Diversamente rispetto a molti altri settori, l’agricoltura e la floricoltura sono riuscite a tenere nonostante l’emergenza Covid-19. Nei primi mesi del 2021 l’economia legata alla terra ha infatti, in molti casi, assistito a una vera e propria ripartenza con livelli di produzione e fatturati in linea al periodo pre-pandemico.

È questo, per esempio, il caso delle aromatiche e delle piante in vaso di Albenga che, in questi anni, sono al centro di una grande attenzione sia dal punto di vista commerciale, sia da quello dell’innovazione. Basta per esempio citare l’importante progetto SmartAroma, finanziato da Regione Liguria, attraverso la misura 16.01 “Aiuti per la costituzione e l’operatività dei gruppi operativi del PEI” del PSR 2014-2020, e portato avanti dal CeRSAA di Albenga. I fondi sono destinati alla messa a punto di una strategia di agricoltura di precisione che prenda in considerazione e sviluppi i fattori di successo principali delle produzioni in vaso di piante aromatiche.

Il trend positivo nella produzione e vendita di aromatiche è confermato anche dal report di Ismea che segnala anche un aumento dei prezzi. Un trend che fa ben sperare il settore e più in generale l’economia di un intero territorio.

Ne abbiamo parlato con Riccardo Tomatis e Silvia Pelosi, rispettivamente sindaco e assessore all’Agricoltura del comune di Albenga.

Sindaco Tomatis cosa significano i successi del florovivaismo per il territorio e la comunità di Albenga?

TOMATIS: “Il florovivaismo, a differenza di tanti altri settori, ha la caratteristica di reinvestire le proprie entrare sul territorio stesso. Un percorso quindi contrario a quello che fanno la maggior parte delle industrie italiane le cui entrate arrivano dall’Italia e i proventi vengono spesso reinvestiti all’estero.

Quello del florovivaismo è quindi un percorso che possiamo considerare virtuoso e che va a vantaggio anche di quei settori che sono stati più penalizzati dalle restrizioni e dalla pandemia. Quando un settore va bene, il territorio è più ricco e ne beneficia la comunità. Per fare un esempio semplice ma che rende l’idea, ci sono negozi e ristoranti di Albenga che hanno ricavi più o meno soddisfacenti a seconda di com’è andata la stagione agricola e floricola.

Assessore Pelosi qual è la realtà del florovivaismo locale e quali sono i rapporti tra le aziende e la pubblica amministrazione?

PELOSI: “All’interno del territorio comunale di Albenga sono moltissime le aziende e il florovivaismo è uno dei settori fondamentali e trainanti. I rapporti con l’amministrazione sono ottimi e il nostro impegno è quello di essere sempre il più vicino possibile agli agricoltori. Con l’arrivo della pandemia non è stato semplice per nessuno, ma vogliamo fare tutto ciò che è in nostro poter e nelle nostre possibilità per aiutare queste attività. Abbiamo per esempio messo a disposizione un terreno agli imprenditori agricoli dando una risposta concreta per smaltire l’invenduto durante la pandemia.

Un altro punto su cui vogliamo concentrarci è la comunicazione e la promozione del nostro prodotto che a volte è più conosciuto all’estero rispetto che qua. È necessario aumentare ad esempio gli eventi connessi al fiore, alle piante aromatiche. Anche questo sarà fondamentale per il futuro.

A questo riguardo è necessario trovare una stretta collaborazione tra l’imprenditoria agricola e i vari settori che compongono l’economia di Albenga. Come si raggiunge questo risultato?

TOMATIS: “Con l’orgoglio nei confronti di un movimento che fa conoscere il nostro territorio nel mondo. Questo dovrebbe essere parte integrante della nostra realtà, tuttavia è qualcosa che invece manca. Si vede spesso il settore agricolo come qualcosa a sé stante. Dovremmo invece riuscire a legare il florovivaismo al turismo; bisogna far capire quanto l’agricoltura possa diventare un volano per l’intera economia.

Anche chi non ha nulla a che vedere con l’agricoltura dovrebbe sentirsi orgoglioso di vivere e lavorare in questo territorio. Dobbiamo ottenere questo risultato attraverso iniziative che mettano in contatto il cittadino con questa realtà che a volte diffida perché conosce poco. In questo aspetto mi ricollego all’assessore: la comunicazione è fondamentale.”

PELOSI: “L’agricoltura di oggi è un’agricoltura specializzata, con tecniche di coltivazione elevate e rigidi regolamenti da rispettare. I tempi cambiano ed è una realtà che bisogna far conoscere sempre di più.

Assessore, per chiudere l’intervista, si parla spesso di ritorno alla terra. È un trend che Albenga sta vivendo? Alla luce dei buoni risultati del 2021, può essere il florovivasimo un’opportunità in cui investire?

PELOSI: “I dati dimostrano che un ritorno all’agricoltura c’è stato. Dobbiamo anche considerare il ricambio generazionale all’interno delle famiglie. Con l’entrata dei giovani alla guida delle aziende spesso vediamo piccole imprese crescere e trasformarsi. Tutto questo sta contribuendo a modernizzare il settore. Dobbiamo lavorare insieme a loro, alle istituzioni e alle associazioni. Vedo grandi prospettive.

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