I ranuncoli sono piante erbacee, annuali o perenni, appartenenti al genere Ranunculus che comprende circa 600 specie, distribuite nei due emisferi terrestri.

Questo bellissimo fiore ha origini antichissime sia perché alcune specie erano conosciute in passato come piante medicinali sia per
l’aspetto estetico molto apprezzato che lo ha reso la pianta ambita e ricercata nei giardini europei nel Settecento.

Il nome generico Ranunculus, che identifica tali piante, deriva dal greco batràchion successivamente latinizzato, che significa piccola rana in quanto molte specie di questo genere crescono spontaneamente in zone paludose. La tradizione vuole che i ranuncoli siano portati, durante la settimana Santa, sugli altari dedicati alla Madonna in quando una leggenda narra che Gesù, per rendere omaggio a Sua madre, trasformò le stelle in fiori, generando per l’appunto i ranuncoli. Per questo motivo, nel linguaggio dei fiori, il ranuncolo simboleggia la “bellezza malinconica”.

Il Ranunculus asiaticus (n.d.r. il fiore che comunemente troviamo dai fioristi) è una geofita, ossia una pianta che forma un organo sotterraneo, chiamato volgarmente “zampa”. Questo organo serve alla pianta per sopravvivere nei periodi caldi e di siccità estivi. Con l’arrivo delle piogge autunnali, le gemme dormienti inserite sulla zampa, riprendono a vegetare e nei mesi più freddi del tardo autunno-inizio inverno generano una pianta che, con l’allungarsi delle giornate, tenderà a dare una copiosa fioritura che dura fino a primavera inoltrata, quando, al sopraggiungere del caldo, la pianta avvizzisce e forma nuovamente la zampa.

Pertanto, il ranuncolo è una pianta perenne, in grado di “risorgere” ogni anno con l’arrivo delle temperature più miti e di darci ogni anno splendide fioriture nei nostri giardini. La produzione industriale del fiore reciso prevede, viceversa, che ogni anno vengano coltivate nuove zampe che, al fine di accelerare la fioritura, vengono condizionate a freddo prima della piantagione che, nella nostra regione, avviene solitamente in agosto-settembre per dare fioriture ad iniziare da novembre-dicembre.

Il ranuncolo ha una lunga storia; pare sia giunto in Europa nel XII-XIII sec. durante il periodo delle crociate, ad opera di Luigi IX, re di Francia, dopo il suo ritorno dalla Palestina nel 1270.Inizialmente, questa pianta non riscosse un ampio consenso in Europa e la sua coltivazione era per lo più limitata ai giardini dei monasteri, come viene riportato per il complesso monastico di Santa Maria Novella a Firenze in cui i ranuncoli erano coltivati insieme a narcisi, tulipani e giacinti. Fu alla fine del Seicento, sotto il regno di Maometto IV di Turchia, appassionato botanico, che il ranuncolo raggiunse l’apice della notorietà, diventando la pianta decorativa maggiormente ricercata per i giardini di Costantinopoli. Da qui sarebbe stato reintrodotto, attraverso la Grecia, in Europa da dove si diffuse ampiamente in tutti i Paesi Europei portando, nell’Ottocento, allo sviluppo di una fiorente attività di ibridazione, localizzata per lo più in Inghilterra, Francia ed Olanda.

Il mercato florovivaistico ci ha abituato a constatare quanto sia indissolubile il rapporto che lega la moda al mondo di fiori e piante, creando fasi altalenanti nel gradimento del consumatore finale. Così fu anche per il ranuncolo che ad inizio Novecento perse la sua importanza come fiore da giardino per riacquistare interesse, in questi ultimi 40 anni, nel campo del fiore reciso grazie allo sviluppo di importanti attività di ibridatori olandesi, francesi, italiani e giapponesi.

Un importante sforzo volto alla valorizzazione e alla rivalutazione del ranuncolo fu condotto nella prima metà del Novecento dal dottor Ragionieri che ottenne la cosi denominata “Rosellina di Firenze”, una linea di ranuncoli profumati da cui si diramò l’importante attività degli ibridatori liguri, punto di riferimento nazionale ed internazionale per l’ottenimento di linee di ranuncolo da reciso ad oggi apprezzate in tutto il mondo.

