Oggi con Flornews Liguria inauguriamo #NotaTecnica, una nuova rubrica dedicata a far conoscere meglio i professionisti dei servizi pubblici connessi alla nostra floricoltura e conoscere anche meglio il lavoro che svolgono.

Abbiamo iniziato con il dottor Massimiliano Ghironi, tecnico del Settore Fitosanitario Regionale che si sta occupando di un progetto di grande importanza sul territorio ligure e non solo: la lotta alla cimice asiatica mediante Trissolcus japonicus, ovvero l’insetto antagonista detto comunemente “vespa samurai“.

Buongiorno Massimiliano, parlaci un pò di te, qual’è stato il tuo percorso di studi e di lavoro per arrivare dove sei ora?

Sono un ispettore fitosanitario presso il Servizio Fitosanitario Regionale nella sede di La Spezia. Mi occupo di controlli sui prodotti vegetali in importazione, ovvero piante e parti di piante che arrivano nella nostra regione da territori extraeuropei. La nostra attività riguarda anche controlli sul territorio, per quel che riguarda il rispetto della normativa europea in campo fitosanitario e progetti di lotta biologica alla cimice asiatica.

Sono un agronomo, ho frequentato e concluso il percorso universitario di Scienze e Tecnologie Agraria e mi sono occupato di agrometereologia presso il CAAR di Sarzana, afferente alla Regione Liguria. Successivamente mi sono occupato della redazione dei bollettini olivo e vite sempre a cura del CAAR di Sarzana. Nel 2020 sono passato tramite concorso pubblico al Servizio Fitosanitario con contratto a tempo indeterminato a seguito di una procedura di selezione per concorso pubblico.

Qual’è la cosa più particolare e curiosa di cui ti stai occupando ora?

Sicuramente il progetto di controllo biologico della cimice asiatica tramite il rilascio sul territorio dell’insetto antagonista “vespa samurai”: è assai stimolante! L’attività è iniziata nel 2021 ed è molto sfidante perchè nuova e ricca di stimoli. Siamo alla continua ricerca delle uova di cimice asiatica parassitizzati dalla vespa samurai, è un’azione difficile perchè il territorio è ampio e la cimice è molto mobile e diffusa. Speriamo che la vespa samurai, non autoctona ma adatta al nostro clima, si insedi con successo perchè è un metodo di lotta assolutamente sostenibile e green, rispettoso dell’ambiente, degli equilibri ambientali e delle persone, senza alcun rischio per cittadini e animali.

Cos’è un insetto alieno?

Per insetto alieno s’intende un organismo che non è autoctono del territorio europeo.

Che cos’è invece un antagonista naturale?

E’ un organismo che vive o può vivere nello stesso ambiente dell’insetto alieno, “la sua preda”, e con la quale si instaura un equilibrio preda-predatore. E’ il nemico di quello che noi definiamo insetto nocivo.

Come si sta acclimatando la vespa samurai in Liguria?

Siamo ancora in fase di ricerca. Teoricamente la vespa samurai è stata scelta proprio perchè nel nostro areale ha potenziamente una buona capacità d’insediamento. Il Settore Fitosanitario ha il compito di seguire i rilasci della vespa samurai cercando di dimostrare l’insediamento mediante la ricerca delle uova di cimice asiatica parassitizzati. Cosa significa: la vespa samurai depone le proprie uova all’interno di quelle della cimice asiatica, parassitizzandole e distruggendole.
Al momento in Liguria questa parassitizzazione non è ancora stata trovata, ma questo non significa che la vespa samurai non si sia insediata. Vista la grande diffusione della cimice asiatica e la vastità del territorio, le sue uova non sono facili da trovare.
La cimice asiatica è il classico insetto che fluttua molto, questa annata ad esempio è meno presente, ma può darsi che in certi siti invece si sia diffusa maggiormente.
Un aspetto del lavoro prevede anche la collaborazione attiva con le segnalazioni che vengono dal territorio, tramite agriturismi, privati cittadini, coltivatori diretti etc…

A questo proposito, se ci si trova la casa o la campagna infestate di cimice asiatica, cosa si deve fare?

La cimice è un insetto molto difficile da combattere chimicamente, ci sono pochissimi principi attivi registrati, inoltre si muove molto ed è assai polifago, pensate che l’adulto può raggiungere distanze anche di 2 km. Effettuando quindi trattamenti chimici in un’area ristretta, si rischia di risolvere il problema solo per un breve lasso di tempo e si può andare incontro ad una nuova infestazione proveniente dai territorio circostanti. Il rischio è un sovrannumero di trattamenti antiparassitari che possono rompere i delicati equilibri ecologici nell’entomofauna utile e provocare l’aumento di problematiche fitosanitarie. Per ovviare a questo problema ed aiutare i tecnici nel loro lavoro di ricerca, è utile segnalare al Servizio Fitosanitario competente della zona, eventuali infestazioni, evidenziando anche gli eventuali danni, per capire anche l’incidenza della cimice sul territorio.

Ci sono delle curiosità che sono scaturite da questo lavoro?

Ben sappiamo che il trasporto di merci da una parte all’altra del mondo è veicolo primario di insetti alieni che possono insediarsi e creare danni importanti alle colture agrarie, lo è stato per la cimice asiatica, come per il punteruolo rosso delle palme, la vespa velutina e molto altro. Ma come giungono questi insetti dannosi, possono arrivare anche i loro antagonisti naturali. Questo ci fa ben sperare in un nuovo possibile equilibrio tra “predatore e preda” che possa limitare i danni e, con i dovuti controlli, creare un sistema di convivenza naturalmente sostenibile.

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