Nota meteo – Nell’ultima parte di aprile il tempo è cambiato: è arrivata un po’ di pioggia, e su qualche rilievo è anche grandinato, e il vento ha disturbato le coltivazioni, soprattutto quelle lungo la costa. Le proiezioni ipotizzano l’ingresso in Italia di nuove perturbazioni provenienti dal Nord Europa/Atlantico che porteranno un surplus di precipitazioni specie al Centro Nord; in tale contesto anche le temperature per tutta la prima decade di maggio potrebbero mantenersi sotto alla media climatica di riferimento: per cui tempo instabile e fresco ancora per qualche giorno.

Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.

PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO

La primavera avanza e probabilmente a breve esploderà, e con essa anche le avversità tipiche del periodo. Alcune di esse, soprattutto di natura fungina e batterica, grazie al clima siccitoso e fresco dei mesi scorsi sono ancora poco diffuse rispetto agli anni scorsi; purtroppo non si può dire la stessa cosa per le avversità di origine animale (insetti e acari), alcune delle quali sono già presenti da settimane e ora si stanno aggravando.

Nel complesso, comunque, le produzioni in atto godono di buona salute: le specie da reciso più diffuse (ranuncoli, anemoni e papaveri) sono ormai giunte a fine ciclo e stanno lasciando spazio a rose, peonie, calle, calendule, margherite e verde ornamentale; per quanto riguarda la vaseria, la maggior parte delle piante aromatiche e da ornamento sono ormai pronte per la vendita.

Parassiti animali: afidi, tripidi, cicaline, aleurodidi, larve di lepidotteri, acari sono in progressivo aumento.

Malattie fungine e virali: ai mal bianchi si sono aggiunte maculature fogliari di varia origine; iniziano a comparire i sintomi di alcune virosi (da TSVW in particolare).

Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.

FIORI E FRONDE RECISI

Peonia

– Insetti fitomizi: afidi e cocciniglie possono debilitare le piante e causare disseccamenti e deformazioni dei germogli. I tripidi invece sono dannosi prevalentemente durante la fioritura in quanto possono causare scolorimenti e punteggiature sui petali. Si ricorda che tripidi e afidi possono trasmettere virus che sono dannosi anche per la peonia, quali, rispettivamente, TSWV e CMV, AMV.

– Cetonie: alcune specie, ad es. Oxythyrea funesta, si nutrono di polline e organi fiorali, e per raggiungere gli stami si insinuano tra i petali. In caso di massiccia presenza di cetonie i fiori possono essere danneggiati in modo anche grave.

– Oziorrinco: si sono osservati numerosi deperimenti in campo di piante già adulte, le cui radici carnose presentavano erosioni da larve di Otiorhynchus sp. (identificazione della specie in corso).

 Peonia: alterazioni cromatiche e necrosi fogliari di origine virale (TRV)

– Maculatura anulare della peonia da Tobacco Rattle Virus (TRV): è la virosi più comune della peonia e i suoi sintomi sono in genere piuttosto evidenti: sulle foglie possono comparire alterazioni cromatiche di vario tipo (maculature, anulature. bande, screziature) il cui colore può variare dal giallo, all’arancio, al viola; nei casi più gravi i lembi possono anche arricciarsi e deformarsi. I sintomi in genere sono transitori: compaiono in primavera e con l’innalzarsi delle temperature tendono ad attenuarsi fino a scomparire, anche se la pianta resta infetta. Questo virus viene trasmesso da nematodi del genere Trichodorus e Paratrichodorus.

– Marciumi da Botrytis cinerea e da B. paeoniae: possono comparire dalla primavera all’autunno, ma le infezioni primaverili possono compromettere le fioriture. I sintomi sono la comparsa di aree necrotiche su steli, foglie, sepali e petali che, in condizioni favorevoli al patogeno, possono marcire e coprirsi del caratteristico feltro grigiastro. Le piante a fiore bianco sono quelle più sensibili agli attacchi di B. cinerea. Le infezioni sono favorite da condizioni di elevata umidità ambientale – gli impianti più colpiti sono quelli soggetti a rugiade – e da concimazioni poco equilibrate che inducono la produzione di tessuti teneri ed acquosi.

Rosa

– Tripidi e afidi: sono parassiti dannosi e difficili da controllare, soprattutto negli impianti in serra.

– Ragnetto rosso: con l’innalzarsi delle temperature e, soprattutto, negli impianti in serra o tendenzialmente asciutti, se non adeguatamente controllato potrebbe danneggiare gravemente la vegetazione.

Rosa: macchia nera

– Mal bianco: malattia presente in molte coltivazioni, sia in serra che all’aperto. In condizioni favorevoli lo sviluppo del patogeno può continuare tutto l’anno e i cicli di infezione possono ripetersi senza interruzione: è importante quindi intervenire in modo preventivo o almeno alla comparsa dei primi sintomi della malattia.

