RIEPILOGO METEOCLIMATICO (29/03/2021 – 11/04/2021)
(I dati elaborati dal CAAR – Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale sono provenienti dalle stazioni meteo della rete regionale OMIRL – Osservatorio Meteo Idrologico della Regione Liguria – http://www.arpal.gov.it sezione meteo).
Le precipitazioni
Le precipitazioni delle ultime due settimane sono state molto scarse o assenti fino al 6/4, dopodiché si sono verificati fenomeni nevosi nell’entroterra savonese e genovese e copiose piogge sempre a Savona e Genova (nello spezzino sono state registrate piogge abbondanti nella prima mattinata del 12/4 che non è compreso nell’attuale periodo di analisi).
I giorni con precipitazioni sono stati mediamente 2-3 con punte di 5.
Lo scarto rispetto alla media storica mostra un deficit a levante (per i motivi riportati sopra) e un surplus a ponente, più marcato nell’area compresa tra Savona e Genova.
A destra si riporta il grafico del cumulato di precipitazioni relativo alle stazioni meteo con i valori più elevati (nel periodo di riferimento) per le quattro province.
Come si può notare, le precipitazioni si sono verificate soprattutto negli ultimi giorni del periodo, raggiungendo cumulati elevati (120 mm) a Fiorino (GE) e Urbe (SV).
Le temperature
Le massime si sono attestate su valori intorno a 17-19 °C lungo costa – primo entroterra e valori vicini ai 13-15 °C nelle zone interne, con cali intorno a 7-9 °C sull’areale alpino imperiese. Le minime si sono attestate mediamente intorno a 5-7 °C nelle zone costiere e nel primo entroterra, mentre sono scese intorno a 0 °C su detto areale alpino.
Lo scarto delle temperature massime rispetto alla media storica è stato positivo (fino a +2 °C), mentre quello delle minime è stato leggermente negativo in costa e positivo nelle zone interne (fino a +3 °C).
Di seguito i grafici sull’andamento giornaliero delle temperature massime e minime relativamente alle quattro stazioni meteo di riferi- mento.
Le temperature massime sono partite da valori molto al di sopra della media nei primi giorni, in cui hanno toccato i 23-27 °C, dopodi- ché sono scese significativamente, raggiungendo i 13-14 °C il 7/4.
Le minime hanno avuto un crollo tra il 7 e l’8/4 (vedi terza pagina del bollettino), risalendo gradualmente nei giorni successivi.
Gelate tardive
La prima parte della primavera 2021 sta assumendo un andamento climatico molto altalenante. Dopo un prolungato periodo di tempo stabile ed eccezionalmente mite su buona parte della nostra peniso- la, per l’azione insistente dell’anticiclone subtropicale, ha fatto irru- zione nei giorni scorsi (dal 7 aprile) aria fredda di origine polare marittima, che ha interessato gran parte dell’Europa, Italia compre- sa. Si tratta di una temporanea meridianizzazione del flusso, le cui cause sono attribuibili alla condizione della stratosfera, ovvero al consueto evento di Final Warming che ogni anno caratterizza il periodo di transizione tra semestre freddo e semestre caldo. Il Vor- tice Polare presente nel periodo invernale in stratosfera perde forza, a causa dell’aumento della radiazione solare, lasciando spazio ad una circolazione anticiclonica tipica del regime estivo. Al riscalda- mento in sede polare segue in troposfera la temporanea discesa di aria più fredda e instabile verso le medie latitudini, condizione sicu- ramente non inusuale per la prima parte della primavera.
L’entità significativa dell’attuale irruzione di aria fredda è probabil- mente riconducibile all’evento di Sudden Stratospheric Waring (SSW) occorso quest’inverno. Studi recenti hanno, infatti, mostrato come il Final Warming possa determinare discese di aria fredda più marcate proprio a conclusione degli inverni in cui si sono verificati eventi di SSW. (Per approfondimentihttp://www.lamma.rete.toscana.it/news/nuovo-report-unanalisi- climatologia-dellinverno).
Questa ondata di freddo anche in Liguria ha portato a temperatu- re, in particolar modo minime, che raramente si osservano nel mese di aprile. In tabella vengono riportati i valori termici più bassi registrati tra il 7 e l’8/4:
In diverse aree agricole della regione (soprattutto nell’entroterra e nelle valli, per il fenomeno dell’inversione termica) tali temperature hanno provocato gelate tardive*, con diversi danni alle colture arboree in fioritura e/o germogliamento (come ciliegi, peschi, albicocchi, kiwi) e ad ortaggi come le fave.
Anche sulla vite sono stati purtroppo riscontrati alcuni danni ai giovani germogli (vedi foto scattate a Sarzana e a Bolano, dove le temperature sono scese intorno a –2 °C).
Al link http://bit.ly/gelatevite è disponibile una breve nota del Prof. Scienza in cui vengono fornite alcune indicazioni per la prevenzio- ne e il primo intervento nel caso di danni da gelate tardive in vigne- to.
RASSEGNA STAMPA—DANNI GELATE
*In agronomia la gelata indica l’abbassamento della temperatura a valori inferiori a 0 °C con danni alla vegetazione (Bagdonas et al, 1978; AAVV., 1998; Zinoni et al, 2000; Snyder e Abreu, 2005). Le gelate si dividono in tardive (fine inverno con danni alle piante in fase di ripresa vegetativa), precoci (nel tardo autunno, con danni alle produzioni tardive) e invernali (con danni alle produzioni invernali e alle piante a riposo nel caso di intensità eccezionali), in relazione al periodo in cui si verificano, e in gelate per avvezione, per irraggiamento, per evaporazione, a secon- da del fenomeno meteorologico che le causa (AAVV., 1998; Zinoni et al, 2000; Snyder e Abreu, 2005). Nel corso dei secoli la selezione naturale e l’agricoltura hanno di fatto determinato un adattamento delle specie naturali e coltivate alle caratteristiche meteorologiche delle diverse aree climatiche presenti nel mondo, un equilibrio che ha un suo margine di rischio, fino a poco tempo fa legato alle situa- zioni climatiche eccezionali, con tempi di ritorno di 10 – 20 anni. Negli ultimi decen- ni questo rischio si è fortemente modificato a seguito di due fattori principali: il cambiamento climatico in atto e la risposta agronomica alla domanda del mercato. Il cambiamento climatico ha determinato in diverse aree del globo un incremento delle temperature riducendo il numero di giorni con gelo e quindi una diminuzio- ne delle gelate nel loro complesso. Dall’altro lato però un incremento delle tempe- rature invernali porta ad un anticipo della ripresa vegetativa che per alcuni tipi di colture si traduce in un incremento del rischio (IPCC, 2001).
PREVISIONI METEO
(a cura del servizio di previsione del Centro Funzionale Meteo-Idrologico di Protezione Civile della Regione Liguria)
Il bollettino è curato dal CAAR – Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale:
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