Nel ponente ligure il mese di luglio, nel complesso, non è stato particolarmente caldo e afoso, ma il tasso di umidità relativa si è mantenuto sempre piuttosto alto favorendo lo sviluppo e la diffusione delle malattie fungine e dei parassiti animali tipici del periodo.
Nota meteo – Le previsioni meteo elaborate da vari siti per il mese di agosto forniscono informazioni piuttosto contrastanti: per le aree mediterranee nel complesso potrebbe risultare un mese piuttosto caldo, in continuità col mese di luglio, ma si prevedono delle anomalie di pressione negative sul centro nord Europa che favorirebbero la discesa di aria fredda che andrebbe a incontrarsi, proprio sul bacino del mediterraneo, con l’aria calda proveniente dalle basse latitudini, determinando un’alternanza tra ondate di caldo ed episodi temporaleschi nelle zone di confluenza delle masse d’aria.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.html, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.
PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
Nel mese di agosto molti coltivatori e i vivaisti saranno impegnati nell’avvio degli impianti di ranuncolo e anemone, nella gestione degli impianti di radicazione delle talee di margherite e di piante aromatiche (soprattutto rosmarino, lavanda, salvia, menta, timo, …), nonché nella gestione delle semine di specie varie (santoreggia, origano, …).
FIORI E FRONDE RECISI
Anemone e ranuncolo
In agosto verranno allestiti gran parte degli impianti e si consiglia di:
– effettuare gli impianti in un momento in cui la temperatura del terreno e dell’ambiente non sono eccessivamente elevate, in modo da evitare fenomeni di dormienza o, nel caso di rizomi pre germogliati, arresti dello sviluppo vegetativo;
– controllare molto bene il materiale prima dell’impianto, in modo da scartare eventuali rizomi ammuffiti o marcescenti: in caso sorgessero dei dubbi e consigliabile rivolgersi ad un laboratorio d’analisi il più precocemente possibile;
– piantare col terreno alla giusta umidita e non interrare troppo i rizomi, meglio lasciarli superficiali;
– adottare corretti sesti d’impianto, tenendo conto anche delle caratteristiche vegetative delle selezioni impiegate;
– per limitare i danni da caldo sarebbe bene impiegare reti ombreggianti o imbiancare le serre per proteggere le radici dal caldo eccessivo;
– adottare strategie (posizionamento di trappole cromotropiche o a ferormoni e/o di reti, utilizzo di sostanze ad azione repellente, …) atte ad ostacolare l’ingresso negli impianti di insetti, soprattutto afidi e tripidi che potrebbero trasmettere virus pericolosi quali TSWV, INSV e Potyvirus, nonché di lepidotteri nottuidi le cui larve potrebbero causare erosioni alle giovani piante;
– fin dall’impianto applicare formulati a base di organismi antagonisti o di attivatori delle difese delle piante allo scopo di prevenire l’insorgenza di malattie di origine tellurica (quali ad es. rizottoniosi, marciumi da oomiceti o da Sclerotinia, tracheofusariosi) che potrebbero causare perdite anche significative già nelle prime fasi di allevamento;- irrigare in modo essenziale ed oculato, al fine di evitare che si verifichino ristagni idrici in concomitanza delle ore più calde della giornata, in quanto l’acqua libera potrebbe raggiungere temperature eccessivamente elevate dannose per le giovani radici.
Asparagus plumosus
– Tripidi: continueranno a rappresentare un problema per questa e molte altre colture. Impiegare tutti mezzi indiretti (reti, trappole) per tenere bassa la popolazione dell’insetto all’interno delle serre. In presenza di infestazioni intervenire regolarmente in modo da evitare che le infestazioni diventino difficili da controllare.
Eucalyptus spp.
– Psilla ed acari eriofidi: parassiti animali che in estate risultano sempre più difficili da contrastare, e nei confronti dei quali la prevenzione e la lotta integrata costituiscono i principali strumenti di difesa, in quanto il mezzo chimico difficilmente riesce a sortire esiti significativi e duraturi.
– Deperimenti di origine fisiologica: si consiglia di adottare irrigazioni funzionali allo sviluppo delle piante, soprattutto se l’impianto è stato realizzato di recente (uno o due anni), onde evitare l’instaurarsi di ristagni che, in seguito ad un surriscaldamento dell’acqua libera nei terreni/substrati, potrebbero causare sofferenze radicali, a volte irreversibili.