– Ruggine: alcune selezioni di rosa sono particolarmente suscettibili a questa malattia, altre meno. Si manifesta più facilmente negli impianti in cui i tessuti fogliari restano bagnati per più ore consecutive. Gli attacchi di ruggine risultano tanto più gravi quanto più precocemente in primavera avviene l’infezione.

– Macchia nera da Dipolcarpon rosae (f. con. Marssonina rosae): malattia presente soprattutto su piante coltivate all’aperto, in giardini e parchi, o in vaso. Causa la comparsa di caratteristiche maculature scure sulle foglie che col tempo si staccano lasciando le piante defogliate ed indebolite.

Eucalyptus spp.

– Acari eriofidi: popolazioni di Phyllocoptes cacolyptae sono presenti in molti impianti di eucalipti (in particolare Eucalyptus cinerea, E. stuartiana ed E. pulverulenta cv Baby Blue). Questi microscopici acari possono causare la morte delle gemme a cui segue uno sviluppo anomalo della fronda (comparsa di scopazzi e deformazioni). Se non si interviene tempestivamente si rischia di subire perdite qualitative e quantitative anche importanti. È consigliabile effettuare un trattamento acaricida preventivo ove stanno iniziando i germogliamenti, impiegando formulati di cui si è certi della selettività su vegetazione tenera.

Ruscus

Afidi: sui turioni si stanno rinvenendo con una certa frequenza colonie di afidi. L’azione parassitaria di questi insetti può danneggiare lo sviluppo della fronda causando distorsioni degli steli e deformazioni e bollosità dei cladodi. Monitorare gli impianti e intervenire in maniera tempestiva.

Ragnetto rosso: è uno dei principali problemi di questa specie a partire dalla primavera fino all’autunno inoltrato, per cui è importante attuare strategie di difesa fin dalle prime infestazioni. In numerosi impianti è già attivo.

Lepidotteri tortricidi: le larve di questi insetti stanno iniziando a erodere i cladodi. Si consiglia di posizionare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti in modo da riuscire a intervenire prontamente contro le larve ad es. con formulati a base di Bacillus thuringiensis.

PIANTE IN VASO

Cuphea hyssopifolia: alterazioni dei germogli causate da acari tarsonemid

Aromatiche

Cicaline: continuano ad infestare gli impianti di aromi; i danni maggiori in questi giorni si stanno osservando soprattutto su rosmarino, maggiorana e salvia. La lotta è difficile e poco duratura in quanto gli impianti trattati vengono rapidamente re-invasi dagli insetti che nascono negli incolti o nelle aree verdi adiacenti alle aree coltivate. La lotta è ulteriormente complicata dal fatto che dove vi sono partite di piante pronte per la vendita non è possibile effettuare trattamenti per non rischiare il mancato rispetto dei tempi di carenza.

Afidi: colonie sono presenti in molti impianti di aromi, soprattutto su lavanda, menta, maggiorana e basilico allevato in serra.

Rosmarino con caratteristico agglomerato schiumoso all’interno del quale trovano protezione le forme giovanili di Philaenus spumarius (spiutacchina).

Psille (Trioza alacris) e tingidi (Stephanitis lauri): l’alloro sta patendo a causa dei danni causati da questi due insetti di non facile contenimento. In particolare S. lauri, rinvenuto per la prima volta a Creta nel 2012 e dal 2020 presente in Liguria, si è diffuso in modo molto rapido sia nei vivai che in orti, parchi e giardini, ed ora costituisce il problema entomologico più grave per questa specie. I danni che provoca sono costituiti da una fine e fitta punteggiatura giallo-grigia, inizialmente concentrata lungo le nervature principali. Le foglie col tempo tendono ad assumere una colorazione grigia e quindi necrotizzano, e la pagina inferiore appare cosparsa di  caratteristiche macchioline nere (le deiezioni dell’insetto) e di esuvie.

Sputacchine: i caratteristici ammassi di schiuma in cui sono immerse le forme giovanili di Philaenus spumarius sono visibili in molti impianti, soprattutto di rosmarino e lavanda. Per eliminarli è sufficiente un trattamento con formulati a base di piretro naturale o altri insetticidi.  

Tripidi: stanno causando qualche danno su piante di menta.

Sciaridi: negli impianti di radicazione delle talee (rosmarino, lavanda, salvia, ….) le larve di questi ditteri potrebbero danneggiare le radici in emissione. Si consiglia di intervenire in via preventiva impiegando formulati a base di nematodi entomoparassiti, ad es. Steinernema feltiae.

Lavanda: necrosi fogliari di origine batterica.

Acari eriofidi: sono già presenti in alcuni impianti di menta: in seguito alla loro azione parassitaria le foglie colpite tendono a deformarsi e a cambiare colore (bronzatura). Altre specie soggette agli attacchi di questi minuscoli acari sono rosmarino, melissa e timo.

Batteriosi: osservate alterazioni fogliari di origine batterica (Xanthomonas sp) su piante di lavanda.

Mal bianco: questa malattia sta colpendo soprattutto le piante di salvia, ed in particolare quelle a foglie colorate allevate in serra.

