Questa nota informativa è stata realizzata dal Servizio Fitopatologico e Difesa dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo con la collaborazione dei Tecnici della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga, del Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest e della Cooperativa Florcoop Sanremo.
Nota meteo – Maggio e giugno sono stati caratterizzati da abbondanti, a volte violente, precipitazioni. Quelle di fine giugno, benché non particolarmente forti, erano cariche di sabbia che ha coperto di un velo rosa tutti gli impianti. Le temperature sono state piuttosto altalenanti fin verso metà giugno, poi si sono attestate su valori di almeno 1°C sopra la media. Per luglio e agosto, in base alle previsioni del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), sembrerebbe che questa tendenza voglia continuare e si ipotizza un’anomalia termica su tutta l’Europa meridionale, in particolare su Italia, Spagna e settori balcanici, con scarti di +2°C rispetto alle medie. Il fenomeno si ritiene legato dalla crescente influenza dell’anticiclone africano, che parrebbe aver ormai scalzato la più mite alta pressione delle Azzorre (di origine oceanica) che fino a qualche anno fa dominava l’estate del vecchio continente. Le masse d’aria provenienti dal Nord Africa sono responsabili di ondate calde più forti e persistenti, per cui ci si aspetta di registrare punte massime fin oltre i 40°C. Nell’estate del 2023 si sono già verificate condizioni simili, con record a Roma di 43°C e fino a 48°C in Sicilia e Sardegna, e quest’anno pare potrebbero ripetersi: un trend preoccupante sulla scia di un cambiamento climatico in atto.
Secondo un recente studio pubblicato su Environmental Research Communications, dal titolo “The relationship between sea surface temperature anomalies, wind and translation speed and North Atlantic tropical cyclone rainfall over ocean and land”, le temperature sempre più elevate di mari e oceani stanno determinando un aumento dell’evaporazione dai mari e dunque una concentrazione sempre più elevata di umidità nei bassi strati dell’atmosfera – la vera energia potenziale di cui si nutrono le celle temporalesche più violente che sempre più di frequente si abbattono sull’Italia – che a sua volta favorisce un aumento delle precipitazioni e degli eventi meteo estremi.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzowww.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.
PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
In estate le produzioni ornamentali in atto sono limitate a: fronde ornamentali (eucalyptus, asparagus, ruscus); fiori recisi quali rosa, statice, agapanthus, ortensie; vasi di piante da fiore (petunie, surfinee, garofanini, gerani, dipladenie, lantane, …), piante gasse e succulente.
Sono in fase di allevamento le piante di ciclamino e di crisantemo; mentre per aromi e margherite è iniziata la stagione della radicazione delle talee; per colture quali quelle di ranuncolo, anemone e papavero si è nella fase di allestimento dei nuovi impianti.
I parassiti animali, come di consueto costituiscono il principale problema dell’estate. Da un punto di vista generale, rispetto allo scorso anno si è registrato un ritardo nello sviluppo delle popolazioni di fitofagi, che probabilmente è stato favorito dalla primavera lunga e mite. In ogni caso insetti, quali cicaline, tripidi, psille, aleurodidi e oziorrinco, nonché di acari – tarsonemidi in primis – sono ormai presenti in molte coltivazioni e vanno adeguatamente monitorati e contrastati.
Tra le avversità fungine, le malattie che più hanno colpito nelle settimane precedenti sono i marciumi basali da miceti (oomiceti, Rhizoctonia spp., Sclerotinia spp.), nonché malattie fogliari quali soprattutto peronospora, maculature fogliari di varia origine e muffa grigia, il cui avvio è stato favorito dal clima caldo umido di giugno. In una prospettiva di breve-medio periodo è importante prevenire l’insorgenza o l’aggravamento di marciumi basali che, incidendo negativamente sulla funzionalità dell’apparato radicale, in concomitanza di temperature elevate potrebbero determinare il collasso delle piante colpite.
I sintomi di alcune virosi, in particolare da Tospovirus, stanno iniziando a comparire in impianti ad es. di margherite, peperoncini ornamentali, ciclamini, statici: eliminare le piante sintomatiche e contrastare il tripide vettore.
Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.
FIORI E FRONDE RECISI
Ranuncolo, anemone e papavero – allestimento degli impianti
In agosto si avviano le piantagioni di ranuncolo e a ruota quelle di anemone e papavero: come già accennato, è importante intervenire preventivamente per ottimizzare la situazione agronomico-colturale dell’impianto, prestando particolare attenzione alla dotazione nutrizionale, alla salinità, al drenaggio, alla ventilazione.
