche parole: i prodotti che entrano devono rispettare le stesse regole di quelli che circolano e di quelli che escono.

Pur non contenendo tutti gli aspetti positivi rispetto alla posizione del Parlamento Europeo, grazie anche al lavoro di Coldiretti e Filiera Italia sono stati evitati incomprensibili e impraticabili decisioni, che non tengono conto dell’impatto economico sulle imprese: tra le misure più penalizzanti per le aziende dell’agroalimentare italiano c’è senza dubbio l’obbligo di riuso delle bottiglie di vino, spiriti e latte, oltre ai divieti relativi al comparto dei vasi per le piante dei nostri florovivaisti.

Nello specifico, per i florovivaisti l’Unione Europea aveva chiesto che tutti i vasi, a prescindere, fossero considerati imballaggi, con il rischio di un grave danno alle imprese florovivaistiche italiane a scapito di una concorrenza sleale. Grazie all’azione combinata di Coldiretti e Assofloro, invece, il risultato è stato che i vasi che vengono utilizzati dalle aziende florovivaistiche per la coltivazione di piante e fiori non saranno considerati imballaggi ma beni strumentali alla coltivazione. «Il sistema florovivaistico, unito, ha bloccato gli interessi di una lobby privata per un contributo non dovuto e che avrebbe causato gravi danni a tutto il settore italiano,» proseguono. «Che sia da esempio e da apripista agli altri settori per un dialogo volto sempre agli interessi sì ambientali, ma senza mai dimenticare quelli delle imprese e dei lavoratori

In futuro bisognerà re-intervenire per risolvere alcune criticità che persistono per il settore dell’ortofrutta, per tutelare di più le piccole e medie imprese e per gestire al meglio la concessione di deroghe, che rischia di frammentare il mercato europeo rendendolo più complesso per chi esporta.

«Nel frattempo – concludono Boeri e Rivarossa, – continuiamo a lavorare per un’Europa uguale per tutti, a partire dall’utilizzo di bioplastiche totalmente biodegradabili e compostabili, vero e proprio strumento di transizione ecologica e di orgoglio italiano

«L’intesa provvisoria raggiunta, pur essendo peggiorativa rispetto alla posizione del Parlamento europeo, rappresenta un passo in avanti sulla proposta iniziale della Commissione che avrebbe avuto un effetto devastante sulle nostre imprese. Auspichiamo che si possano avere ancora miglioramenti validi per il settore dell’ortofrutta, in quanto mantenere in capo agli Stati membri la possibilità di concedere deroghe può frantumare il mercato europeo rendendolo ingestibile per chi esporta.» dichiara CIA «Continuiamo a pensare che dovranno essere valorizzate le esperienze di Paesi come l’Italia che hanno superato l’80% della raccolta e riciclo costituendo dei veri e propri modelli di economia circolare. Così come era strutturata, la proposta di regolamento della Commissione Ue avrebbe di fatto colpito due dei settori del Made in Italy più esportati all’estero, il vino e il florovivaismo, le cui vendite hanno raggiunto nel 2023, rispettivamente, la quota record di 8 miliardi di euro e 1,25 miliardi di euro. Tuttavia anche sul testo attuale, migliorato pure grazie alla sensibilizzazione fatta dalle associazioni delle imprese e dei produttori del Made in Italy, auspichiamo ulteriori miglioramenti.»

«Prendiamo atto della posizione espressa dal Coreper sull’accordo provvisorio che era stato raggiunto nei giorni scorsi sul Regolamento imballaggi e che contiene importanti miglioramenti rispetto alla proposta originaria della Commissione, grazie al lavoro degli europarlamentari e del governo» è la dichiarazione di Confagricoltura «La Confederazione ribadisce che la posizione migliore per il settore era quella già votata dall’Europarlamento, che si era espresso contro il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 Kg, confermando l’esclusione del vino e degli spumanti, del latte e dei vasi dai target di riuso imposti nella proposta originale della Commissione europea, e con il riconoscimento della reciprocità delle regole nei confronti dei Paesi terzi.»

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