Nota meteo – Nel ponente ligure il 2023 è iniziato con temperature e tassi di umidità insolitamente elevati rispetto agli ultimi anni in cui gli inverni sono stati piuttosto siccitosi, e cieli spesso nuvolosi o coperti con alternanza di schiarite e pioviggini. A metà gennaio, come previsto, si è finalmente avviata la stagione invernale per cui le temperature sono sensibilmente calate e il tempo ha continuato a rimanere perturbato alternando nubi e schiarite. La stagione invernale dovrebbe proseguire almeno fino a fine febbraio, e si prevedono nevicate anche a bassa quota e rischio di gelate lungo la costa.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.
PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
Le principali coltivazioni da fiore e da fronda recisa (ranuncolo, anemone, papavero, ginestra, ruscus, asparago, viburno, pittosporino variegato, …) sono ormai in fase di produzione avanzata; per quanto riguarda la vaseria gli aromi sono quasi pronti per la vendita, mentre le margherite e gran parte delle altre specie da vaso fiorito sono in piena fase di allevamento.
L’elevata umidità ambientale registrata a cavallo tra il 2022 e il 2023 ha favorito lo sviluppo di alcune malattie fungine e batteriche (muffa grigia, mal bianco, peronospora, batteriosi fogliari, …) che dopo metà gennaio, con l’arrivo del freddo, sono regredite limitandosi agli impianti particolarmente caldi o in serra; in pien’aria anche la presenza dei parassiti animali si è sensibilmente ridotta, mentre in serra è ancora possibile osservare afidi, e tripidi.
Nelle prossime settimane l’andamento sanitario non dovrebbe quindi scostarsi troppo da quello registrato negli ultimi giorni di gennaio, fatta eccezione per eventuali danni che potrebbero essere causati da bruschi abbassamenti termici. Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.
FIORI E FRONDE RECISI
Anemone e ranuncolo
– Afidi e tripidi: nelle coltivazioni in serra sono ancora attivi.
– Virosi: su anemone stanno ancora comparendoalterazioni e necrosi fogliaricausate dalle infezioni di Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV) contratte nello scorso anno.
– Muffa grigia: le rugiade e gli elevati tassi di umidità che si sono verificati soprattutto in ambiente protetto hanno favorito la malattia; le infezioni avviate ora stanno interessando oltre i tessuti fogliari anche steli e fiori. Per contenere le infezioni si consiglia: di favorire ove possibile l’arieggiamento, di adottare piani di concimazione equilibrati e di verificare che gli apporti in calcio siano adeguati. Applicare in via preventiva formulati a base di microrganismi antagonisti o di sostanze igienizzanti può contribuire a ridurre la presenza delle strutture di diffusione del patogeno (conidi) e quindi prevenire l’avvio delle infezioni. In presenza della malattia si consiglia di impiegare antibotritici specifici alternando formulati a diverso meccanismo d’azione per ridurre il rischio di insorgenza di resistenze. Negli impianti in cui vi sono condizioni particolarmente favorevoli alle infezioni, in prossimità della raccolta degli steli fiorali è consigliabile applicare formulati biologici o ad azione igienizzante, in modo da limitare il rischio di sviluppo di marciumi in post raccolta.
– Mal bianco: malattia diffusa in molti impianti di ranuncolo, soprattutto in serra; nei casi più gravi oltre che i tessuti fogliari vengono colpiti anche steli e sepali.
– Peronospora: osservati infezioni di Peronospora anemones su anemone. I primi sintomi della malattia sono costituiti da arricciamento fogliare, ingiallimento e imbrunimento delle lamine e dei sepali.
– Batteriosi da Pseudomonas spp.: su selezioni di ranuncolo caratterizzate da lussureggiamento, foglie ampie ed acquose si osservano marciumi della base degli steli e della zona di inserzione degli steli sulla radice causati da P. cichorii. Per ridurre l’incidenza della malattia si consiglia di: adottare piani di concimazione equilibrati per evitare un eccessivo intenerimento dei tessuti; effettuare le operazioni colturali che possono causare lesioni nei momenti in cui la vegetazione è asciutta; utilizzare formulati a base di rame in modo oculato. Per prevenire le infezioni può anche essere utile l’impiego di prodotti igienizzati o corroboranti.