Si consiglia quindi di:
- effettuare corretti apporti nutrizionali sulla base di un’analisi del terreno recente (possibilmente non di oltre tre anni);
- eliminare i residui delle colture precedenti e le erbe infestati cresciute in prossimità dell’impianto;
- applicare microrganismi antagonisti fin dalle prime fasi dell’impianto;
- consultare il tecnico del vivaio per ricevere consigli su come gestire le varie selezioni in funzione della loro vigoria, precocità e suscettibilità alle avversità, così da organizzare l’impianto in modo funzionale;
- effettuare l’impianto cercando di evitare che le piante subiscano stress termici: imbiancare le serre, utilizzare reti ombreggianti, in pien aria coprire con paglia o altro materiale ombreggiante, …;
- bagnare le piante in modo oculato evitando che nel terreno resti acqua libera in eccesso: questa oltre a favorire fenomeni di asfissia potrebbe scaldarsi raggiungendo temperature dannose per le giovani radici.
Per maggiori informazioni consultare l’articolo “Programmazione degli impianti di ranuncolo e anemone in un’ottica di difesa integrata”pubblicato sulle Avvertenze di giugno 2022 consultabile all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/avvertenze-colturali-e-fitosanitarie-giugno-luglio-2022/4462/
Ortensia
– Cocciniglie: sono uno dei problemi fitosanitari più difficili da gestire per molte colture.
– Acari: con una certa frequenzastanno comparendobollosità fogliari causate da acari tarsonemidi (Polyphagotarsonemus sp.); sporadicamente si osservano anche decolorazioni fogliari causate da ragnetto rosso (Tetranychus urticae)
– Muffa grigia: Botrytis cinerea sta causando maculature sui petali, soprattutto sulle selezioni a fiore chiaro più sensibili alla malattia. Data l’instabilità di questo periodo è consigliabile applicare preventivamente formulati ad azione corroborante, per favorire un aumento delle difese naturali delle piante, o antibotritici tollerati.
Girasole
– Peronospora: le condizioni climatiche sono estremamente favorevoli alle infezioni peronosporiche: monitorare gli impianti, utilizzare preventivamente formulati composti da sostanze di base e/o corroboranti, alla comparsa dei primi sintomi applicare antiperonosporici mirati.
– Mal bianco: malattia presente soprattutto in alcuni impianti in serra. Anche in questo caso l’impiego di sostanze di base e corroboranti può contribuire a prevenire le infezioni; intervenire con antioidici alla compara dei primi sintomi che in genere si manifestano sulle foglie adulte delle piante più vicine alle
aperture o comunque più esposte alle correnti d’aria.
– Maculature fogliari di origine fungina (ad es. da Alternaria sp.) sono presenti in modo diffuso e talvolta grave, qualora necessario intervenire con fungicidi ad azione preventiva, ad es. a base di sali di rame.
– Marciume basale: l’elevata umidità di queste settimane sta favorendo le infezioni di Sclerotinia sclerotiorum. Generalmente la malattia interessa i tessuti basali, ma, in impianti fitti, può colpire anche le porzioni mediane degli steli.
Crisantemo
– Afidi, tripidi, nottue e ragnetto rosso: nei nuovi impianti è necessario adottare strategie utili a prevenire le infestazioni di questi fitofagi.
Craspedia
– Lygus sp.: osservata la presenza di questo insetto su fiori di Craspedia globosa. Si tratta di un fitofago, spesso assimilato a una cimice, che utilizza il suo apparato boccale perforante succhiante per penetrare nei tessuti e nutrirsi.
Eucalyptus spp.
– Nuovi impianti: in questo periodo si stanno allestendo anche i nuovi impianti di eucalipti. Si ricorda che queste piante prediligono terreni permeabili, leggermente acidi (pH prossimi a 6,5) e con buona dotazione di sostanza organica, per cui è importante avere un’analisi del terreno recente in modo da poter effettuare le necessarie correzioni prima del trapianto. All’impianto è bene utilizzare piante che non siano state troppo a lungo in vaso e quindi le radici non si siano avvolte su se stesse: si consiglia comunque di districare delicatamente le piantine prima del loro trasferimento in campo se sono a “radice nuda”, o, se in vasetto di torba, lasciarle immerse per qualche ora in acqua in modo da idratare bene il substrato. Inoltre la buca dovrà essere ben bagnata in modo da favorire l’adesione del substrato del vasetto al terreno circostante, ed evitare che si formi una camera d’aria che potrebbe limitare l’affrancamento delle piantine. Si ricorda che queste piante patiscono i ristagni idrici, soprattutto nelle prime fasi degli impianti.