Margherita

Afidi (Aphis sp., Myzus sp., …): sono ancora presenti in molti impianti di margherite. Si nutrono di linfa per cui possono causare ingiallimenti e deformazioni della vegetazione, e con le loro punture (di assaggio o di suzione vera e propria) possono trasmettere virus (AMV-Alfalfa Mosaic Virus, CVB–Chrysanthemum Virus B). Per monitorare la presenza di questi parassiti si consiglia di osservare attentamente i germogli e di posizionare trappole cromotropiche gialle.

Afidi radicali (Pemphigus bursarius): sono presenti in molti impianti, soprattutto in serra. I sintomi che possono far sospettare la loro presenza sono: riduzione dello sviluppo, deperimento vegetativo, ingiallimenti fogliari, fioritura scarsa e tardiva. Per accertare l’infestazione bisogna svasare le piante e verificare l’eventuale presenza di caratteristiche colonie lanuginose biancastre sulle radici.

Tripidi: al momento la loro presenza negli impianti è ancora poco grave, ma con l’innalzarsi delle temperature potrebbero costituire un pericolo, soprattutto in qualità di vettori di TSWV-Tomato Spotted Wilt Virus che su margherita causa la comparsa di caratteristiche maculature fogliari giallo-necrotiche.

Peronospora: malattia ancora presente in alcuni impianti in serra, sebbene in modo meno grave rispetto alle scorse settimane. I sintomi sono giallumi ed arricciamenti dei germogli; le foglie quindi tendono ad inspessirsi, a ricoprirsi di una caratteristica efflorescenza bronzea e disseccare.

Tracheofusariosi da Fusarium oxysporum f. sp. chrysanthemi: deperimenti e ingiallimenti dei rami sono visibili in alcuni impianti di margherite a fiore bianco allevate in pieno campo, e sezionando i fusti sintomatici si osserva l’imbrunimento del tessuto vascolare. In presenza della malattia è consigliabile eliminare le piante colpite ed effettuare dei trattamenti mirati, ad es, con formulati ad azione corroborante in grado di attivare le difese naturali delle piante.

Ciclamino

Tripidi e afidi: in previsione dei nuovi impianti bisogna mettere a punto piani di difesa in modo da limitarne il più possibile l’ingresso. Attacchi di afidi e tripidi nelle prime fasi di allevamento potrebbero causare gravi danni in quanto sono vettori di virus che sono tanto più dannosi quanto più precocemente avviene l’infezione.

Tracheofusariosi: per prevenire la malattia si consiglia di sanificare gli impianti, di sostituire o disinfettare i teli pacciamanti su cui si appoggeranno i sottovasi, e impiegare vasi, sottovasi e substrati nuovi.

Altre da vaso


Ederine e Cuphea: queste specie, come il ciclamino, begonia, geranio e molte altre ornamentali, sono facilmente soggette ad attacchi di acari tarsonemidi (Polyphagotarsonemus latus) che possono causare necrosi, alterazioni dello sviluppo degli organi verdi (nanismi, bollosità, distorsioni, bronzature, argentature, …) e aborti fiorali.


Dipladenia (mandevilla)

Bemisia tabaci: la mosca bianca sta comparendo in molti impianti in serra.

Tripidi: prestare attenzione alla loro comparsa ed intervenire prima che trovino facile rifugio nei fiori:

Tetranychus urticae: le piante di dipladenia in primavera possono essere facilmente soggette ad attacchi di ragnetto rosso: monitorare gli impianti per intervenire alla comparsa dei primi focolai.

Solanum rantonetti: afidi e acari tarsonemidi in primavera costituiscono il principale problema di queste piantee.

Peperoncino: danni da minatrice fogliare.

Mesembriantemo: si osservano ancora casi di ruggine bianca da Albugo candida, malattia di recente rinvenimento su questa specie, ma che si sta osservano con frequenza e gravità crescenti, soprattutto sulle selezioni più suscettibili.

Peperoncino ornamentale: prestare attenzione ai tripidi che possono trasmettere tospovirus, ed in particolare il TSWV che su solanacee può risultare estremamente dannoso. In alcuni impianti si osservano danni da minatrice fogliare (Liriomyza sp.).

STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO

AVVERSITA’RISCHIO LIEVERISCHIO MODERATORISCHIO ALTO
Parassiti animali – Infestazioni da parassiti animali, in generale (insetti, acari e nematodi)– Afidi – Tripidi – Cicaline – Lepidotteri defogliatori – Cocciniglie – Aleurodidi – Coleotteri – Acari eriofidi, tarsonemidi, tetranichidi
Malattie fungine– Marciumi basali – Cancri del legno– Maculature – Ticchiolature – Antracnosi – Peronospora – Muffa grigia – Tracheomicosi– Mal bianco – Ruggine
Virosi  – Avvio delle infezioni in generale (TSWV, CMV, AMV, …)
Batteriosi – Agenti di maculature fogliari e tumori batterici 
Altro– Fisiopatie da stress ambientali/ nutrizionali  

Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.

Per informazioni:

Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it

Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV):asstec@ortofrutticola.eu

Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it

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