Nota meteo – Le cosiddette previsioni stagionali hanno il compito di predire, a livello generale, ciò che potrà accadere sia dal punto di vista climatico che pluviometrico. Un tempo risultavano spesso fallaci, ma oggi sono diventate più affidabili e dunque possono diventare un valido strumento di pianificazione e di analisi climatica.

L’ultimo aggiornamento del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) con sede operativa in Italia (a Bologna), ipotizza che fino ai primi giorni di dicembre i valori delle temperature dovrebbero mantenersi oltre la media, addirittura fino a +3°C, su tutta l’Europa. Per l’Italia dicembre dovrebbe pertanto trascorrere con temperature poco sopra la media (quindi più autunnali che invernali) fin verso Natale, e le precipitazioni non dovrebbero mancare e potrebbero anche essere, in media o localmente, al di sopra della norma.

Nel complesso il Centro Europeo prospetta per l’Italia un inverno decisamente mite e nevoso, con nevicate sulle Alpi oltre i 1200/1500 metri, soprattutto a gennaio e ancor di più a febbraio, se non addirittura verso marzo.

Proiezione del Centro Europeo con la previsione stagionale su gelo e neve (precipitazioni in generale) per l’Italia per il prossimo Inverno.

Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.

PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO

L’autunno ha tardato ad arrivare per cui molti parassiti animali e alcune malattie fungine hanno proseguito a lungo la loro azione.

In particolare tripidi e lepidotteri costituiscono tuttora un grosso problema per molte colture; tra le malattie fungine le più pericolose sono mal bianco, muffa grigia e marciumi basali.

Gli esiti del caldo e della siccità di quest’estate sono ancora in evoluzione, e su alcune colture, come ginestra ed eucaliptus si osservano rispettivamente problemi nello sviluppo dei rami florigeni e morie.

Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.

FIORI E FRONDE RECISI

Anemone e ranuncolo

Maculature di origine virale (TSWV) su ranuncolo (immagine della Cooperativa Coopflor)

– Tripidi e virosi da TSWV: i tripidi continuano ad essere presenti, spesso in modo importante, fin dalle prime fasi degli impianti. Malgrado le strategie adottate continuano a infestare le coltivazioni sia in pien’aria che, soprattutto, in serra. Sintomi di virosi da TSWV sono visibili soprattutto su anemone, mentre su ranuncolo la malattia è meno presente e quello che preoccupa di più sono i danni diretti costituiti dalle lesioni sui fiori.

– Lepidotteri: si osservano ancora erosioni fogliari e della base dei germogli provocate da larve di lepidotteri (prevalentemente Spodoptera spp.).

– Afidi: non sono particolarmente diffusi eccetto che nelle aziende che hanno trascurato il problema: in questi casi si sta assistendo ad infestazioni importanti a cui segue lo sviluppo fumaggini. È necessario monitorare le coltivazioni sia per contrastare le infestazioni sia per ridurre il rischio di trasmissione di virus.

– Forficule: insolite erosioni dei petali più esterni dei boccioli di ranuncolo sono state attribuite ad attacchi di Forficula auricularia. Le erosioni rendono i fiori non commerciabili e più suscettibili ad attacchi fungini. Questo insetto è sempre stato considerato utile all’ecosistema in quanto svolge un’importante attività di predatore di insetti dannosi come afidi, psille, cocciniglie, nonché di uova, larve e crisalidi di piccoli lepidotteri. Questo comporta anche che la specie non è inserita tra le avversità animali indicate nei disciplinari di difesa integrata e che non ci sono insetticidi registrati per combatterla.

– Acari tarsonemidi: Polyphagotarsonemus latus è presente in numerosi impianti di ranuncolo e alcune selezioni paiono essere particolarmente suscettibili ai suoi attacchi. Causa deformazioni fogliari, soprattutto bollosità e inspessimento delle lamine, e bronzatura della pagina inferiore. L’applicazione di acaricidi in genere ne consente un buon contenimento.

