Sono 14 i progetti selezionati nell’ambito del concorso di progettazione ARS URBANA, che saranno realizzati a EUROFLORA 2025 – XIII edizione della Mostra del fiore e della pianta ornamentale in programma a Genova dal 24 aprile al 4 maggio nel Waterfront di levante, l’area dell’ex quartiere fieristico oggi rinata grazie a un grande disegno di riqualificazione urbana firmato da Renzo Piano.
«I concept proposti – ha spiegato la presidente della giuria selezionatrice Anna Sessarego, presidente di AIAPP LIGURIA – sono risultati interessanti e innovativi, con profondità di contenuto eterogenea, sviluppati nei progetti in narrazioni e suggestioni che interpretano l’arte come azione dell’uomo di modellamento della natura, in senso estetico nel contesto urbano. Il tema del rapporto tra uomo e natura tiene conto dei cambiamenti climatici che hanno modificato il paradigma: non più l’uomo che domina la natura ma la natura diventa protagonista costringendo l’uomo ad adattare le proprie azioni alle leggi della natura, per garantire la sopravvivenza dell’ecosistema/paesaggio di cui esso stesso è parte. Emerge da alcuni progetti la necessità di proteggere la natura, affinché svolga i suoi processi vitali indisturbata. Altri progetti valorizzano l’ingegno umano capace di coniugare l’ars edificatoria con l’utilizzo di materiali naturali e di recupero mediante soluzioni sostenibili. Alcuni progetti mettono a confronto il paesaggio naturale con quello antropizzato e il tema della riflessione utilizzato nel suo duplice significato, il fermarsi a pensare e quello di duplicare e stravolgere la realtà, in un caso allontanando la natura lasciando l’uomo accedere solo alla sua immagine riflessa sul suolo».
Le realizzazioni saranno valutate nella mattinata di giovedì 23 aprile 2025 da una seconda giuria di esperti.
Di seguito i progetti selezionati:
CATEGORIA UNDER 30
NATURA NATURANS: progetto di Lorenza Ferrari, Deila di Fiordo, Alice di Giannantonio, Emma Franco
Il giardino si articola in tre aree: arida, semi-arida e rigogliosa, simboleggiando la rinascita attraverso la natura. Un percorso in ciottoli attraversa gli spazi, dove piante, dune e materiali creano un dialogo tra uomo e ambiente. La transizione evoca sostenibilità e rigenerazione, riflettendo l’equilibrio tra arte, natura e opera umana.
OSSIMORO: progetto di Alessia Franco, Ilaria Fiorentino, Karin Martini, Emanuele Dragomanni
Ossimoro esplora e interpreta due realtà opposte: il mondo antropizzato, buio e sterile, e il mondo naturale, pieno di vita e colore. A connetterli è una porta, varco verso nuove consapevolezze, che invita a riflettere non solo su come uno spazio à, ma anche su come era o potrebbe diventare, riconoscendo che ogni azione potrebbe fare la differenza.
RIVEDERE: progetto di Maria Gracia Mora, Olaia Sànchez, Nagel Martinez Casas
RiVedere coniuga tradizione e sostenibilità. Abbiamo progettato un padiglione a forma di arco catenario, ispirato al Rinascimento e all’agricoltura italiana. Costruito con scatole e piante di plastica riciclata, simboleggia la fusione tra natura e design, promuovendo soluzioni innovative per l’architettura del futuro.
VERDE INNOCENTIA : progetto di Martina Coniglio, Francesco Macciò, Anna Sala, Marco Pizzo
Verde innocentia esplora la possibilità di ridare identità di paesaggio a spazi abbandonati, evocando il dialogo tra cultura umana e vita vegetale. Si ispira agli spazi costieri ai margini urbani, luoghi apparentemente invisibili. Si crea così un unicum tra artificio umano e natura, che con “innocentia” riconquista e riempie lo spazio.
CATEGORIA OVER 30
20MQ PER VIVERE 5 PER RIFLETTERE: progetto di Studio D Architettura, Studio Pd’a, Vera Luciani Biolaghi
Il progetto affronta la crisi del consumo di suolo in Italia, evidenziando la scarsità di verde urbano: in media solo 20 mq per abitante, con città che scendono a 5 mq. Attraverso un’installazione interattiva, si punta a sensibilizzare sul problema e stimolare riflessioni critiche.
BLUEPRINT: progetto di Erica Pasetti e Margherita Squero
Blueprint è un rifugio temporaneo, una tenda che non lascia impronte e ricorda il gesto antico ma sempre attuale di coprire il suolo per rigenerarlo. Un quadrato blu, un bastone, corde e pietre si tendono a proteggere i fiori e la contrapposizione uomo-natura genera un momento di contemplazione.