Ginestra a fiore bianco
– Lepidotteri: sulla vegetazione possono comparire erosioni da larve di lepidotteri (Uresiphita limbalis). La lotta e
possibile con trattamenti alla comparsa delle prime larve con formulati a base di Bacillus thuringensis (o eventualmente con piretroidi).
– Mal bianco: malattia che facilmente può comparire su piante lussureggianti e/o allevate in zone umide.
Pesco da Fiore
Osservate infestazioni di tingidi su ciliegio e pesco da fiore. I sintomi sono costituiti da decolorazione dei punti colpiti e un’intensa alterazione cromatica di colore argento, localizzata nella parte centrale della foglia, questa decolorazione degenera fino a necrotizzare
Pittosporino (Pittosporum tenuifolium “Silver Queen” ed altri)
– Marciumi basali da Phytophthora spp.: costituiscono un pericolo soprattutto per i nuovi impianti. La malattia si manifesta con un deperimento, spesso repentino, associato ad un caratteristico marciume basale (i tessuti colpiti assumono una caratteristica colorazione nero-bluastra). Per prevenire le infezioni è fondamentale una corretta gestione delle bagnature; un valido aiuto lo possono fornire anche formulati a base di microrganismi antagonisti applicati al terreno. In presenza della malattia eliminare le piante colpite e intervenire in modo mirato.
Ruscus
– Parassiti animali: tripidi, cicaline e ragnetto rosso sono sempre presenti in molti impianti. I danni causati da questi fitomizi si possono riconoscere osservando i cladodi sui quali: i tripidi determinano punteggiature scolorite e distorsioni dei lembi; le cicaline provocano tipiche lesioni a tratteggio; gli acari tetranichidi causano un’argentatura dei tessuti e osservando la pagina inferiore della foglia è facile rinvenirne la presenza.
– Virosi: si potrebbero manifestare con frequenza crescente le alterazioni di origine virale (TSWV) costituite da maculature verdi/giallo chiaro tondeggianti, con piccolo centro necrotico (segno della lesione provocata dall’insetto all’atto della nutrizione).
– Marciumi delle radici da Cylindrocarpon sp. o Fusarium spp.: questi miceti colpiscono prevalentemente piante già indebolite da altre cause (es. condizioni colturali non idonee o altri patogeni), e i danni più gravi si osservano tra l’estate e l’autunno. È quindi importante prevenire le infezioni adottando corrette pratiche colturali, e impiegando formulati a base di microrganismi antagonisti o di sostanze attivatrici delle difese naturali.
PIANTE IN VASO
Impianti di radicazione di margherite e aromatiche
– Sciaridi: monitorare la presenza di questi ditteri le cui larve, se presenti in numero eccessivo, potrebbero causare morie. Ove vi è il rischio che questi insetti possano proliferare, è possibile prevenire i danni impiegando formulati a base di nematodi entomopatogeni (ad. es. Steinernema sp.).
– Marciumi radicali/basali: i rischi maggiori sono le infezioni da oomiceti (Pythium e Phytophthora) e, soprattutto su lavanda, da Rhizoctonia sp. Buona pratica è quella di distribuire sui substrati, in prossimità della radicazione, formulati a base di microrganismi antagonisti e adottare bagnature essenziali.
Aromatiche (talee in radicazione e piante in coltivazione)
– Cicaline: tra i fitofagi che colpiscono le piante aromatiche le cicaline sono quelli di più difficile gestione: i mezzi di lotta disponibili ed efficaci sono pochi, ed essendo insetti caratterizzati da una spiccata polifagia si spostano facilmente da piante spontanee a coltivate, rendendo poco efficaci i trattamenti antiparassitari effettuati sulle coltivazioni.
– Maculatura fogliare da Alternaria sp.. avversità presente soprattutto su rosmarino. La malattia può colpire piante di ogni età, soprattutto se hanno tessuti teneri e acquosi o se sono allevate in impianti troppo fitti o siti in zone umide e poco ventilate. La lotta si basa sulla prevenzione, ed è consigliabile evitare concimazioni eccessivamente azotate e verificare la sanità delle piante madri. Può essere utile nei periodi critici applicare sulla vegetazione sostanze ad azione disinfettante.