– Psilla: Glycaspis brimblecombei sta infestando molti impianti, soprattutto di E. cinerea,e i germogli colpiti stentano a svilupparsi. Questi parassiti una volta insediati sono difficili da debellare attraverso l’impiego del mezzo chimico: la prevenzione e la lotta integrata costituiscono i principali strumenti di difesa.
– Acari eriofidi: Phyllocoptes cacolyptae è presente in molti impianti, soprattutto in quelli che non hanno adottato adeguate strategie di difesa al germogliamento o all’apparire delle prime infestazioni. Per limitare i danni alle fronde, il cui sviluppo può risultare stentato e irregolare, si consiglia di intervenire tempestivamente impiegando formulati, o miscele di formulati, ad azione acaricida adulticida e ovicida, verificandone prima la selettività.
– Marciumi basali: si sono osservati deperimenti delle piante da Phytophthora sp., patogeno fungino spesso favorito da condizioni di stress idrico.
Ruscus
– Lepidotteri tortricidi: le larve di questi insetti, e soprattutto di Epichoristodes acerbella e Cacoecimorpha pronubana, stanno provocando erosioni sui cladodi. Si consiglia di posizionare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti in modo da intervenire prontamente contro le larve, ad es. attraverso l’applicazione di formulati a base di Bacillus thuringiensis.
– Cocciniglie: sono insetti sempre più difficili da contrastare, non solo su ruscus ma anche su molte altre fronde. La loro presenza si rileva osservando la base degli steli e i cladodi dei rami più interni dei cespugli.
– Cicaline: negli impianti meglio esposti gli insetti sono stati attivi anche nei mesi invernali, per cui i segni dei loro attacchi sui cladodi sono piuttosto diffusi.
– Oziorrinco: in numerosi impianti, soprattutto dell’entroterra, si rileva la presenza di erosioni radicali da larve di Otiorhynchus sulcatus.
– Ragnetto rosso: è presente in numerosi impianti: è importante intervenire rapidamente prima che la fronda venga compromessa.
– Marciumi basali da Rhizoctonia violacea: malattia in progressiva diffusione ed aggravamento.
R. violacea, noto come agente del “mal vinato”, colpisce gli organi ipogei (radici, fittoni, rizomi, base dei turioni, …) di numerose piante, tra cui alcune ornamentai tra cui ruscus ed Asparagus spp. I tessuti colpiti vanno incontro a marciume e appaiono rivestiti di un caratteristico feltro violaceo; nel caso delle radici il fungo arriva ad alterarne il cilindro corticale. La parte aerea delle piante colpite appare sofferente, e progressivamente ingiallisce e muore; tirando un ramo di una pianta sintomatica è possibile che si distacchi facilmente dal rizoma e che la base alterata emani un caratteristico odore di fungo fresco.
Il micete si propaga nell’impianto per mezzo di cordoni micelici che partono da piccoli sclerozî (corpi miliari) che possono conservarsi a lungo nel terreno. In campo la malattia si diffonde in modo caratteristico, allargandosi lentamente da una pianta all’altra fino a creare intere chiazze di piante deperenti.
Rhizoctonia appartiene ad un gruppo di funghi chiamati “Mycelia Sterilia” in quanto non producono spore asessuate, ma solo ife (sottili filamenti vegetativi).
L’infezione avviene in presenza di temperature ed umidità elevate, condizioni che si stanno verificando con frequenza crescente negli impianti del ponente: la diffusione e la gravità della malattia sta aumentando in modo significativo, soprattutto negli impianti di ruscus dove la presenza dei teli ombreggianti rende più difficile la circolazione dell’aria favorendo quindi ristagni di umidità.