– Fisiopatie: negli impianti di ranuncolo continuano a comparire giallumi e/o danni agli steli (fessurazione longitudinale, fenomeno dello “stelo vuoto”, piegatura sotto il fiore) di origine fisiologica, che sono favoriti, oltre che da una predisposizione varietale e da stress ambientali, anche da squilibri nutrizionali (ad es. carenza di Ca e/o B; eccesso di P e/o K).
Papavero
– Clorosi ferrica: fenomeno ancora presente in molti impianti; per contrastarlo bisogna adottare piani di concimazione adeguati allo stadio vegetativo delle piante, soprattutto nei terreni calcarei.
PIANTE IN VASO
Aromatiche
– Lepidotteri: in alcuni impianti di aromi, e in particolare su rosmarino e salvia, sporadicamente compaiono ancora erosioni fogliari e della base degli steli causate dalle larve di lepidotteri nottuidi ancora attive. A breve queste inizieranno ad incrisalidarsi nel terreno per sfarfallare verso l’inizio della primavera.
– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti di aromi in serra, ed in particolare su rosmarino, salvie e menta.
– Maculature fogliari da Alternaria sp.: stanno comparendo soprattutto su rosmarino. Anche la lavanda è suscettibile a questa malattia per cui si consiglia di monitorare gli impianti, soprattutto quelli siti in zone umide o poco esposte.
– Ruggine: malattia fogliare presente in alcuni impianti di menta.
– Fisiopatie: un sensibile abbassamento delle temperature, soprattutto se accompagnato dal vento, può favorire la comparsa di arrossamenti/ingiallimenti fogliari, che su rosmarino e timo possono assumere toni particolarmente vistosi. Si tratta di fenomeni in genere transitori che si manifestano con maggiore intensità quando vi è scarsa disponibilità di potassio.
Su lavanda, ed in particolare Lavandula stoechas, si osservano in modo diffuso sintomi di clorosi ferrica: effettuare irrigazioni per compensare la carenza di ferro, elemento che facilmente viene dilavato dalle piogge.
Margherita
– Tripidi: sono ancora presenti in alcuni allevamenti in serra. Le loro punture di suzione possono causare arricciamenti fogliari e avviare le infezioni da Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV) che in primavera si manifesteranno con la comparsa di caratteristiche maculature fogliari giallo-necrotiche.
– Minatrici: sporadicamente compaiono ancora mine fogliari causate da larve di ditteri e microlepidotteri.
– Afidi radicali: su piante di margherita bianca allevate in vaso in serra si osservano riduzioni dello sviluppo e giallumi fogliari causati dall’azione parassitaria di afidi radicali (Pemphigus bursarius). In caso si rilevi la presenza di questi sintomi si consiglia di svasare le piante: le colonie di afidi radicali in genere sono localizzate sulle radici più esterne a contatto col vaso e quindi facilmente visibili.
– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti e soprattutto sulle selezioni più suscettibili.
– Maculature fogliari da Alternaria sp.: stanno iniziando a comparire su alcune selezioni di margherita a fiore colorato allevate in serra.
– Fisiopatie: dove sono presenti giallumi fogliari si consiglia di indagare sull’origine dei sintomi. Se si accerta un’origine fisiologica (squilibri nutrizionali, asfissia, …) il fenomeno, se non troppo avanzato, sarà transitorio e si risolverà con un supporto agronomico e/o il cambio di stagione; nel caso dovesse essere diagnosticata una tracheomicosi sarà bene eliminare le piante sintomatiche.
Nel caso si verificasse un’ondata di freddo le foglie delle piante più esposte potrebbero venire danneggiate: in tal caso sarebbe utile trattare preventivamente la vegetazione con specifici prodotti ad azione antitraspirante.
