Nota meteo – Marzo ha avuto un avvio relativamente fresco, ma passati i primi giorni le temperature sono risalite, spesso sopra le medie stagionali. L’andamento meteo è stato per gran parte del mese irregolare, tra nubi, vento, anche di una certa intensità, e sole, ma niente piogge significative: la lunga fase siccitosa che ha caratterizzato gli ultimi mesi pare non sia ancora prossima a concludersi. Aprile potrebbe risultare un mese perturbato, con temperature per lo più sopra la media ma col rischio di qualche brusco ritorno di inverno; per quanto riguarda le piogge le previsioni fanno sperare che nella seconda metà del mese si verifichi qualche evento di una certa consistenza.
Sempre più spesso viviamo un’alternanza tra lunghe fasi anticicloniche,caratterizzate da temperature sopra la media, e improvvise irruzioni di aria fredda in grado di scatenare eventi meteo (temporali, nevicate, …): sono i segnali dei cambiamenti climatici in atto, i cui effetti si notano sempre più marcati.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.
PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
Malgrado siccità e caldo stiano penalizzando le coltivazioni estensive, soprattutto quelle da fronda (eucalipti, viburni, pittosporino variegato, ruscus, …), tutte le altre produzioni primaverili nel complesso godono di ottima salute ed alcune sono già in fase di vendita (aromi) o ci si stanno approssimando (margherite, ortensie, calendule, bulbose, girasoli, gerani, fucsie e altre da vaso fiorito).
Tra i parassiti animali ve ne sono diversi che, grazie all’inverno mite e soprattutto negli impianti in serra, da mesi continuato imperterriti le loro attività; tra questi i più pericolosi sono tripidi e afidi (insetti fitomizi vettori di virus), e lepidotteri nottuidi e tortricidi le cui larve sono voraci defogliatrici.
In alcuni impianti di eucalipti sulla nuova vegetazione già si rilevano i caratteristici sintomi provocati dall’azione parassitaria di acari eriofidi.
Tra le malattie fungine sono soprattutto i mal bianchi a destare qualche preoccupazione.
Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.
FIORI E FRONDE RECISI
Anemone e ranuncolo
Le coltivazioni sono quasi a fine ciclo ma le produzioni sono ancora di buona qualità.
– Virosi: soprattuttonegli impianti di anemone si notano con frequenza crescente i sintomi causati da TSWV – Tomato Spotted Wilt Virus. Spesso oltre alle necrosi fogliari si osservano anche decolorazioni e necrosi dei fiori, e nei casi più gravi le piante muoiono.
– Mal bianco: malattia diffusa in molti impianti, soprattutto su ranuncoli in serra.
– Muffa grigia: malattia occasionalmente presente in alcuni impianti in serra.
Calle
– Tripidi: i fiori delle calle costituiscono un comodo rifugio per i tripidi, di conseguenza la lotta si complica e la produzione rischia di venire danneggiata dalle punture di suzione di questi insetti; a partire da queste lesioni in condizioni favorevoli possono avviarsi infezioni fungine, ad es. da Botrytis cinerea.
Eucalipti
– Acari eriofidi: negli impianti di Eucalyptus cinerea, E. stuartiana e E. pulverulenta cv Baby Blue sta iniziando a svilupparsi la nuova vegetazione. In alcuni di essi sono già visibili i sintomi (morte delle gemme apicali e alterazione dello sviluppo dei germogli) causati dall’azione parassitaria di Phyllocoptes cacolyptae, la cui presenza sulle fronde colpite è stata rilevata in forma piuttosto importante. Questo parassita può causare perdita di rendimento nella quantità e nella qualità della fronda, per cui si consiglia di intervenire tempestivamente negli impianti colpiti e di effettuare un trattamento preventivo ove stanno iniziando i germogliamenti. Su vegetazione tenera si raccomanda di impiegare formulati di cui si è certi della selettività.
Ruscus
Ragnetto rosso: rappresenta uno dei principali problemi di questa specie a partire dalla primavera fino all’autunno inoltrato, e in alcuni impianti è già attivo.
Lepidotteri tortricidi: le larve di questi insetti stanno iniziando a erodere i cladodi. Si consiglia di posizionare subito trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti in modo da riuscire a intervenire prontamente contro le larve applicando formulati ad es. a base di Bacillus thuringiensis.
PIANTE IN VASO
Aromatiche
È ormai iniziata la fase di commercializzazione. Negli impianti convivono partite di partite pronte alla vendita e partite ancora in fase di sviluppo: questo complica gli interventi di difesa che devono essere eseguiti in modo mirato al fine di consentire il rispetto dei tempi di carenza per le piante prossime al ritiro.
– Cicaline: sono ampiamente diffuse e stanno danneggiando le produzioni ormai pronte. La difesa come sempre è complicata dal fatto che si tratta di insetti estremamente polifagi, per cui malgrado vengano effettuati trattamenti insetticidi, le popolazioni debellate vengono rapidamente sostituite da quelle che prolificano nelle aree verdi o abbandonate prossime alle aziende. Le specie più colpite sono rosmarino, salvia e timo.
– Afidi: colonie di questi insetti sono presenti in molti impianti di aromi (Lavandula stoechas, menta, salvia, …), e soprattutto in quelli in serra.
– Acari eriofidi: su menta bollosità fogliari
– Mal bianco: favorita dal clima la malattia è ormai presente in molte coltivazioni e su molte specie. Tra le essenze aromatiche le più colpite sono quelle di rosmarino, nonché quelle di salvia e menta. Si raccomanda di prestare particolare attenzione agli impianti di salvia allevati in serra su quali intervenire tardivamente potrebbe favorire l’instaurarsi di infezioni difficili da debellare.
