Associazione Nazionale Commercianti Esportatori Fiori, ovvero ANCEF, un’organizzazione storica, nata a Sanremo nel 1949, e da allora attiva nella tutela di chi si occupa di commercio all’ingrosso ed esportazione di fiori e verde ornamentale, che rappresenta e valorizza in tutto il mondo. Abbiamo chiacchierato con Simona Savio, direttrice dell’Associazione.
Ci presenta ANCEF?
«Siamo un’associazione per commercianti ed esportatori di fiori, un’associazione nazionale – questo è un aspetto determinante – che è stata fondata nel 1949, penso sia una delle più datate in Italia. Il nostro business è quasi tutto export, ma abbiamo associati che si occupano anche di Italia, in maniera sicuramente parziale, e trattiamo fiori, verde ornamentale, secco, che da qualche anno va molto forte, e stabilizzato. Insomma tutto quello che riguarda il reciso».
Vista la storicità dell’Associazione, come è cambiato il panorama negli ultimi decenni?
«Ormai siamo davvero moderni: esportiamo dappertutto, dall’Europa alla parte extra UE che è quella più forte. Parliamo di Stati Uniti, Corea, Dubai, Singapore, tutto il nord America, il Giappone… ovunque si possa pensare. Prima avevamo paesi di riferimento europei, classicamente erano Germania, Austria, Svizzera, ma anche Regno Unito e Svezia: oggi sono paesi che non si fanno quasi più, sono diventati una nicchia, in un certo senso».
Qual è la cosa più importante di cui vi occupate?
«Abbiamo un contratto nazionale collettivo che andiamo a discutere a Roma con i sindacati, CGIL, CISL, UIL, i maggiori e più rappresentativi. Il nostro contratto è molto interessante perché prevede una stagionalità importante, un aspetto quasi scomparso ovunque, tranne forse un po’ nel turismo».
Una caratteristica connaturata al settore…
«Sì, anche se abbiamo fatto un’integrazione per la parte legata al vaso, perché abbiamo anche degli associati nella zona di Albenga. La parte importante del documento è proprio quella che riguarda la stagionalità molto flessibile, e caratterizza il nostro contratto».
Chi sono e dove sono i vostri associati?
«Il 90 per cento degli associati è sul territorio, all’incirca una quarantina di aziende, poi abbiamo qualcuno ad Albenga e altri fuori regione».
Con chi si confronta quotidianamente ANCEF?
«Abbiamo rapporti settimanali con le istituzioni, dal Comune alla Regione: facciamo parte di un tavolo presso il Ministero Delle Politiche Agricole Alimentari E Forestali e siamo in Union Fleurs, l’associazione mondiale delle associazioni legate alla floricoltura. Facciamo anche parte di FSI, associazione che si occupa di sostenibilità a livello mondiale. Abbiamo insomma interlocutori locali e internazionali con cui ci confrontiamo settimanalmente, facciamo diverse attività all’estero».
Di che attività si tratta?
«Molto ormai è online, ma a volte ci coinvolge di persona. Partecipiamo anche a fiere, la più importante si è da poco chiusa, è l’IFTF, International Floriculture Trade Fair, che si svolge in Olanda ed è la più importante a livello mondiale. Sono tanti anni che partecipiamo, abbiamo uno stand che ormai ha raggiunto un buon livello, sempre in collaborazione con il Distretto, con Regione e il Comune di Sanremo attraverso il Mercato dei fiori».
Com’è andata quest’anno in Olanda?
«È stata una bella fiera, forse con meno persone, ma con più professionisti, quindi meno curiosi ma molti più addetti ai lavori».
Nel Ponente il Mercato dei fiori rappresenta una parte importante della vostra attività
«I nostri associati partecipano all’asta, siamo i maggiori compratori e praticamente facciamo funzionare l’asta e il deposito in modo regolare. I nostri rapporti con il Mercato sono ottimi, lo stesso con il Comune di Sanremo. Tutte le attività del Mercato sono ovviamente collegate a noi, e noi a loro. Poi partecipiamo volentieri agli eventi del territorio quando ci viene richiesto, per esempio i collaterali dei carri fioriti, o del Festival di Sanremo o Villa Ormond in Fiore. Siamo anche aperti alle scuole per far conoscere la nostra realtà come eventuale sbocco professionale, abbiamo con loro un’ottima collaborazione: è utile far capire che non c’è solo la produzione, la parte agricola, ma che le nostre aziende richiedono ormai professionalità molto alte».
Quali sono le problematiche quotidiane che affrontate?
«La ricerca del prodotto, che deve essere di ottima qualità, e poi la logistica, che credo sia la nostra maggiore problematica: è la parte dove ci dobbiamo confrontare giornalmente a livello pratico ma anche economico per via dei costi di trasporto. Noi viaggiamo in aereo – o in nave se parliamo di secco o stabilizzato – ma il mezzo principale per i nostri prodotti sono i voi, e i prezzi devono essere sufficientemente competitivi, cosa che non sempre accade. Per questo a livello di professionalità servono competenze alte: bisogna occuparsi delle dogane, della logistica, insomma bisogna essere dei veri professionisti».
«Dovremo essere anche noi sempre più professionali per dare delle risposte: i quesiti che si pongono sono tanti e sempre più complicati, dovremo cercare di essere molto bravi per supportare i nostri associati, le esigenze sono molte. Prima tra tutte il contratto, e poi la vetrina all’estero, quindi tutto il lavoro sulla promozione di alto livello».
Intervista della nostra collaboratrice Alessandra Chiappori.