Nella giornata di ieri Sergio Viglietti, noto commerciante di recisi membro del DFL (Distretto Florovivaistico della Liguria) e vicepresidente di Ancef, ha riunito gli attori principali del settore florovivaistico ligure al Floriseum, il Museo del Fiore di Sanremo. Presenti infatti produttori, commercianti, ibridatori, l’IRF, il DFL e chi, ogni giorno, rappresenta la filiera rimboccandosi le macchine, lavorando e impegnandosi.

Al centro del confronto, un’idea: lanciare un mezzo che sia utile e in grado di rilanciare la filiera.

“Mi chiedo sempre più spesso se il nostro settore abbia bisogno di qualcosa,” ha spiegato Viglietti.

“Gli anni passano velocemente – ha continuato – ma noi siamo rimasti al passo con i tempi? Sanremo era leader mondiale nella coltivazione ed esportazione di fiori recisi, ora vediamo i terreni incolti.”

Il tema è caro ai molti che hanno visto la floricoltura cambiare negli anni. È sensazione comune che il settore viva un momento complesso (seppur positivo stando agli ultimi dati su produzione e commercializzazione ndr). Un tenue bagliore rispetto a quando la floricoltura locale risplendeva di luce propria senza vivere all’ombra di mercati oggi più grandi e strutturati come l’Olanda. 

Quello che manca, secondo l’imprenditore Viglietti è “una rete di supporto fattiva a 360 gradi che possa favorire il matching tra domanda e offerta. Uno strumento che dia risposte concrete a esigenze pratiche. Una rete alla quale ognuno di noi può aderire fornendo il proprio apporto professionale a beneficio di tutti gli iscritti, dove ogni piccola e grande domanda possa avere risposta tecnica.”

L’idea, nel concreto, è la creazione di una piattaforma e sistema informatico integrato (chat, social, sito, ecc) che possa andare ad assolvere una serie di funzioni richieste dalla filiera come l’incontro tra domanda e offerta di manodopera, la ricerca di terreni da coltivare in vendita o affitto, la consulenza di un agronomo, un centro di orientamento per i giovani, la creazione di una banca dati e così via.

Quello di ieri è stato un incontro preliminare che ha avuto lo scopo di sondare l’interesse tra gli addetti ai lavori. Un interesse che è stato confermato e che ha scaturito diversi spunti di riflessione su cui lavorare nel prossimo futuro.

“Stiamo parlando di una piattaforma strutturata dove far confluire persone con diverse professionalità: coltivatori, commercianti, istruttori, ricercatori, liberi professionisti, istituzioni. Come creare tutto ciò avendo ognuno di noi già un lavoro e poco tempo a disposizione? È necessario creare un sistema che si autoalimenti con i contributi, piccoli o grandi, di tutti. Se ci saranno dei costi dovranno essere supportati da chi ne usufruisce, non escludendo piccoli contributi da parte degli iscritti. Non siamo alla ricerca di benefici personali, ma abbiamo l’obiettivo di far tornare la floricoltura ai fasti di un tempo, vogliamo nuovamente vedere i terreni coltivati, i giovani investire nel settore e dare un futuro florido alla filiera,” ha concluso Viglietti.

Da questo momento in avanti, anche con l’interesse degli addetti alla filiera, il discorso proseguirà per comprendere e come portare avanti l’iniziativa in maniera pratica.

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