– Giallumi fogliari: nelle coltivazioni in pien’aria, e soprattutto su Lavandula stoechas, è facile osservare giallumi da clorosi ferrica
Margherita
– Afidi (Aphis sp., Myzus sp., …): sono presenti in molti impianti di margherite. Si nutrono di linfa per cui possono causare ingiallimenti e deformazioni della vegetazione, e con le loro punture (di assaggio o di suzione vera e propria) possono trasmettere virus (AMV-Alfalfa Mosaic Virus, CVB–Chrysanthemum Virus B). Per monitorare la presenza di questi parassiti si consiglia di osservare attentamente i germogli e di posizionare trappole cromotropiche gialle.
Afidi radicali (Pemphigus bursarius): sono diffusi soprattutto negli impianti in serra. I sintomi che possono far sospettare la loro presenza sono: riduzione dello sviluppo, deperimento vegetativo, ingiallimenti fogliari, fioritura scarsa e tardiva. Per accertare l’infestazione basta svasare le piante e verificare l’eventuale presenza di caratteristiche colonie lanuginose biancastre sulle radici.
– Microlepidotteri minatori fogliari: le mine fogliari causate dalle larve di Bucculatrix chrysantemella sono visibili in numerosi impianti in serra. Posizionando trappole cromotropiche gialle si può rilevare la presenza degli adulti e quindi applicare formulati a base di Bacillus thuringiensis in modo da agire sulle larve alla schiusa delle uova e prima che penetrino nelle foglie.
– Tripidi: al momento la loro presenza negli impianti è quasi trascurabile, ma con l’innalzarsi delle temperature potrebbero costituire un pericolo, soprattutto in qualità di vettori di TSWV-Tomato Spotted Wilt Virus che su margherita può causare la comparsa di caratteristiche maculature fogliari giallo-necrotiche che deprezzano la produzione.
– Tumore batterico: in numerosi impianti di margherite a fiore biancoquest’anno sono ricomparsi i caratteristici tumori, generalmente localizzati al colletto e/o sulle radici delle piante, causati dal batterio Agrobacterium tumefaciens. Le piante colpite manifestano minor vigore, rallentamenti nella crescita e giallumi fogliari, di intensità variabile in funzione della gravità dell’attacco.
– Peronospora: continua a comparire in impianti in serra. I sintomi sono giallumi ed arricciamenti dei germogli; le foglie quindi tendono ad inspessirsi, a ricoprirsi di una caratteristica efflorescenza bronzea e disseccare.
– Giallumi: in molti impianti continuano a comparire ingiallimenti fogliari. Alcuni sono limitati alle porzioni apicali delle foglie basali o mediane dei rami, altri solo a una parte del cespuglio o a pochi rami. Nel primo caso il fenomeno potrebbe essere di origine fisiologica, causato da stress ambientali e/o nutrizionali: malgrado non sempre il sintomo nel tempo regredisca completamente, in genere non causa particolari danni alle piante. Nel secondo caso invece si suggerisce di effettuare indagini di laboratorio per verificare l’origine dell’ingiallimento: qualora si trattasse di una tracheopatia ad es. da Fusarium oxysporum f.sp. chrysanthemi è consigliabile eliminare le piante sintomatiche ed effettuare dei trattamenti mirati, ad es, con formulati ad azione corroborante in grado di attivare le difese naturali delle piante.
Dipladenia
– Afidi: colonie di questi insetti sono spesso presenti sui germogli.
– Aleurodidi (Bemisia tabaci in particolare): con l’innalzarsi delle temperature, se non adeguatamente contenuti, potrebbero iniziare a infestare le piante allevate in serra.
– Ragnetto rosso: monitorare gli impianti dato che coi primi caldi potrebbero iniziare le infestazioni di Tetranychus urticae.
Garofani (selezioni da vaso)
– Afidi e tripidi: l’azione parassitaria di questi insetti può danneggiare sia la vegetazione, che oltre ad ingiallire può anche deformarsi, sia i petali, sui quali possono comparire aree necrotiche causate dalle punture di suzione.
– Mal bianco: malattia diffusa soprattutto su alcune selezioni di “garofanini”.
Altre specie
Mesembriantemo: osservati insoliti casi di peronospora da Peronospora sp. su alcune selezioni di mesembriantemo a fiore grande (sono in corso approfondimenti diagnostici).
Fucsia, pelargonio ed altre da vaso fiorito in serra sono ormai in gran parte pronte per la vendita. Si raccomanda di curare l’igiene delle piante e degli ambienti di coltivazione, e di adottare corretti criteri agronomici utili a prevenire attacchi di Botrytis cinerea che potrebbero essere favoriti da un eventuale aumento dell’umidità ambientale e dalla presenza di ferite provocate dalle operazioni di pulizia effettuate sulle piante prima della consegna.
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Avvio delle infestazioni da parassiti animali in generale (insetti, acari e nematodi) | – Afidi – Tripidi – Lepidotteri – Cocciniglie – Aleurodidi – Acari eriofidi dell’eucalipto – Ragnetto rosso | |
Malattie fungine | – Tracheomicosi – Marciumi basali | – Malattie fogliari in generale | – Mal bianco |
Virosi | – Avvio delle infezioni in generale | – Tospopvirus (TSWV e INSV, trasmessi da tripidi) | |
Batteriosi | – Malattie batteriche in generale | ||
Altro | – Fisiopatie da stress ambientali/ nutrizionali |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
Per informazioni:
Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV):asstec@ortofrutticola.eu
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it