– Muffa grigia: in alcuni impianti, soprattutto di ranuncoli, Botrytis cinerea sta causando marciumi localizzati prevalentemente sugli steli più interni dei cespugli. Per prevenire le infezioni bisogna favorire l’arieggiamento degli ambienti, evitare ove possibile la bagnatura prolungata dei tessuti, adottare piani di concimazione equilibrati, impiegare formulati a base di microrganismi antagonisti e/o attivatori delle difese delle piante. In presenza della malattia eliminare i tessuti colpiti e intervenire con antibotritici. Si ricorda che questo patogeno è attivo anche a basse temperature, per cui in caso di raccolta di steli già infetti la malattia può avviarsi e diffondersi anche durante le fasi di lavorazione, conservazione e trasporto dei mazzi confezionati, soprattutto se i locali di conservazione sono soggetti a fenomeni di condensa. Si consiglia di effettuare un trattamento preventivo con formulati biologici (ad es. a base di Bacillus spp.) prima della raccolta, di confezionare fiori asciutti, di controllare l’umidità dei locali di conservazione.

– Mal bianco: la malattia è presente in numerosi impianti sia di ranuncolo che di anemone, e alcune selezioni appaiono più soggette di altre. Prevenire impiegando formulati base di microrganismi antagonisti e/o sostanze di base o corroborati (ad es. bicarbonato di K/Na, acido acetico, terpeni, zolfo, …). In presenza della malattia è necessario intervenire tempestivamente con antioidici specifici.

Anemone: arricciamenti e ingiallimenti fogliari da Peronospora anemones

Peronospora: il periodo è climaticamente favorevole all’avvio delle infezioni da Peronospora anemones e P. ficariae. E’ importante monitorare gli impianti. Per prevenire le infezioni adottare corrette fertirrigazioni e impiegare formulati ad azione corroborante; in caso di rugiade o bagnature prolungate della vegetazione si consiglia l’impiego di formulati ad azione antiperonosporica.

– Marciumi radicali da oomiceti: Pythium sp.o Phytophthora sp.costituiscono ancora un pericolo per molti impianti, soprattutto di ranuncolo in fuori suolo. Prevenire le infezioni adottando adeguati piani di irrigazione e applicando ai substrati microrganismi antagonisti e/o sostanze in grado di attivare le difese delle piante; alla comparsa di deperimenti associati a marciumi radicali intervenire prontamente anche con fungicidi.

– Batteriosi: su alcune selezioni di ranuncolo caratterizzate da una vegetazione particolarmente lussureggiante continuano a manifestarsi imbrunimenti e marciumi fogliari causati da Pseudomonas spp.

– Tracheofusariosi: in alcuni impianti di ranuncolo, e in particolare su alcune selezioni più suscettibili, stanno ancora comparendo giallumi fogliari e deperimenti, esiti delle infezioni da Fusarium oxysporum f. sp. ranunculi avviate a fine estate. Con l’abbassarsi delle temperature il patogeno dovrebbe fermarsi, si consiglia comunque di asportare le piante colpite.

Fisiopatie: asfissia radicale: soprattutto in alcuni impianti in pien’aria dell’albenganese si sono verificati ristagni idrici che hanno danneggiato le radici riducendo la capacità di assorbimento delle piante che ora si presentano ingiallite e poco sviluppate. Razionalizzare le bagnature e impiegare stimolanti radicali.

Stress ambientali/nutrizionali: in numerosi impianti, e soprattutto in quelli dove sono state effettuate concimazioni poco equilibrate, si sta assistendo alla produzione di steli fiorali deformi (“pipe”) o tendenti alla fessurazione. Spesso questi fenomeni sono da imputarsi a stress nutrizionali, ed in particolare da carenza di calcio e/o boro, o eccesso di fosforo e/o potassio.

Papavero

Tripidi: anche su questa specie costituiscono un grosso pericolo soprattutto per i danni che possono causare ai petali.

– Muffa grigia: questa malattia dall’autunno alla primavera può causare marciumi dei tessuti e, in caso di attacco ai fiori, maculature dei petali.

– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti.

– Giallumi fisiologici: la sofferenza che le piantine hanno patito per il caldo durante le prime fasi di sviluppo è stata aggravata dalle piogge autunnali che hanno dilavato i nutrienti dagli impianti. Per ridurre il fenomeno dei giallumi è necessario adottare adeguate concimazioni e distribuire soluzioni con un pH prossimo a 6-6,2

– Parassiti animali: sulle produzioni ancora in atto si osservano erosioni fogliari da larve di lepidotteri; lesioni sui petali da punture di tripidi e decolorazioni fogliari da ragnetto rosso.

Girasole

– Malattie fungine: si osservano sporadici casi di peronospora e, in modo più diffuso, marciumi degli steli da Botrytis cinerea.

Ginestra a fiore bianco

Le selezioni precoci sono già in fioritura, per cui la raccolta è iniziata un po’ prima rispetto agli altri anni.

– Lepidotteri: Si osservano erosioni della vegetazione da larve di lepidotteri (Uresiphita limbalis).

– Tripidi: stanno danneggiando le fioriture. Il danno è evidente soprattutto in post raccolta, dopo che i fiori sono stati sottoposti al trattamento di colorazione mediante assorbimento di soluzioni di varie tinte.

– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti. Valutare un eventuale trattamento con antioidici in funzione dello stadio di maturità della fronda.

– Stress termici e idrici: le piante che hanno patito caldo e siccità hanno prodotto più rami con foglie che con fiori, il fenomeno (“andata in erba”) è evidente soprattutto sulle varietà più precoci.

Ruscus

– Cicaline: la vegetazione risulta spesso vistosamente danneggiata dai caratteristici segni “a tratteggio” lasciati da questi insetti durante la fase di nutrizione e di ovideposizione avvenute nei mesi scorsi.

– Oziorrinco: in alcuni impianti si notano le caratteristiche erosioni “a mezza luna” dei cladodi, soprattutto dei rami più bassi, causate dagli adulti di Othiorhynchus sulcatus. Le popolazioni di questo pericoloso parassita, le cui larve possono causare gravissimi danni agli organi ipogei di queste piante, in passato erano state sensibilmente ridotte grazie all’impiego di efficaci insetticidi, gran parte dei quali sono stati ritirati dal commercio per cui questo vorace coleottero sta progressivamente ripopolando gli impianti. Monitorare e applicare precocemente formulati a base di antagonisti naturali, quali nematodi entomopatogeni.

– Lepidotteri: anche su questa specie si osservano le erosioni della fronda causate nell’estate dalle larve di lepidotteri, prevalentemente tortricidi.

– Altri parassiti animali: cocciniglie, tripidi e ragnetto rosso sono sempre presenti, e le loro popolazioni vanno mantenute sotto controllo al fine di evitare infestazioni che potrebbero diventare di difficile gestione verso la primavera.

Marciumi delle radici da Fusariumsp. o Cylindrocarpon spp.: questi miceti colpiscono prevalentemente piante già indebolite da altre cause (es. condizioni colturali non idonee, stress ambientali, azione di altri patogeni), e i danni più gravi si osservano tra l’estate e l’inverno. È importante prevenire le infezioni adottando corrette pratiche colturali e impiegando formulati a base di microrganismi antagonisti e/o di sostanze attivatrici delle difese naturali delle piante.

– Marciume basale Rhizoctonia violacea: questa malattia sta comparendo con frequenza crescente negli impianti di ruscus. I primi sintomi sono un lento ma progressivo disseccamento di alcuni rami che tende ad estendersi a tutta la pianta che quindi muore; gli steli colpiti si staccano facilmente dal rizoma e i tessuti della zona di distacco appaiono “sfrangiati”; sui tessuti colpiti (base degli steli e parte del rizoma più vicina alla superficie) spesso è possibile osservare la presenza di un caratteristico feltro miceliare color rosa/vinato. Si tratta di un patogeno di difficile gestione e che una volta introdotto in un impianto tende lentamente ma inesorabilmente a diffondersi “a chiazze”. Si consiglia di eliminare le piante colpite e quelle sane immediatamente vicine (in modo da creare una soluzione di continuità con le altre piante), di evitare bagnature e lavorazioni nelle zone infette per non diffondere il patogeno nell’impianto, di intervenire con formulati a base di tolclofos metile e/o di microrganismi antagonisti, ad es. Trichoderma spp.

