Lunedì 28 agosto l’assessore al turismo di Sanremo Giuseppe Faraldi ha convocato i Comuni storicamente coinvolti nel Corso Fiorito per una prima riunione operativa.
Presenti i rappresentanti di Taggia, Riva Ligure, Bordighera, Santo Stefano al Mare, Ospedaletti, Dolceacqua, Vallecrosia/Camporosso, Seborga mentre hanno fatto pervenire la loro adesione i comuni di Imperia, Diano Marina, Ventimiglia e Isolabona, impossibilitati a partecipare.
Presente anche Luciano Mottola, vicepresidente dell’associazione Compagnia dei Carristi della Battaglia dei Fiori di Ventimiglia.
L’assessore Faraldi, accompagnato dal dirigente Fausto Galimberti e dall’ufficio turismo, ha comunicato il superamento delle criticità dello scorso anno, ovvero le difficoltà tecnico-organizzative legate all’assenza di una struttura a Ventimiglia per la realizzazione dei carri.
“Crediamo molto nel Corso Fiorito – ha dichiarato l’assessore Faraldi – e con il sindaco Alberto Biancheri abbiamo lavorato per trovare una soluzione alle difficoltà della scorsa edizione. Il Comune di Sanremo noleggerà e realizzerà una tensostruttura idonea per la realizzazione dei carri che verrà posizionata a Ventimiglia in una location individuata dalla stessa amministrazione comunale di Ventimiglia. In questo modo, i comuni che avranno necessità di realizzare il carro potranno usufruire di questo spazio. Inoltre, hanno dato la loro disponibilità le compagnie dei carristi, che verranno contattate direttamente dai comuni interessati. Vengono così superate le difficoltà che lo scorso anno non hanno permesso lo svolgimento del tradizionale Corso Fiorito. Ritornerà infatti la sfilata dei carri, intervallata dalle bande, come nelle scorse edizioni. Al momento hanno comunicato la preadesione 11 comuni, a cui si aggiungerà Sanremo, per un totale di 12 carri. Ringrazio molto tutti i comuni che, come noi, credono nella forza di questa manifestazione”.
Seguiranno altre riunioni per meglio definire il progetto di “Sanremoinfiore 2024”.
Auspicio del settore floricolo è che siano adeguatamente considerati anche gli aspetti promozionali per la filiera del fiore, rimasti ai margini di una manifestazione diventata, come molte altre, esclusivamente turistica con scarse ricadute sulla promozione del principale prodotto agricolo del Ponente Ligure.