È nota come margherita africana, oppure con il nome meno comune di osteospermum, il perché è facilmente individuabile nelle origini della Dimorphoteca, che è una Asteracea del Sud Africa e che, appartenendo alla stessa famiglia, è simile alla margherita. Si è adattata benissimo al nostro clima, tanto che, come erbacea perenne, la si incontra molto spesso in giardini, in vaso o in terra, dove si esibisce con i suoi meravigliosi colori e le foglie lanceolate. Deve infatti la sua diffusione nel continente europeo proprio alla sua resistenza in contesti difficili, oltre che ai colori e alla bellezza dei suoi fiori.

A differenza della margherita classica, che si sviluppa in un unico cespuglio tondeggiante, la Dimorphoteca cresce in cespuglietti, ecco perché si usa spesso per le bordure. Rosa, bianco, viola, rosso, giallo: i suoi fiori hanno colori vivacissimi. Esistono però diverse tipologie di Dimorphoteca e si distinguono proprio a partire dal colore. Generalmente i fiori della Dimorphoteca Pluvialis, chiamata così perché per contrastare l’umidità chiude i petali, sono bianchi, con al centro un bottone rosso-porpora, mentre la Dimorphoteca Aurantica porta nel nome il suo colore, che è l’arancione simbolo del sole. Anche la forma dei fiori può variare a seconda della varietà: esistono margherite africane con petali stretti e sottili, per esempio quella “ragno”, altre ricchissime, come quella a corolla doppia. Del resto l’etimologia del loro nome deriva dal greco di-morphos, due forme, proprio perché il fiore può presentarsi con aspetti diversi.

Dal colore alle caratteristiche di coltivazione, è una pianta molto apprezzata soprattutto perché la fioritura può estendersi dalla primavera all’autunno inoltrato, la pianta infatti è rifiorente, il che assicura il succedersi di petali colorati a lungo, specie in un clima temperato come quello della Riviera dei fiori. In caso di freddi intensi, da pianta originaria del Sudafrica la Dimorphoteca potrebbe soffrire: sarà bene allora proteggerla dalle gelate, spostandola all’interno se è all’aria aperta, oppure riparandola e consentendole così di sopravvivere al riposo vegetativo stagionale. È una pianta che, pur resistendo in mezz’ombra, ama la luce del sole, e il terreno sabbioso e ben drenato: a farla soffrire, ancor più della siccità, è l’umidità eccessiva.

Seppure diffusa in tutta Europa, la Dimorphoteca è ancora legata alle sue origini: in Sudafrica simboleggia la resistenza alle avversità e l’adattabilità, ed è associata all’idea di crescita, rigenerazione e quindi di fertilità. I significati della margherita africana variano un po’ in Europa, nei cui giardini fioriti la Dimorphoteca racconta di speranza e rinnovamento, fiore della bellezza e, per via della sua resistenza, anche di speranza e di nuovi inizi.

Al di là del suo significato nel linguaggio delle piante, resta un fiore semplice e, per questo, è associato a una certa idea di eleganza che lo rende protagonista nei giardini, ma anche nelle composizioni adatte alla bella stagione, dai matrimoni alle feste all’aria aperta. Anche in questi contesti, da reciso, la Dimorphoteca dimostra la sua grande resistenza. Una pianta versatile, che grazie alle sue caratteristiche si è guadagnata il posto in prima fila in tutte quelle occasioni di festa dove i suoi colori allegri e le sue forme classiche portano gioia e felicità.

Articolo della nostra collaboratrice Alessandra Chiappori.

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