I prezzi in rialzo hanno quasi del tutto compensato un calo produttivo di circa il 3%, è quanto emerge dall’approfondimento sull’andamento della stagione produttiva 2022-2023 al Mercato dei fiori Sanremo .
Il fatturato del Mercato dei Fiori di Sanremo nella stagione di vendita compresa tra novembre 2022 e maggio 2023 supererà i 10 milioni e 260 mila euro, ripartiti in 6,023,023.70 euro dall’asta (ranuncolo clone, ranuncolo seme e anemone) e 4,156,375.86 euro dal deposito dove vengono commercianti gli altri fiori, più circa 70 mila euro previsti negli ultimi giorni di maggio. Un dato appena al di sotto dei 10,462,255.15 euro fatturati nella stagione invernale 2021/2022, e rispetto al quale rappresenta una piccola contrazione del -2%, dopo anni di crescita costante. E che dimostra il consolidamento di un percorso che ha portato il Mercato a rinascere quasi da zero sotto le insegne di Amaie Energia nel 2013, dopo la liquidazione di UcFlor. Nella stagione floricola invernale 18/19, ad esempio, il fatturato si era fermato a 6 milioni e 663 mila euro.
Nel periodo novembre-maggio, che coincide con l’apertura dell’asta, il Mercato dei Fiori concentra circa il 90% del suo volume d’affari ed è un riferimento dei prezzi soprattutto per il commercio di ranuncoli e anemoni.
“La siccità ha creato un problema di produzione – sottolinea il presidente e amministratore delegato di Amaie Energia Andrea Gorlero – si sono prodotti nettamente meno steli, circa il 3% in meno dello scorso anno, compensati dal maggior prezzo. Ma c’è un altro fenomeno che ci consentirà di appaiare la stagione, se non di superarla: una tendenza al prolungamento sino a giugno. Anche il mercato delle peonie sta andando bene, e quest’anno andrà ancora meglio”.
Focus
Nelle ultime tre stagioni l’asta ha segnato tuttavia un piccolo calo, da 6 milioni e 381 mila nel 20/21 a 6 milioni e 72 mila nel 21/22, e terminerà quest’anno poco sopra i 6 milioni e 23 mila, sostanzialmente in pareggio con lo scorso anno. Il deposito ha fatto segnare un balzo del 29,7% tra 20/21 e 21/22, passando da 3 milioni e 381 mila euro a 4 milioni e 389 mila. Quest’anno il dato, praticamente consolidato, è di 4 milioni e 156 mila euro. Il mese più proficuo per l’asta è stato febbraio quando sono stati sfiorati i 2 milioni di euro di vendite (1,957 milioni, solo nel 2020 erano stati 1,430). Il deposito ha raggiunto il picco a marzo con 852.056 euro, in risalita rispetto ai 752 mila di marzo ma senza eguagliare il record (1.004436,45 euro) di febbraio 2022. Una crescita interessante è quella di giugno: 115 mila euro nel 2020, 117 mila nel 2021, 165 mila nel 2022 con una prospettiva di ulteriore miglioramento che potrebbe allungare alcuni contratti di lavoro temporanei, con la speranza di continuare nel trend anche per il mese di ottobre dove la progressione è 211 mila euro nel 2020, 291 mila nel 2021 e 374 mila nel 2022.
Il prezzo dei cloni in aumento
I prezzi forniti dall’ad di Amaie Gorlero sono in aumento per quanto riguarda l’asta: per il clone +10% sul prezzo medio a stelo, pari a 0,68 euro.
Per il ranuncoli seme un lieve calo del -3% a 0,32 euro. Invariato l’anemone a 0,33 euro.
“Il nostro margine è del 10% – commenta Gorlero – il che significa che il mercato costa poco e garantisce il prezzo grazie alla fideiussione e addirittura attraverso un meccanismo di pagamento immediato in fattura”.
Articolo di Andrea Fassione