Pittosporo (Pittosporum tenuifolium “Silver Queen” ed altri)

– Marciumi basali da Phytophthora spp.: costituiscono un pericolo soprattutto per i nuovi impianti. La malattia si manifesta con un deperimento, in genere repentino, associato ad un caratteristico marciume basale (i tessuti colpiti assumono una caratteristica colorazione nero-bluastra). Per prevenire le infezioni è fondamentale una corretta gestione delle bagnature; un valido aiuto lo possono fornire anche formulati a base di microrganismi antagonisti applicati al terreno. In presenza della malattia eliminare le piante colpite e intervenire in modo mirato.

– Deperimento di origine fisiologica: questo fenomeno, piuttosto frequente su piante adulte di pittosporino, si sta aggravando estate dopo estate. Le piante colpite rapidamente deperiscono e disseccano, spesso a partire da un lato della chioma.

Eucalyptus spp.

– Acari eriofidi: i danni causati da questi acari sono ancora presenti in numerosi impianti. Monitorare le coltivazioni in modo da poter intervenire alla loro comparsa con acaricidi. E’ importante alternare formulati a diverso meccanismo d’azione onde limitare l’insorgenza di popolazioni resistenti.

– Maculature fogliari: in numerosi impianti si osservano maculature necrotiche da Alternaria sp. che in condizioni di elevata umidità ambientale tendono a confluire e allargarsi fino a causare il disseccamento dell’intera foglia; in genere la malattia compare a partire dalla vegetazione più interna delle piante o comunque dove l’umidità è più elevata.

– Deperimenti: continua, sebbene più lentamente rispetto ai mesi scorsi, la moria di piante di eucaliptus favorita dalla siccità e dal caldo estivo e da malattie causate da patogeni fungini tellurici. Si consiglia di eliminare le piante ormai deperite e iniziare a programmare eventuali reimpianti effettuando una corretta sistemazione del terreno.

Asparagus, mimosa ed altre

Tripidi e lepidotteri: costituiscono un grave problema per molte colture. Impiegare tutti mezzi preventivi (eliminare erbe infestanti, posizionare reti e/o trappole, favorire introduzione e sviluppo di limitatori naturali, ricorrere a sostanze repellenti, …) per cercare di mantenere le loro popolazioni sotto livelli minimi tollerabili. In presenza di infestazioni significative è necessario intervenire regolarmente col mezzo chimico.

– Cocciniglie: costituiscono uno dei principali problemi fitosanitari per molte specie da fronda verde o fiorita, ad es. in questo periodo si osservano gravi infestazioni sulle nuove varietà di mimosa che vengono allevate per la produzione di fronda verde e di rami con infiorescenze acerbe.

PIANTE IN VASO

Margherite

Attualmente in coltivazione si trovano prevalentemente piante madri e piante allevate nella forma ad “alberello”; le talee destinate alla produzione di piante nella forma a “cespuglio” sono ancora in fase di radicazione e verranno trasferite in campo verso febbraio.

– Lepidotteri: in questo periodole infestazioni di lepidotteri nottuidi e tortricidi sono il principale problema entomologico per gli allevamenti di margherite. In alcuni impianti, in modo non grave, si osservano anche mine fogliari da microlepidotteri (Bucculatrix crysanthemella) o ditteri (Liriomyza spp.).

– Tripidi: infestazioni ancora presenti in alcuni impianti di piante madri: prestare attenzione all’eventuale comparsa di giallumi e clorosi che potrebbero essere di origine virale.

