L’agricoltura e la pesca ligure, ancor più alla luce delle significative tensioni di questo periodo, necessitano di risposte concrete e rapide. A partire dal mese di febbraio 2024, nelle quattro province, si stanno svolgendo numerosi incontri territoriali con oltre duemila cinquecento associati, così da dar seguito a quanto sta accedendo sul territorio Nazionale ed Europeo con la concretezza della voce di chi questo settore lo vive tutti i giorni e nell’ottica di portare avanti un constante confronto con la base associativa.

«Durante le riunioni stanno venendo ribadite diverse questioni,» spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. «alcune delle quali riguardano direttamente l’Amministrazione della Regione Liguria. Abbiamo perciò deciso, insieme ai Presidenti e ai Direttori delle Province, di dare ulteriore seguito a quanto già in atto, indirizzando una lettera al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per chiedergli un incontro con la Dirigenza eletta di Coldiretti a livello territoriale, in presenza anche degli Assessori di riferimento A. Piana e G. Giampedrone».

Le questioni affrontate nella lettera, i punti all’ordine del giorno e le richieste a cui è stata data la priorità non sono poche e chiedono l’intervento tempestivo da parte della Regione, con una programmazione puntuale e concreta. I temi che richiedono maggiore urgenza e le tematiche salienti sono la necessità di un nuovo Piano Idrico Regionale e di un nuovo Piano Olivicolo. A questo fanno seguito la richiesta già più volte avanzata di applicazione di misure straordinarie – quali l’abbattimento e lo smaltimento come azioni strategiche – da mettere in campo nei confronti della PSA (Peste Suina Africana), così da permettere alle aziende suinicole di ripartire con l’attività produttiva.

Si sono poi evidenziati i ritardi e il bisogno di una programmazione chiara per quanto riguarda i Nuovi bandi del PSR e le domande di sostegno e di pagamento già presentate. «Vogliamo ridurre le tempistiche sulla chiusura delle istruttorie, e un cronoprogramma chiaro da poter diffondere alle aziende per l’apertura dei nuovi bandi» aggiungono Boeri e Rivarossa. «Inoltre, abbiamo dato largo spazio alla questione dei danni alla fauna selvatica e alle predazioni, soprattutto perché la minaccia dei lupi si avvicina sempre più alle coste e va arginata immediatamente».

A proposito del settore della Pesca e dell’Acquacoltura, si sono evidenziate le priorità da affrontare in sinergia con la Regione Liguria: primo fra tutti il problema del Tonno. A tal proposito, si è chiesto esplicitamente alla Politica di inserire nuovi criteri che permettano anche alla marineria ligure di poter tornare a pescare tonni. Oltre a ciò, si sono affrontate le questioni del bianchetto, delle orate spezine e delle quote del gambero, accanto ai problemi legati alla Diga di Genova e al Rigassificatore di Savona.

«Queste sono solo alcune delle tematiche essenziali affrontate nella lettera, anche in relazione alla definizione di quella che sarà la strategia programmatica della nostra Liguria, dove si sente l’impellente esigenza di interventi concreti.» Gli imprenditori agricoli, insieme con i pescatori locali, sono i primi custodi di un territorio dal patrimonio immenso, ma non possono traghettarsi da soli in un sistema di valore e maggiori tutele: serve l’intervento della politica. In un momento delicato e decisivo come quello attuale, è prioritario permettere agli imprenditori agricoli di poter fare impresa senza ulteriori ostacoli a un lavoro già di per sé sempre più complicato.

«Da quanto sopra riportato, è evidente che i nostri produttori stiano affrontando molteplici difficoltà,» concludono Boeri e Rivarossa. «Per cui la Politica non può più tardare a rispondere. Dobbiamo sentirci responsabili ai fini di dar via a un processo comune e costante che garantisca alle aziende una redditività congrua agli sforzi effettuati e riconosca un giusto valore all’eccellenza di un settore e di un intero territorio».

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