Tra le festività più importanti dell’anno florovivaistico, la Festa della Mamma è un termometro importante per valutare l’andamento dei mercati florovivaistici non solo in Liguria ma anche nel resto del mondo.
Per la Liguria segna la fine delle grandi produzioni invernali-primaverili e prepara ad un periodo di quasi stasi per il comparto fiorito, mentre le piante aromatiche ed il verde reciso ormai sappiamo che hanno aumentato la loro stagionalità, che ormai si estende per tutto l’arco dell’anno.
Ranuncoli ed anemoni, le produzioni di punta dell’imperiese, sono terminate, con un bilancio possiamo dire in chiaro scuro: tra una grande offerta, data dalle condizioni climatiche assolutamente favorevoli alla fioritura ma meno per quel che riguarda la qualità, ed un prezzo ragionevolmente inferiore rispetto agli anni scorsi, a causa proprio dell’offerta quasi eccedentaria. Si vedono ancora nelle campagne della zona di Sanremo-Arma di Taggia, campi di ranuncoli incolti, lasciati alla bellezza degli occhi ma che rappresentano sicuramente un mancato guadagno per i produttori.
La Festa della Mamma quindi esclude queste categorie di fiori per il prodotto reciso, concentrandosi su peonie e verde ornamentale, come ci conferma Paolo DiMassa, titolare dell’azienda Diemme Fiori Export e presidente di ANCEF (Associazione Nazionale Commercianti Esportatori Floricoli) «E’ stata una Festa della Mamma buona per la nostra produzione e la nostra azienda. Abbiamo lavorato soprattutto con peonie locali e provenienti da aziende francesi, nonchè l’immancabile ruscus che, sappiamo, è il re dei verdi ornamentali e si vende sempre molto bene. Esistono poi altri prodotti locali stagionali che si possono aggiungere ai bouquet misti, ma sono una percentuale sicuramente inferiore e fungono molto da “riempitivo”. Ad ogni modo è stata una festività soddisfacente.»
Sulla pianta di Albenga, che storicamente aspetta la Festa della Mamma per il boom di vendite di margherite ed altre fiorite in vaso, le vendite sono state al di sotto delle aspettative. Il clima non ha giocato a favore nè per garantire la qualità del prodotto nè per stimolare le vendite. Sono state soprattutto le piante fiorite a pagarne il prezzo, come ci conferma il presidente del Distretto Florovivaistico Luca De Michelis «Il clima freddo e umido, con piogge persistenti e temperature al di sotto della media, ha frenato la voglia dei consumatori, sopratto d’Oltralpe, di rifare i giardini. Questo ha penalizzato la vendita delle margherite in vaso che, si sa, sono destinate per la maggior parte al mercato estero, soprattutto in Germania».
Bene invece il comparto delle piante aromatiche che ormai sta rivestendo sempre più importanza all’interno della piana albenganese. Se, fino a qualche anno fa, la produzione si concentrava nel periodo primaverile, ora si è estesa praticamente a tutto l’anno. «Le piante aromatiche sono un prodotto d’eccellenza della nostra floricoltura» continua De Michelis «Molto apprezzate non solo per il loro uso culinario ma anche, e soprattutto all’estero, per uso ornamentale e decorativo». Anche in questo caso l’80% del prodotto viene esportato, soprattutto nei paesi nord-europei, Germania in primis.
Ma com’è andata nel resto del mondo?
Soddisfazione, dopo mesi di dati negativi, arriva dal Veiling Rhein-Maas, il sistema delle aste olandesi, che afferma come la Festa della Mamma 2024 abbia fatto registrare un fatturato superiore rispetto allo scorso anno. Nel segmento dei fiori recisi hanno riscosso particolare successo rose, peonie, lisianthus, gerbere e bouquet misti; per quanto riguarda le piante in vaso, la domanda è stata particolarmente elevata per le piante da interno come orchidee, ciotole e composizioni miste di alta qualità; nel segmento outdoor la richiesta è stata maggiore nel campo delle piante da terrazzo, rose e ortensie.
Anche nella lontana Cina la Festa della Mamma sta prendendo piede e dal centro tecnologico di Shenzhen, nel Guangdong, arrivano dati in netta crescita rispetto agli anni passati. Garofani, rose e peonie cinesi sono stati i fiori pipù richiesti, e molti fioristi locali hanno visto aumentare fino a 3-5 volte gli ordini rispetto ai giorni normali.
Dall’altra parte del mondo, le esportazioni di fiori colombiani sono cresciute del 10% nel giorno della Festa della Mamma, secondo quanto dichiarato dall’Associazione colombiana degli esportatori di fiori (Asocolflores). I principali mercati sono stati gli Stati Uniti, con il 77% del totale seguiti, tra gli altri, Regno Unito, Canada, Giappone e Paesi Bassi. Tra le specie più esportate ci sono rose, garofani, crisantemi, ortensie e alstroemerie. Sono stati aggiunti 300 voli cargo rispetto allo scorso anno per soddisfare la domanda.