La lotta a questo micete è molto difficile in quanto è resistente all’azione dei fungicidi tradizionali: tra questi quello più impiegato è tolclophos metile che però spesso fornisce esiti solo parziali, soprattutto se utilizzato quando la malattia è già in atto. L’applicazione preventiva, preferibilmente fin dall’impianto, di formulati a base di microrganismi antagonisti (ad es. Trichoderma spp.) o di sostanze attivatrici delle difese può contribuire a ridurre il rischio di infezione. In presenza di infezioni si consiglia di asportare sia le piante colpite che quelle immediatamente vicine, e quindi intervenire sulle piante asintomatiche con fungicidi ad es. a base di tolclofos metile o di attivatori delle difese (ad es. phosetyl alluminio o altri a base di sostanze di base o corroboranti).
Limonium sinuatum
– Virosi da Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV): si manifesta con la comparsa di necrosi delle infiorescenze e degli steli, spesso associate a giallumi fogliari: eliminare le piante colpite ed attuare la lotta al tripide vettore.
– Marciumi basali: in alcuni impianti stanno già comparendo deperimenti associati a marciume basale causato da patogeni fungini di origine tellurica, tra cui soprattutto Phytophthora sp.
Pittosporum tenuifolium “Silver Queen”
– Afidi e cocciniglie: insetti presenti in modo diffuso.
– Marciumi basali: anche quest’anno in impianti giovani (1,5/3 anni) si stanno verificando morie di piante associate a marciumi basali causati da Phytophthora spp. o a marciumi radicali causati da Phoma sp. In presenza di queste malattie si consiglia di eliminare le piante deperenti e di applicare formulati ad azione specifica alle piante asintomatiche. In via preventiva è necessario adottare adeguate pratiche colturali e applicare precocemente, se possibile fin dall’impianto, formulati a base di microrganismi antagonisti o attivatori delle difese naturali.
Ozothamnus rosmarinifolius (rice flower o fiore di riso)
– Tumore batterico: il fiore di riso è unarbusto sempreverde di origine australiana diffusamente coltivato nel ponente ligure, sia in pien aria che in serra, per la raccolta della fronda fiorita. Come molte asteracee, anche questa si è rivelata soggetta agli attacchi di Agrobacterium tumefacies (nome scientifico aggiornato Rhizobium radiobacter), e la malattia causata da questo pericoloso batterio fitopatogeno sta comparendo in molti impianti. I soggetti colpiti deperiscono progressivamente, branca dopo branca, fino a disseccare, e osservando le loro radici è possibile rilevare la presenza di caratteristiche formazioni tumorali. Trattandosi di una batteriosi è fondamentale la prevenzione: verificare la sanità delle piante madri e del materiale di propagazione; evitare reimpianti dove si sono osservati casi della malattia (il batterio può vivere come saprofita nel terreno per alcuni anni o ospite di altre piante in quanto è piuttosto polifago) a meno che non si effettui un’attenta disinfezione del terreno/substrato; impiegare fin dalle prime fasi dell’impianto sostanze ad azione corroborante e/o formulati a base di microrganismi antagonisti o di sali di rame; evitare di ferire le radici durante le lavorazioni. Tutto questo può contribuire a ridurre il rischio di infezione, che però una volta avviata difficilmente può essere curata.
Asparagus spp. e altre piante da fronda
– Tripidi: cercare di mettere a punto piani di difesa in modo da limitare il loro ingesso negli impianti. Le punture di suzione di questi insetti possono danneggiare gravemente la vegetazione e possono trasmettere Tospovirus, e in particolare Tomato Spotted Wilt Virus, a molte specie tra cui alcune, come ad es. le varie Asclepias spp. come ad esempio il gonfocarpo, sono estremamente sensibili.
– Cocciniglie: sono un problema di importanza crescente per molte specie. La lotta, per essere efficace, deve iniziare al primo apparire dei focolai (magari anche solo asportando le fronde colpite o intervenendo con trattamenti localizzati) e gli interventi vanno eseguiti preferibilmente contro le forme giovanili, cioè all’inizio di ogni generazione. È anche importante: favorire l’arieggiamento sfoltendo le chiome troppo dense; asportare le fronde colpite; evitare gli eccessi di azoto che rendono più tenera e vulnerabile la vegetazione. Prima di ricorrere all’applicazione di insetticidi è consigliabile verificarne la selettività.
