Aria pesante si respira tra le aziende florovivaistiche in Kenya. Da sempre considerato come il settore maggiormente redditizio, la floricoltura ha subito un duro colpo a causa della pandemia, del blocco delle esportazioni e non solo.
Attualmente il settore florovivaistico è il più tassato del paese e l’aumento dei costi di trasporto, nonchè dei salari dei dipendenti, a fronte di prezzi dei prodotti congelati, stanno portando le aziende ad un bivio: ridimensionare o chiudere.
Questo è quello che emerge dall’articolo scritto da Antony Gitonga per The Standard, confermato dal Kenya Flower Council (KFC), che aggiunge “la mancanza di sostegno da parte del governo sta spingendo i produttori con le spalle al muro. Il settore è il terzo più grande percettore di valuta estera ed impiega migliaia di persone direttamente e indirettamente. Settori come quello del tè e del caffè hanno ricevuto aiuti economici, per la floricoltura non è stato così”.
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