– Muffa grigia: la malattiastainiziando a comparire negli impianti di radicazione. Prevenire cercando di evitare eccessi di umidità e applicando formulati a base di microrganismi antagonisti e/o di sostanze attivatrici delle difese delle piante.

– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti di piante madri.

– Marciumi basali da oomiceti: fino alla primavera sarà necessario tenere sotto controllo le infezioni da oomiceti quali Phytophthora spp. e Pythium spp. in quanto potrebbero causare danni anche gravi sia agli impianti di margherite, ed in particolare agli “alberelli” allevati sotto ombraio, sia alle talee in radicazione. Verificare la sanità delle piante madri prima della raccolta delle talee.

– Tracheofusariosi: malattia già presente in alcuni impianti di “alberelli”: eliminare le piante colpite e verificare la sanità delle piante madri prima della raccolta delle talee.

Aromatiche

– Lepidotteri: anche su piante aromatiche le larve di lepidotteri (nottuidi e tortricidi, quali ad es. Heliothis spp. e Cacoecimorpha sp.) costituiscono uno dei principali problemi fitosanitari di questo mite inizio inverno. Le erosioni dei germogli sono evidenti su molte piante di salvia, timo, origano, maggiorana e, soprattutto, basilico e rosmarino.

– Cicaline: le infestazioni autunnali osservate sia lo scorso anno che questo sono sensibilmente inferiori a quelle registrate gli autunni precedenti: probabilmente le estati torride hanno influito sullo sviluppo di questi insetti. Bisogna comunque monitorare gli impianti per contrastare eventuali recrudescenze primaverili, soprattutto se si manterranno temperature invernali miti.

– Tripidi: stanno causando danni su molte specie, ed in particolare su basilico.

– Acari eriofidi: osservateinfestazioni su piante di origano; le piante colpite manifestano bronzature fogliari e riduzioni di crescita.

– Muffa grigia: su molte piante aromatiche la malattia sta colpendo soprattutto gli steli interni dei cespugli, in particolare quelli di timo.

– Mal bianco: malattia che sta ancora colpendo gravemente la nuova vegetazione emessa dalle piante di rosmarino che sono state spuntate in settembre/ottobre.

– Maculature fogliari da Alternaria sp.: lo sviluppo della malattia è stato favorito dal clima mite e piovoso delle scorse settimane; le specie più colpite sono rosmarino e lavande.

– Peronospora: malattia presente soprattutto gli impianti di basilico in serra.

– Marciumi basali da Phytophthora sp.: esiti di infezioni avvenute nelle scorse settimane sono ancora visibili in alcuni impianti, ed in particolare in quelli di lavande e origano.

– Marciumi basali: su basilico in serra si stanno verificandomorie causate da patogeni tellurici quali Rhizoctonia sp. e Sclerotinia sp.

– Fisiopatie: giallumi e riduzioni dello sviluppo sono presenti in molti impianti. Le abbondanti piogge cadute tra ottobre e novembre hanno causato l’instaurarsi di condizioni di asfissia, e di conseguenza l’avvio di marciumi radicali, nonché l’impoverimento dei substrati per il dilavamento dei nutrienti idrosolubili.

Ciclamino

– Tripidi: questi insetti, verso i quali la lotta risulta particolarmente difficile, stanno causando gravi danni ai fiori, in quanto con le loro punture di suzione causano lesioni e deformazioni dei petali. Le ferite inoltre costituiscono una via di ingresso per alcuni patogeni fungini, soprattutto Botrytis cinerea, che in condizioni di elevata umidità ambientale possono causare marciumi anche gravi, tali da deprezzare le piante pronte per la vendita.

Larve di lepidotteri: le larve di lepidotteri (Spodoptera littoralis e Duponchelia sp.) sono ancora presenti in molti impianti ancora in produzione.

– Acari tarsonemidi: in alcuni impianti ancora in atto si osservano bollosità, deformazioni, necrosi di foglie e fiori causate dalle punture di Polyphagotarsonemus latus.