PIANTE IN VASO
Aromatiche – piante in allevamento e talee in radicazione
– Cicaline: sono presenti in gran parte degli impianti ancora in atto, e i danni maggiori si stanno registrando soprattutto su rosmarino. La lotta è difficile e poco duratura in quanto gli impianti trattati vengono rapidamente re-invasi dagli insetti che sfarfallano negli incolti o nelle aree verdi adiacenti alle aree coltivate. La lotta chimica è complicata in caso di infestazioni su partite di piante prossime alla vendita, in quanto è necessario rispettare i tempi di carenza.
– Sciaridi: le larve di questi ditteri stanno erodendo le giovani radichette di rosmarino e altre specie, e il clima caldo umido ne sta favorendo lo sviluppo. Si consiglia di intervenire in via preventiva impiegando formulati a base di nematodi entomoparassiti, ad es. Steinernema feltiae.
– Lepidotteri: soprattutto su piante di salvia (Salvia spp.) e di salvione (Phlomis fruticosa) si osservano erosioni fogliari da larve di lepidotteri, Spodoptera spp. in particolare.
– Afidi, tripidi: questi insetti fitomizi sono diffusi in molti impianti.
– Mal bianco: malattia presente in numerosi impianti; le più colpite sono salvie, mente e la nuova vegetazione del rosmarino.
– Piante madri: prima del taleaggio sarebbe bene verificarne lo stato fitosanitario effettuando indagini di laboratorio mirate ad accertare l’assenza di infezioni da agenti patogeni trasmissibili per via vegetativa; in ogni caso si raccomanda di prestare attenzione alla presenza di sintomi quali giallumi, maculature clorotiche e/o necrotiche, bronzature e deformazioni che potrebbero essere causati da agenti di virosi o di fitoplasmosi.
– Peronospora: queste condizioni climatiche stanno favorendo le infezioni peronosporiche su molte specie, tra cui il basilico. Si osservano attacchi importanti soprattutto su piante in vaso: si raccomanda l’impiego di varietà di basilico resistenti alla malattia o almeno tolleranti.
– Batteriosi fogliari: su rosmarino e lavanda si sono sporadicamente osservate maculature e alterazioni fogliari di origine batterica, prevalentemente da Xanthomonas spp.
Margherita – piante madri in allevamento
– Piante madri: prima del taleaggio sarebbe bene verificarne lo stato fitosanitario effettuando indagini di laboratorio mirate ad accertare l’assenza di infezioni da agenti patogeni trasmissibili per via vegetativa; in ogni caso si raccomanda di prestare attenzione alla presenza di sintomi quali giallumi, maculature clorotiche e/o necrotiche, deformazioni o disseccamenti dei rami che potrebbero essere causati da agenti di virosi o di tracheomicosi.
– Tripidi e afidi: si raccomanda di impostare corretti piani di lotta al tripide e agli afidi onde evitare il diffondersi di malattie virali. In questo momento sono soprattutto i tripidi a infestare gli impianti, a volte anche in modo preoccupante, e la loro abitudine a rifugiarsi nei fiori li rende poco raggiungibili dagli insetticidi. Si consiglia di eliminare i fiori dalle piante madri e di trattare periodicamente in modo mirato.
– Bucculatrix chrysantemella: monitorare gli impianti ed intervenire con formulati a base di Bacillus thuringiensis: coi primi di luglio potrebbe verificarsi un picco di sfarfallamenti di questo microlepidottero pericoloso per le piante madri e le talee in radicazione.
– Virus: sporadicamente si osservano maculature fogliari causate da infezioni virali (TSWV): eliminare le piante colpite e verificare, mediante analisi di laboratorio, la sanità delle altre piante prima di prelevare le talee.
– Malattie telluriche: per ridurre il rischio di infezioni da patogeni ad habitat tellurico (ad es. Phytophthora sp., Fusarium sp., Rhizoctonia sp., Sclerotinia sp.) è consigliabile applicare preventivamente, fin dall’impianto delle giovani piante, formulati ad es. a base di microrganismi antagonisti o di induttori di resistenza. In caso si osservassero sintomi di intristimento o deperimento si consiglia di condurre accertamenti fitosanitari per verificare che le piante madri non siano colpite da agenti di marciumi quali Phytophthora sp. (pericolosa soprattutto in radicazione e/o nelle prime fasi dell’impianto) o di tracheomicosi, quali soprattutto Fusarium oxysporum f. sp. chrysanthemi e Verticillum dahliae.
