Aumentare la produttività, ridurre lo spreco d’acqua, prevenire le malattie dei vegetali e controllarne la fisiologia interna: questi sono i vantaggi che comporta l’utilizzo della nuova tecnologia “Plantvoice”, un biosensore a forma di stuzzicadenti che, se inserito nei vasi presenti nel tronco delle piante, è in grado di analizzarne la linfa e di stabilire la quantità d’acqua di cui hanno bisogno, oltre a monitorarne lo stato generale.
Il sensore è realizzato con materiali biocompatibili e progettato per resistere all’interno di una pianta per un periodo prolungato.
Forme di Intelligenza artificiale come questa potrebbero essere di grande aiuto al settore dell’agricoltura, dal quale proviene circa il 70% del consumo idrico mondiale. Ridurre questo spreco aiuterebbe sia l’ambiente che l’economia del settore.
Per questo motivo, la tecnologia ideata dal chimico Matteo Beccatelli e dal tecnico elettronico Tommaso Beccatelli è già diffusa in numerose aziende, anche se ancora poco conosciuta.