– Tracheofusariosi: stanno ancora verificandosi sporadiche morie causate dagli esiti delle infezioni da Fusarium oxysporum f. sp. cyclaminis avviate nella scorsa estate.Eliminare le piante colpite.

Poinsettia

– Aleurodidi: nelle aziende che hanno adottato precocemente strategie di difesa integrata, introducendo limitatori naturali, le infestazioni di Bemisia sp. sono sotto controllo. Diversamente è ancora necessario intervenire con insetticidi mirati.

– Tripidi: prevenire le infestazioni di questi insetti che possono danneggiare le brattee colorate e favorire l’avvio di infezioni botritiche.

– Muffa grigia: si consiglia di effettuare un’adeguata prevenzione in modo da ridurre il rischio di insorgenza di infezioni. B cinerea, quando le piante hanno raggiunto un buon sviluppo dei rami, trova nel sotto chioma e sulla base degli steli un ambiente umido favorevole al suo sviluppo. In condizioni di elevata umidità ambientale può anche attaccare le brattee colorate causando antiestetiche maculature che deprezzano la produzione.

– Marciumi basali: il periodo è favorevole all’avvio delle infezioni da oomiceti, Phytophthora sp. in particolare: in alcuni impianti si sono già verificate morie su alcune varietà più sensibili. I primi sintomi della malattia sono l’appassimento dei rametti basali e l’imbrunimento del tessuto sottocorticale della base degli steli. Sporadicamente si stanno osservando anche marciumi basali da Sclerotinia sp.

Varie da vaso

Impianto di piante in vaso di Anigozanthos “Pearl” (immagine Cooperativa L’Ortofrutticola)

Tripidi: costituiscono ancora un problema per molte piante, tra cui garofanini e dipladenie.

– Aleurodidi: stanno infestando in modo particolarmente intenso le piante di dipladenia e lantana.

– Cocciniglie: costituiscono un problema di gravità crescente oltre che su fronde anche su molte piante in va so, come ad es. calle, piante grasse e succulente, lantana e leptospermun.

– Lumache: su alcune specie, ad es. euryops, possono causare erosioni fogliari.

– Mal bianco: malattia presente su alcune specie, ad es. è presente su molte composite tra cui euryops.

– Fusariosi: singolari morie sono state osservate su piante di Anigozanthos sp., pianta nota come “zampe di canguro”. Le piante colpite ingiallivano, deperivano e quindi morivano; le analisi condotte su campioni sintomatici hanno evidenziato la presenza di Fusarium sp.: sono in corso accertamenti diagnostici.

STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO

AVVERSITA’RISCHIO LIEVERISCHIO MODERATORISCHIO ALTO
Parassiti animali– Nematodi
– Lepidotteri
– Cicaline
– Aleurodidi
– Psille
– Oziorrinchi e coleotteri in genere
– Acari tetranichidi, eriofidi e tarsonemidi
– Afidi
– Tripidi
– Cocciniglie
– Aleurodidi in serra
– Acari tarsonemidi in serra
– Tripidi in serra
– Afidi in serra
Malattie fungine– Ruggine
– Rizottoniosi
– Tracheomicosi
– Mal bianco
– Alternariosi
– Peronospora
– Maculature fogliari
– Marciumi basali da Sclerotinia, Cylindrocarpon, Fusarium
– Muffa grigia
– Mal bianco in serra
– Marciumi basali da oomiceti
BatteriosiTumori batterici da Pseudomonas savanstanoi e Agrobacterium tumefaciens– Marciume batterico da Pseudomonas spp. su ranuncolo ed altre specie;
– Alterazioni fogliari da Xanthomonas sp. su lavanda
– Marciume batterico da Pseudomonas spp. su ranuncolo in serra
Virosi – Da TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo), ed altri 
Altro – Stress idrici, ambientali, nutrizionali, …– Stress idrici, ambientali, nutrizionali, … in serra

Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.

Per informazioni:

Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it

Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it

Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it

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