Il Centro Studi Divulga ha pubblicato il primo rapporto sul florovivaismo 2025, il quale analizza lo scenario globale dei mercati e approfondisce le dinamiche italiane attraverso un’analisi del percepito delle imprese florovivaistiche.
Il florovivaismo rappresenta un settore strategico per la sostenibilità economica e ambiatale. Il suo valore è cresciuto negli ultimi anni, tuttavia il settore affronta importanti sfide per le quali sono necessarie politiche a supporto al fine di valorizzare un settore cruciale per il nostro Paese.
In sintesi:
Il settore florovivaistico in Unione Europea, secondo le proiezioni Eurostat, nel 2024 ha raggiunto un valore di 24,5 miliardi di euro (+ 1% rispetto al 2023), con l’Italia che contribuisce per poco meno di 3,3 miliardi, posizionandosi al terzo posto dietro Paesi Bassi e Spagna. Negli ultimi 10 anni sia l’Unione europea che l’Italia hanno visto una contrazione dei volumi prodotti (-12,3% per l’Ue-27 e -6,1% per l’Italia), ma un aumento del valore economico (+23,3% per l’Ue-27 e +30,8% per l’Italia), spinto principalmente dal rialzo dei prezzi di vendita (+40,5% per l’Ue e +39,4% per l’Italia) e dalle spinte inflattive che hanno caratterizzato i mercati.
Secondo i dati dell’ultimo censimento agricolo, in Italia sono presenti circa 19 mila imprese florovivaistiche di cui 9.356 vivai e 11.855 che producono piante ornamentali e fiori. Dati interessanti emergono dall’analisi dei flussi commerciali. Nell’ultimo decennio, infatti, i prodotti florovivaistici nell’Unione europea hanno registrato una crescita significativa sia per quanto concerne le esportazioni (+75,3%) che le importazioni (+54,6%). In particolare, il commercio di fiori recisi, piante ornamentali e prodotti vivaistici ha mostrato una significativa espansione, testimoniando l’importanza crescente del settore nell’economia europea ed
internazionale. La bilancia commerciale del settore florovivaistico in Ue-27 ha raggiunto un saldo positivo di 4,7 miliardi di euro (+0,9% rispetto al 2022).
I Paesi Bassi si confermano il principale esportatore dell’Ue, mentre la Germania è il principale importatore. Il trend positivo è confermato anche dai primi dati del 2024. Nei primi nove mesi, i flussi commerciali mondiali di prodotti florovivaistici italiani hanno registrato un significativo aumento, con un incremento delle esportazioni del 5% e delle importazioni del 31,4%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante la crescita, il saldo positivo della bilancia commerciale è diminuito del 20,3%. In particolare, sebbene tutti i segmenti (fiori e fronde recise, piante in vaso, vivaismo) abbiano registrato aumenti, la bilancia commerciale è migliorata solo per le piante in vaso. Francia, Paesi Bassi e Germania sono i principali acquirenti, mentre i Paesi Bassi sono anche il principale fornitore per l’Italia, seguiti da Francia e Spagna. Il mercato dell’Unione europea continua a dominare i flussi commerciali, rappresentando la quota maggiore sia nelle esportazioni che nelle importazioni italiane. Per completare l’analisi viene riportata l’indagine campionaria svolta dall’Istituto Ixè.
Concentrando l’attenzione sull’intera filiera florovivaistica italiana, le imprese intervistate fotografano una situazione con diffuse difficoltà.
Solo un terzo (36%) del campione giudica positivamente l’andamento del settore, mentre il 44% lo valuta poco positivo e il 9% addirittura negativo.
Il problema più rilevante risulta, indiscutibilmente, il tema del reddito inadeguato, indicato dal 61% delle imprese, le cui cause principali sono da riscontrarsi nei problemi legati all’aumento dei costi energetici, come indicato dal 45% delle imprese. Le imprese convergono compattamente sull’opportunità di valorizzare i prodotti italiani per accrescerne la domanda (l’84% si dice d’accordo): il 35% delle aziende dichiara che i consumatori apprezzano maggiormente prodotti e produzioni interamente italiani per la loro qualità superiore contro appena il 9% che rileva una maggiore propensione di acquisto di produzioni straniere a causa dei prezzi molto più bassi.
Tuttavia, rispetto alle vendite destinate al consumatore privato, una quota piuttosto rilevante delle aziende (41%) teme che sia destinato a diminuire nei prossimi anni. Il settore florovivaistico, oltre che essere un comparto fondamentale per l’agricoltura e l’economia, ha dei riflessi importanti anche a livello sociale per i benefici sulla salute delle persone.
Il rapporto completo è disponibile qui: https://www.divulgastudi.it/wp-content/uploads/2025/02/Rapporto-Florovivaismo.pdf