Ad iniziare dagli anni ’40, il cav. Domenico Aicardi iniziò i lavori di incrocio volti all’ottenimento di nuove linee di ranuncolo reciso che furono poi seguiti da Quinto Mansuino. Negli anni Sessanta, avevano fatto la comparsa sul mercato di Sanremo i ranuncoli californiani, molto colorati e belli, ma con fiori semi-doppi e fioritura tardiva (n.d.r. il miglior prezzo di vendita è raggiunto quando si riesce ad ottenere la fioritura nel periodo tardo autunnale-invernale). All’epoca, i coltivatori liguri erano indirizzati alla coltivazione del
ranuncolo di Persia, varietà Barbaroux, con fiore doppio ma che progressivamente andò incontro a degenerazione in quanto la sua propagazione poteva avvenire solo per divisione del rizoma e non attraverso la produzione da seme. L’attenta e paziente attività di ibridazione di Ezio Brea e di tutta la sua famiglia, portò all’ottenimento delle linee di ranuncolo che sono state “l’origine” delle linee
di ranuncolo che ancora oggi apprezziamo per la loro bellezza e precocità di fioritura. Il ranuncolo si veniva, pertanto, a collocare come una “speciality crop” (n.d.r. una coltura minore che affianca le grandi colture sui mercati) molto utilizzata nei mazzi misti e mazzi primavera destinati ai mercati del Nord-Europa ove i magnifici e variegati colori dei fiori di ranuncolo portavano il calore
mediterraneo.

Tuttavia, la svolta decisiva che ha portato allo sviluppo sui mercati del ranuncolo è giunta verso la metà degli anni ’90 con l’applicazione industriale della tecnica di micropropagazione. Tale tecnica prevede l’isolamento delle gemme delle zampe del ranuncolo e la successiva loro crescita in un ambiente artificiale (n.d.r. definito in vitro) ove l’applicazione di opportune nutrizioni e trattamenti ormonali portano ad ottenere migliaia di piante da una sola zampa nel giro di 12-14 mesi di coltura.
E’, pertanto, comprensibile come la propagazione in vitro (appunto micropropagazione) possa essere stata un mezzo potente per diffondere nuove varietà, ossia popolazioni di individui tutti identici, che in breve tempo sono stati proposti al mercato, imponendosi come un nuovo prodotto. Si tratta di fiori doppi, dai molti colori e variegature che ben si prestano a formare splendide composizioni e che abbiamo potuto apprezzare in diversi eventi mondani e in diverse testate giornalistiche di settore e non.

Grazie alla collaborazione con la ricerca pubblica, in particolare grazie agli studi dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, l’azienda Biancheri Creazioni di Camporosso è stata messa in grado di sviluppare nuove linee di ranuncolo e di diffondere la linea di “ranuncoli da clone” (n.d.r. ottenuti dal processo di micropropagazione) che è nota sui mercati nazionali ed internazionali come “Ranuncoli Success”.

Ad oggi il ranuncolo è coltivato in diversi paesi del Mediterraneo (Italia, Francia ed Israele), in Olanda, Sud- Africa, California e Giappone; la sua coltivazione si sta diffondendo anche in Etiopia, Kenia, Tunisia, Turchia, Ecuador.

L’Italia è il principale produttore di ranuncoli con 300-350 ha di coltivazioni e più di 130 milioni di steli recisi commercializzati.

La Regione Liguria è da annoverare tra i maggiori contributori di nuove varietà di ranuncolo e, oggigiorno, il grado di professionalità raggiunto da tutta la filiera produttiva fa sì che i ranuncoli liguri siano conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Grazie a questa importante professionalità e al continuo trasferimento di innovazioni tecnologiche possiamo, a buon titolo, dire che la “storia del ranuncolo” ci riserverà ancora gradevoli sorprese con l’introduzione di nuovi colori e forme del fiore e una gestione colturale che ci permetterà di avere produzioni di qualità, sostenibili e facilmente programmabili alle esigenze del mercato.

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