Agrumi, l’emblema dell’alimento nutraceutico: quello che oltre ad esser buono fa anche bene, grazie all’alto contenuto di vitamina C, fibre, antiossidanti e altre sostanze nutraceutiche.
Un team del Centro di Ricerca di Olivicoltura, Frutticoltura e Agricoltura del CREA guidato dalla Dott.ssa Concetta Licciardello, ha condotto uno studio sul miglioramento genetico ottenendo frutti ancora più ricchi di sostanze nutraceutiche grazie alla tecnologia del gene editing, che permette di agire con elevata precisione su singole parti del DNA di un organismo.
Cosa si intende per gene editing?
Si tratta di un sistema di modificazione genetica basato sull’utilizzo di forbici molecolari che, agendo in maniera mirata, correggono una piccolissima regione del gene, disattivandolo. Questo approccio consente di mantenere del tutto integro il resto del patrimonio genetico di una pianta, intervenendo esclusivamente sul carattere che si vuole correggere.
Come viene applicata la tecnologia sugli agrumi?
Esistono arance ricche in antocianine, che colorano di rosso intenso i frutti, e la cui importanza è riconducibile alle proprietà antiossidanti e antitumorali che possiedono; esistono anche agrumi con licopene, altro pigmento che colora di rosa la polpa di alcune varietà, e altamente salutistico.
Si è pensato, quindi, di sfruttare il gene editing per coniugare entrambi i composti in un unico agrume che produca sia antocianine sia licopene.
L’articolo completo è disponibile qui: https://www.crea.gov.it/-/genome-editing-dalla-ricerca-crea-nuovi-agrumi-ad-alto-valore-nutrizionale