– Peronospora: malattia che sta colpendo in modo grave molti impianti di basilico in quanto favorita dal clima caldo umido. È necessario adottare tempestivamente tutte le strategie di difesa a disposizione.
– Marciumi basali: il periodo è favorevole all’insorgenza di marciumi da oomiceti, ed in particolare da Phytophthora spp.
(soprattutto su rosmarino e lavanda). Partendo dal presupposto che i principali fattori predisponenti l’avvio delle infezioni sono l’introduzione negli impianti di materiale infetto e la presenza di ristagni idrici, si raccomanda di: effettuare gli impianti impiegando materiale di propagazione sano; eliminare i residui delle colture precedenti; sistemare i terreni in modo da favorirne il drenaggio ed evitare la presenza di acqua di scorrimento; utilizzare substrati sub acidi e ben drenanti; evitare concimazioni poco equlibrate (soprattutto a favore dell’azoto); adottare, ove possibile, sistemi di irrigazione localizzata; favorire la colonizzazione della rizosfera da parte di microrganismi antagonisti/simbionti. Anche l’impiego di formulati a base di sostanze in grado di attivare le difese naturali delle piante (ad es. corroboranti) può contribuire, in un contesto integrato, a rendere le piante meno soggette alle infezioni. Si è osservato inoltre che il ricorso a sistemi di ombreggiamento, la somministrazione di brevi bagnature aeree nelle ore più calde della giornata, l’uso di vasi di terracotta o in plastica di colore chiaro, possono contribuire a ridurre la gravità delle infezioni che a volte esplodono in modo epidemico nel periodo estivo/autunnale.
Ciclamino
– Tripidi: stanno continuando ad infestare molti impianti e rappresentano un pericolo sia per i danni diretti (punture di suzione) che indiretti (trasmissione di Tospovirus) che possono causare. La lotta è particolarmente difficile in quanto i fiori offrono loro rifugio.
– Marciume batterico da Pectobacterium carotovorum: sono comparsi casi di marciume molle in alcuni impianti. Monitorare le coltivazioni, eliminare le piante sintomatiche e intervenire con formulati a base di rame o ad azione corroborante/attivatrice delle difese delle piante.
– Giallumi fogliari e deperimenti delle piante: sono sintomi presenti in alcuni impianti. Verificare l’origine dell’alterazione, e in caso si diagnosticasse una tracheofusariosi eliminare le piante sintomatiche.
Girasole
– Larve di lepidotteri nottuidi: erosioni fogliari sono già visibili in alcuni impianti. Si consiglia di prevenire le infestazioni impiegando formulati a base di Bacillus thuringiensis; ove le larve sono già presenti è necessario intervenire in modo mirato.
– Mal bianco: nel periodo estivo costituisce il pericolo più grave, secondo solo alle infezioni da virus (TSWV in particolare). Monitorare gli impianti a partire dalle piante più esposte alle correnti d’aria.
Crisantemo
– Afidi, nottue e ragnetto rosso: costituiscono i principali agenti di danno per i crisantemi oltre che da vaso, anche da reciso.
– Miridi (Nysius senecionis): da qualche stagione su crisantemi allevati in vaso si rileva la presenza di miridi che con le loro punture di nutrizione possono causare un arresto dello sviluppo e/o una deformazione che, specialmente nelle giovani piante in allevamento, può danneggiare (“accecare”) la parte del cimale, con grave danno alla forma di allevamento.
– Marciumi basali da Phytophthora sp: colpiscono con più facilità le piante allevate in vaso.
Margherita (piante madri)
– Tripidi: oltre che causare lesioni alla vegetazione possono trasmettere Tospovirus (TSWV e INSV), cosa che risulta particolarmente pericolosa nel caso vengano colpite le piante madri.
– Afidi radicali: avversità che nel periodo estivo può determinare rallentamento della crescita e giallumi fogliari. Prevenire le infestazioni impiegando formulati ad azione nematocida (ad es. a base di Paecilomyces lilacinus, estratti di aglio, ecc.)
– Marciume da Phytophthora sp.: si osserva un avvio delle infezioni sulle talee già in radicazione che sono destinate ad ottenere piante nella forma “ad alberello”.
– Tracheofusariosi: i sintomi della malattia potrebbero comparire col caldo, si consiglia di monitorare gli impianti, eliminare le piante sintomatiche e accertare la sanità delle piante madri prima di procedere alla raccolta delle talee.
