Alcuni ricercatori dell’Università di Adeaide (Australia) hanno sviluppato un innovativo erbicida a partire da una molecola intesa inizialmente per trattare la tubercolosi ma fallita nel suo scopo originale.
Sfruttando le somiglianze a livello molecolare tra un ceppo di batteri che ha sviluppato resistenza agli antibiotici ed alcune erbe infestanti e modificando chimicamente la struttura dell’antibiotico, gli studiosi sono riusciti a bloccare la produzione dell’amminoacido lisina, essenziale per la crescita delle piante infestanti.
In questo modo, è possibile combattere due specie che si stima costino all’industria agricola australiana più di 5 miliardi di dollari: il loglio annuale (Lolium multiflorum) e il ravanello selvatico (Raphanus raphanistrum). L’autore della scoperta, il Dott. Soares da Costa, ha tranquillizzato gli scettici affermando che l’uso di antibiotici falliti non causerà resistenza agli antibiotici stessi perché le molecole ad attività erbicida scoperte non uccidono i batteri. Mirano specificamente alle erbe infestanti senza alcun effetto sulle cellule umane.
La scoperta potrà portare allo sviluppo di ulteriori nuovi prodotti.