Garofano
– Ragnetto rosso: questo temibile parassita di difficile controllo sta causando danni di una certa importanza su garofani da reciso allevati in serra.
– Ruggine: malattia grave e dannosa presente sia su piante da vaso che da reciso allevate in serre di vetro o plastica. Colpisce tutti i tessuti della pianta, eccetto i petali, sui quali compaiono le caratteristiche pustole rugginose.
– Mal del colletto: in alcuni vivai di selezioni di garofanini allevati per la produzione di vasi fioriti si osservano deperimenti, associati a marciume secco dei tessuti della base degli steli, causati da infezioni di Rhizoctonia solani.
Altre
– Aleurodidi e fumaggini: in serra su alcune piante particolarmente suscettibili, come la lantana, si osservano infestazioni di Bemisia sulle cui deiezioni zuccherine si sviluppano i funghi agenti di fumaggini.
– Afidi e tripidi: sono ancora presenti in molti impianti, e stanno causando danni di una certa importanza in coltura protetta.
– Cocciniglie, specie varie: su numerose piante ornamentali, quali ad es. mirto, succulente e cactacee, si rilevano con una certa frequenza infestazioni di cocciniglie.
– Muffa grigia: in questo periodo, soprattutto in coltura protetta ed in particolare sotto le coperture di plastica, questa malattia può causare danni anche gravi. Ad es. in alcuni impianti di fucsie si stanno verificando infezioni localizzate agli steli.
– Mal bianco: malattia presente in modo diffuso su molte specie.
– Alterazioni cromatiche della vegetazione causate da stress termici sono evidenti su molte piante coltivate e da arredo.
URBANO E SPONTANEO
Il 31 dicembre 2022 è entrato in vigore il Decreto 33/2018 del Ministero della Salute che vieta la vendita e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari (PFnPE e PFnPO) destinati agli hobbisti (Unp – Utilizzatori non professionali”).
Il decreto 33/2018 è entrato in vigore, ma ci troviamo ancora in un momento transitorio in quanto il Ministero della Salute deve ancora terminare il processo di ri-registrazione dei prodotti che possono essere venduti dal 1° gennaio 2023. In ogni caso è quasi certo che delle oltre 230 molecole presenti fino al 2022 sul mercato hobbistico ne resterà solo una piccola parte: dei prodotti per la cura delle piante ornamentali (PFnPO) si prevede che almeno un certo numero resti disponibile, mentre per i prodotti per la cura delle piante edibili (PFnPE, destinati alle piante da frutto, da orto, aromatiche, ecc.) pare che il taglio sarà più drastico e si spera che si salvino almeno le soluzioni consentite in agricoltura biologica.
Le soluzioni che quindi ha a disposizione un hobbista sono:
- ricorrere a rimedi naturali basati su tecniche di prevenzione, utilizzare i prodotti PFnPO o PFnPE disponibili, e i prodotti biologici, naturali e a basso rischio;
- affidare gli interventi fitosanitari a un giardiniere professionista, dotato dell’abilitazioneall’acquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari (ex patentino fitosanitario);
- conseguire l’abilitazione all’acquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari.
Prodotti fitosanitari per la difesa delle piante ornamentali PFnPO
Tra gli insetticidi utilizzabili sulle piante ornamentali dovrebbero restare disponibili quelli a base di piretro, ma solo per un uso indoor per cui utilizzabili su piante da balcone o appartamento; un’alternativa è l’olio di colza e altre soluzioni sono ancora in fase di approvazione da parte del Ministero. Tra i fungicidi pare sopravviva solo il potassio fosfonato. Per i tappeti erbosi restano solo gli acidi pelargonici ad azione diserbante.