UNA FASCIA SEMPLICE – Nuova vita a un tipico terrazzamento ligure, tra tradizione e innovazione: progetto di Barbara Pepe e Filippo Leone Roberti Maggiore
Il concetto di rinascita è stato, da noi, inteso nel senso di riqualificazione, valorizzazione e attribuzione di nuova fruibilità a una area a verde. Tale obiettivo viene raggiunto a mezzo dell’utilizzo di materiali a chilometri zero e il più possibilmente compatibili con la Natura e quindi a bassissimo impatto ambientale, come le tradizioni storiche locali spesso insegnano. Il tutto è stato realizzato attraverso la valorizzazione di antichi mestieri (ad es: il restauro di tipici muri “a secco”) e professionalità ormai poco diffuse (creazione di pergolati in legno lavorato a mano e di provenienza locale).
IL GIARDINO DELLE ALTRE: progetto di Simone Ottonello e Gianfranco Fumo
“…cioè il giardino delle altre specie, dedicato cioè agli insetti pronubi,fondamentali per la vita del Pianeta. Sopraelevato, è inaccessibile per gli umani: i visitatori potranno vedere il giardino e le attività degli insetti attraverso telecamere e schermi e da questi si potrà accedere a tanti altri contenuti sui social e sito web dedicati. Oggi prototipo per Euroflora, domani potrà ricoprire tutte le strade delle città”
PRIMAVERA SILENZIOSA: progetto di Mario Manfroni, Patrizia Burlando, Alessandro Chilosi, Sabrina Diamanti
Primavera Silenziosa simboleggia l’impatto dell’uomo sull’ambiente. Un paesaggio sterile e caotico contrapposto a oasi rigogliosa di vita e speranza. Al centro, uno specchio che riflette un cielo fiorito e invita a riflettere sulle proprie responsabilità e sulla scelta tra distruzione e rinascita.
RADIFICARE L’INCOMPIUTO: progetto di Cristina Molinari
La civiltà nasce dall’intervento umano, ma la natura non si arrende. L’opera in acciaio corten e rete metallica evoca il declino degli edifici incompiuti. La vegetazione rappresenta la forza dinamica della natura che riconquista i luoghi. Un sentiero in ghiaia conduce lo spettatore al cuore dell’installazione, dove il naturale domina l’antropico.
RIFLETTO: progetto di Maria Luisa Guerrini, Luca Ferretti, Veronica Valentini, Sofia Cambiotti
Rifletto dunque penso. Rifletto dunque rinvio un’immagine specchiata. Stesso verbo, due significati diversi. Rifletto è uno spazio circoscritto da pareti lucide all’interno del quale riflettere sulle condizioni in cui versa il nostro pianeta. Lo specchio, che riverbera l’immagine del cretto ne è la risposta. La terra resa arida dalla siccità causata dai cambiamenti climatici, accoglie tra le proprie fenditure piccoli cespugli di essenze autoctone, colorati ed invadenti, simbolo della resilienza della Natura.
THAUMASTÀ, LE COSE MERAVIGLIOSE: progetto di Daniele Pilla
Thaumastà è una scultura effimera, la cui forma viene erosa da intemperie e colonizzazione vegetale. I ciuffi d’erba che fessurano l’argilla, mostrano una potenza vivente che trascende la volontà umana. Una riflessione sulla caducità della bellezza e delle singole vite, che interroga il ruolo dell’homo sapiens nel mondo, auspicandone un passo a lato.
UNVEIL: progetto di Clepstudio – Gloria Lisi, Valerio Croci, Fabrizio Esposito, Noemi Prezioso
Unveil è un gesto che evoca fisicamente l’azione dello scoprire, del voltare una pagina, per ritornare a stupirsi della vitalità del suolo, spesso concepito come inerte, attivando nelle visitatrici e nei visitatori una riflessione sulla relazione essere umano-suolo. Laddove il velo che noi stessi poniamo si solleva, l’energia del suolo si sprigiona.
WILDFLOWERS: FIORI SELVATICI E CONTESTI URBANI: progetto di Giulia Sasso e Cecilia Galli Passerini
E’ davvero possibile perseguire obiettivi di contrasto al cambiamento climatico e di aumento della biodiversità in ambienti congestionati? La risposta è sì: esistono piante che riescono ad adattarsi allo stress e alla carenza d’ acqua, a crescere nei margini di coltivi in aree prossime alle sedi viarie; queste sono i Wildflowers, i fiori selvatici.
Per maggiori informazioni: https://euroflora.genova.it/