Varie da vaso fiorito: dipladenia, lantana, solanum ed altre
– Aleurodidi: la più diffusa e pericolosa è Bemisia sp. che è già presente in molti impianti; vi è il rischio che le infestazioni si aggravino qualora non prontamente contrastate. Ove possibile valutare approcci di lotta biologica/integrata.
– Tetranychus urticae: alla comparsa dei primi focolai intervenire prontamente in modo che non si instaurino infestazioni difficili da contrastare.
URBANO E SPONTANEO
Glycaspis brimblecombei (psilla LERP) su Eucalyptus calmadulensis: parassita presente nel ponente ligure dal 2012 circa, e che rapidamente si è diffuso su piante in vivaio e in ambito urbano. Questa psilla di origine australiana è riconoscibile dai caratteristici follicoli bianchi cerosi. La psilla, alimentandosi a spese della linfa della pianta, produce grandi quantità di melata molto vischiosa che imbratta il fogliame su cui si stratificano le fumaggini. La presenza di popolazioni elevate dell’insetto può determinare filloptosi (caduta precoce ed eccessiva di foglie), con possibile forte deperimento delle piante nel giro di 2-3 anni. I limitatori naturali, quali ad esempio Psyllaephagus bliteus contengono le popolazioni di psilla, ma quest’anno il clima particolarmente umido e non eccessivamente caldo probabilmente ha favorito la proliferazione della psilla.
Metcalfa pruinosa: come nel caso della psilla LERP, anche le popolazioni di metcalfa quest’anno appaiono più numerose del solito. Anche in questo caso condizioni ambientali a loro favorevoli possono averne favorito lo sviluppo rendendo meno efficace l’azione del limitatore naturale Neodryinus typhlocybae che da tempo ormai si è ambientato al nostro Paese. Questo insetto è altamente polifago per cui lo si può trovare su piante ed arbusti di molte specie.
Ricania speculum: questa cicalina, simile ad una farfalla, è recentemente giunta dal sud est asiatico e la sua presenza è stata rilevata anche in giardini ed orti dell’imperiese. Si tratta di un insetto fitomizo i cui adulti presentano ali scure con zone trasparenti e le forme giovanili hanno un aspetto decisamente insolito per la presenza di strutture cerose simili a piume e disposte a coda di pavone. Trae nutrimento dalla linfa di diverse essenze arboree e arbustive, e può causare la morte di piante da frutto e non solo.
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Nematodi | – Cocciniglie | – Afidi – Tripidi – Cicaline – Psille – Aleurodidi – Lepidotteri – Acari tetranichidi, eriofidi e tarsonemidi |
Malattie fungine | – Mal bianco – Muffa grigia – Peronospora | – Ruggine – Marciumi basali da Sclerotinia, Cylindrocarpon, Fusarium, ed altri | – Alternariosi – Rizottoniosi – Tracheomicosi – Marciumi basali da oomiceti |
Virosi | – Varie | – Da TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo) | |
Batteriosi | – Tumore batterico da Agrobacterium tumefaciens su composite e rose – alterazioni fogliari su lavanda da Xanthomonas sp. | – marciume dei bulbi di calla e ciclamino da Pectobacterium carotovorum | |
Altro | – Stress termici e idrici |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
NOTIZIE FITOIATRICHE – floreali, ornamentali, erbe fresche ed altro
La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è una minaccia per molte colture. Con Decreto dirigenziale del 19/07/2021 l’impresa Diachem ha ottenuto l’autorizzazione in deroga per situazioni di emergenzafitosanitaria per il contenimento di questo insetto sul nocciolo, melo, pero, olivo, fagiolo, ai sensi dell’art. 53 del regolamento (CE) n. 1107/2009, mediante il formulato (concime) Dentamet Sym, una miscela di rame e zinco complessata ad acido citrico. L’autorizzazione ha validità per un periodo di 120 giorni a partire dal 19 luglio 2021 (data del decreto) fino al 15 novembre 2021. Il formulato viene raccomandato per interventi di contenimento del batterio Pantoea carbekii presente sulle uova di H. halys. Tale azione comporta la riduzione della flora intestinale delle neanidi causandone la morte o generando malformazioni che ne compromettono la sopravvivenza. (Fonte: fitogest.imagelinenetwork.com).
Per informazioni:
Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it