Prodotti fitosanitari per la difesa delle piante edibili PFnPE
L’offerta di prodotti fitosanitari per piante coltivate da hobbisti in orti, frutteti, vigne o oliveti pare che sarà ancora più contenuta di quella per le piante ornamentali:
- contro i parassiti animali si potranno usare solo insetticidi biologici, come i Bacillus e l’olio di colza; un nuovo acaricida composto da acidi grassi; il fosfato ferrico come lumachicida;
- contro le malattie fungine pare vi sia un’apertura nei confronti dei prodotti a base di rame (il divieto di utilizzo del rame è stato spostato al 31 dicembre 2025): ad oggi è prevista la possibilità di utilizzare solo due tipi di rame (ossido di rame e solfato di rame tribasico) e il loro impiego è consentito solo su vite e olivo; si spera che si estenda l’utilizzo del rame anche ai piccoli orti per combattere malattie quali la peronospora, la muffa grigia e l’oidio. Si è comunque in attesa che il Ministero definisca meglio le possibilità di impiego dei PFnPE.
Prodotti biologici, naturali e a basso rischio
Per difendere le piante bisognerà imparare ad utilizzare mezzi tecnici di bioproteine in grado di migliorarne le difese immunitarie e di prevenire l’insorgere di malattie (fungine, batteriche o virali) e infestazioni animali.
Le categorie di prodotti utili a questi scopi sono tre:
- sostanze attive a basso rischio e sostanze di base, disciplinate da norme europee (Ce 1107/2009);
- corroboranti, disciplinati da una norma italiana (Dm 6793/2018).
Le sostanze attive a basso rischio sono contenute in preparati non classificati; non sono persistenti; hanno un basso fattore di bio-concentrazione; in alcuni casi sono consentite in agricoltura biologica; per lo più sono microorganismi e sostanze ad azione fungicida.
Le sostanze di base sono sostanze naturali, consentite in agricoltura biologica, non utilizzate principalmente per scopi fitosanitari ma che possono apportare un beneficio alle piante. Alcune di esse hanno azione prevalentemente fungicida, ad esempio Equisetum arvense, corteccia di salice, idrossido di calcio, idrogeno carbonato di sodio; altre sono elicitori, cioè in grado di indurre nella pianta biosintesi di metaboliti –fitoalessine– implicati nelle risposte difensive, come il saccarosio, il chitosano cloridrato, il fruttosio ed altre.
I corroboranti, infine, sono sostanze di origine naturale in grado di stimolare la resistenza delle piante e potenziarne le difese naturali. Sono consentiti in agricoltura biologica e abbracciano un’ampia gamma di prodotti, alcuni dei quali agiscono come biocidi o repellenti verso i parassiti animali (ad es. il sapone molle e gli oli vegetali), oppure prevengono lo sviluppo di malattie vere e proprie (crittogame, batteriosi, virosi) e/o i danni da stress abiotici, come la polvere di pietra o di roccia, il bicarbonato di sodio, il gel di silice, la lecitina, la propoli, l’aceto, la calce viva, i preparati biodinamici l’estratto integrale di castagno a base di tannino, l’olio vegetale trattato con ozono, l’estratto glicolico a base di flavonoidi, ecc.
Trattandosi di prodotti di origine naturale che potenziano le difese delle piante da attacchi biotici e abiotici, devono essere applicati in modo preventivo e ripetuto, riducendo gli intervalli al minimo possibile nei momenti in cui vi è un’alta probabilità che una determinata avversità si manifesti.
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Parassiti animali in generale (insetti, acari e nematodi) | – Afidi (serra) – Lepidotteri (serra) – Cocciniglie (serra) – Tripidi (serra) | |
Malattie fungine | – Malattie fogliari in generale – Tracheomicosi – Marciumi basali | – Muffa grigia – Mal bianco – Seccumi dei rami di piante aromatiche da Phoma spp. | – Muffa grigia (serra) |
Virosi | – Da TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo) | ||
Batteriosi | – Malattie batteriche in generale | ||
Altro | – Fisiopatie da stress ambientali/ nutrizionali |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
Per informazioni:
Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it