Ciclamino
– Tripidi: cercare di mettere a punto piani di difesa che ne limitino il più possibile l’ingresso negli impianti: possono trasmettere virus (TSWV in primis) che se contratti precocemente potrebbero compromettere la vitalità della pianta.
– Afidi: sottraggono linfa, provocano bollosità e deformazioni dei tessuti, trasmettono virus.
– Marciume batterico: in alcuni impianti si stanno osservando casi di marciumi molli e maleodoranti causati da Pectobacterium sp.: eliminare le piante colpite e intervenire con prodotti ad es. a base di rame, meglio se in formulazioni assimilabili dalle piante.
– Tracheofusariosi: per prevenire la malattia si consiglia di sanificare gli impianti (sostituire o disinfettare i teli pacciamanti su cui si appoggiano i sottovasi, impiegare vasi, sottovasi e substrati nuovi, …) ed utilizzare formulati a base di microrganismi antagonisti (ad es. Fusarium spp., Trichoderma spp.) o di attivatori delle difese delle piante.
Crisantemo
– Tripidi e afidi: cercare di mettere a punto piani di difesa in modo da limitarne il più possibile l’ingresso negli impianti dato che potrebbero trasmettere virus che se contratti precocemente potrebbero compromettere la produzione.
Dipladenia (mandevilla)
– Bemisia tabaci:la mosca bianca è facilmente presente anche sulle piante già pronte per la consegna.
– Afidi: questi fitomizi sono molto diffusi e possono causare bollosità e deformazioni fogliari.
– Acari: ragnetto rosso (Tetranychus urticae) e acari tarsonemidi (Polyphagotarsonemus latus) sono diffusi soprattutto le giovani piante di dipladenia.
Iberis (nevina)
– Plutella xylostella (tignola delle crucifere): le larve di questo lepidottero si comportano in modo singolare: erodono la pagina inferiore delle foglie lasciando intatto lo strato di cera presente sulla pagina superiore, creando così finestre traslucide. In caso di gravi infestazioni distruggono intere foglie ad eccezione delle nervature.
– Maculature fogliari: osservate maculature fogliari scure causate da infezioni di Alternaria sp. Le foglie colpite ingialliscono, appassiscono e cadono precocemente.
Mesembriantemo
– Ruggine bianca da Albugo sp: questa malattia, di difficile contenimento, è presente fin dalla fine dell’inverno su vari tipi di mesembriantemi, ed alcune selezioni risultano particolarmente suscettibili. Si consiglia di intervenire in modo mirato già sulle piante madri.
Peperoncino ornamentale
– Tripidi: prestare attenzione ai tripidi che possono trasmettere Tospovirus, ed in particolare TSWV-Tomato Spotted Wilt Virus che su queste piante può risultare estremamente dannoso.
Alloro
È una specie molto appetita da fitofagi di varia natura, e non è infrequente osservare piante colpite da più organismi, spesso compresenti, quali soprattutto Stephanitis lauri, Trioza alacris, cocciniglie.
Iperico
– Acari: bollosità dei germogli da acari eriofidi.
– Ruggine: l’iperico è una pianta piuttosto robusta e la ruggine da Melampsora hypericorum è una delle poche malattie fungine a cui è soggetto. La malattia è presente su piante allevate in vaso.
Lupino ornamentale
– Antracnosi: su piante allevate in vaso si sono osservati gravi attacchi sugli steli da Colletotrichum sp. che hanno causato il deperimento e talvolta la morte delle piante colpite
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Afidi, aleurodidi e altri parassiti animali, in generale (insetti, acari e nematodi) | – Tripidi – Cicaline – Lepidotteri – Psille – Cocciniglie – Coleotteri – Acari tarsonemidi e tetranichidi | |
Malattie fungine | – Maculature – Ticchiolature – Antracnosi – Mal bianco – Cancri del legno | – Peronospora – Ruggine – Muffa grigia – Alternariosi – Marciumi basali – Tracheomicosi | |
Virosi | – Virosi in genere | – TSWV, CMV, AMV | |
Batteriosi | – Agenti di maculature fogliari e tumori batterici | ||
Altro | – Fisiopatie e carenze nutrizionali in genere | – Stress termici e idrici |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
Per informazioni:
- Laboratorio di Patologia Vegetale dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
- Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.eu
- Consorzio Agrario delle province del NORD-OVEST: mario.mattone@capnordovest.it
- Servizio Tecnico della Cooperativa Florcoop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it