Nota meteo – Febbraio è stato caratterizzato da clima nel complesso mite, e solo verso fine mese il freddo si è fatto sentire insieme al vento di tramontana. Lo stato di siccità, malgrado qualche pioggia decisamente insufficiente, continua a preoccupare, così come la mancanza di neve sui rilievi. Il mese di marzo ha debuttato con un debole campo anticiclonico, a cui si prevede sopraggiungano infiltrazioni umide che interesseranno la nostra regione determinando un aumento della nuvolosità. Vi è il rischio che entro la prima metà del mese un flusso di aria fredda polare scenda fin sulla nostra regione provocando un repentino abbassamento termico che potrebbe durare anche qualche giorno e causare eventi piovosi.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.
PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
Le produzioni nel complesso sono di buona qualità e il merito, oltre che del clima mite ed asciutto, è anche dei tecnici e dei coltivatori che hanno ben prevenuto e contenuto le avversità tipiche del periodo adottando strategie integrate.
Le rugiade, occasionalmente abbondanti, in pien’aria non hanno causato particolari problemi in quanto il tempo asciutto non ha consentito che persistessero sulla vegetazione a lungo, mentre sotto copertura si sono asciugate più lentamente e in alcuni impianti hanno favorito lo sviluppo di malattie quali muffa grigia, peronospora, maculature fogliari o marciumi batterici.
Le temperature relativamente miti hanno fatto sì che in ambiente protetto afidi, tripidi e, in minor misura, larve di lepidotteri defogliatori, siano stati quasi sempre attivi.
Con l’avanzare della primavera la situazione sanitaria potrebbe subire un’impennata. Tra i parassiti animali quelli che preoccupano di più sono: ovviamente afidi e tripidi, che ormai si stanno diffondendo un po’ ovunque, e soprattutto in serra; cicaline, che stanno già colpendo le piante di aromi ormai pronte per la vendita; larve di lepidotteri (defogliartici e minatrici) che sono già presenti su alcune piante da fronda e
margherite; cocciniglie. La primavera è una stagione favorevole anche all’avvio delle infezioni fungine, e le malattie che nel breve potrebbero costituire un pericolo per le produzioni in atto sono numerose: muffa grigia, ruggini, mal bianchi, peronospore e maculature fogliari.
Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.
FIORI E FRONDE RECISI
Anemone e ranuncolo
– Afidi e tripidi: questi insetti sono stati attivi tutto l’inverno e ora la loro presenza tende ad aumentare in modo sensibile. Facilmente infatti si rilevano colonie di afidi sui germogli e tripidi nei fiori, soprattutto negli impianti in serra. Si consiglia di monitorare le coltivazioni, ad esempio posizionando trappole cromotropiche (blu per i tripidi e gialle per gli afidi) e di intervenire tempestivamente alla loro comparsa. Per rendere più efficace la lotta ai tripidi è consigliabile asportare i fiori sfioriti nei quali questi insetti tendono a rifugiarsi.
– Virosi: la virosi da Tomato Spotted Wilt Virus (trasmessa dal tripide Frankliniella occidentalis) continua a manifestarsi con una certa intensità soprattutto negli impianti di anemone, causando necrosi, deformazioni fogliari e danni ai fiori (rotture di colore e malformazioni) evidenti soprattutto sui fiori di colore più intenso. In alcuni impianti di ranuncolo potrebbero comparire anche decolorazioni e rotture di colore causate da alcuni Potyvirus (trasmessi da afidi).
– Muffa grigia: le rugiade e gli elevati tassi di umidità che possono registrarsi soprattutto in ambiente protetto stanno favorendo un aggravamento della malattia che oltre ai tessuti fogliari può colpire anche steli e fiori. Per contenere le infezioni si consiglia di: favorire l’arieggiamento ove possibile, adottare piani di concimazione equilibrati e verificare che gli apporti in calcio siano adeguati. L’applicazione preventiva di formulati a base di microrganismi antagonisti o di sostanze igienizzanti può contribuire a ridurre la presenza del patogeno sui tessuti e prevenire l’avvio delle infezioni; in presenza della malattia però si consiglia di impiegare anche antibotritici specifici alternando formulati a diverso meccanismo d’azione per ridurre il rischio di insorgenza di resistenze. Negli impianti in cui vi sono condizioni particolarmente favorevoli alle infezioni è consigliabile applicare formulati biologici o ad azione igienizzante in prossimità della raccolta degli steli fiorali, in modo da limitare il rischio di sviluppo di marciumi nelle fasi in post raccolta.
– Mal bianco: malattia diffusa in molti impianti, soprattutto in serra; nei casi più gravi colpisce oltre che i tessuti fogliari anche i tessuti degli steli e i sepali.
– Fisiopatie: negli impianti di ranuncolo e di anemone continuano a comparire giallumi e/o danni agli steli (fessurazione longitudinale, fenomeno dello “stelo vuoto”, piegatura sotto il fiore) di origine fisiologica, che sono favoriti, oltre che da una predisposizione varietale e da stress ambientali, anche da squilibri nutrizionali (ad es. carenza di Ca e/o B; eccesso di P e/o K) e errata gestione dei trattamenti nanizzanti. Negli impianti in cui si è ecceduto con le concimazioni azotate gli steli sono deboli, filati e tendono a flettersi sotto il peso dei fiori, i cui petali acquosi tendono a ferirsi con estrema facilità favorendo l’avvio di infezioni botritiche.
Papavero
– Squilibri nutrizionali: sintomi di clorosi ferrica sono ancora evidenti in molti impianti. Inoltre dove i piani di concimazione non sono stati adeguati alle esigenze della pianta, che sono cambiate con l’allungamento delle giornate, si osserva una produzione anomala caratterizzata da steli molto corti che portano fiori di normali dimensioni.
Ruscus
Ragnetto rosso: rappresenta uno dei principali problemi del ruscus dalla primavera fino all’autunno inoltrato, ma in alcuni impianti particolarmente soleggiati, asciutti e protetti dai venti risulta essere già attivo.
Lepidotteri tortricidi: verso la primavera, o comunque con l’innalzarsi delle temperature, le larve di questi insetti inizieranno a nutrirsi causando erosioni sulle fronde. Verso fine marzo sarebbe utile posizionare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti in modo da intervenire prontamente contro le larve attraverso l’applicazione di formulati ad es. a base di Bacillus thguringiensis.
Acacia spp., Viburnum opulus (viburno “palla di neve”) ed altre
– Afidi: colonie di questi insetti stanno insediandosi sui nuovi germogli; le conseguenze possono essere deformazioni, ingiallimenti, arresto dello sviluppo della vegetazione colpita, nonché sviluppo di fumaggini sulla melata da essi prodotta.
– Cocciniglie: sono presenti soprattutto negli impianti sotto copertura e possono causare il disseccamento dei tessuti colpiti e l’indebolimento della pianta.
PIANTE IN VASO
Aromatiche
– Cicaline: sono già ampiamente diffuse e stanno danneggiando le produzioni ormai pronte per la vendita; le specie più colpite sono rosmarino e timo.
– Afidi: colonie di questi insetti stanno comparendo in molti impianti di aromi, e tra questi l’erba cipollina è uno degli ospiti prediletti.
– Larve di ditteri (sciaridi): le talee di timo in radicazione sono facilmente soggette ad erosioni delle radichette da parte di larve di ditteri. Per contenere gli attacchi di questi insetti si consiglia di utilizzare in via preventiva formulati a base di nematodi entomopatogeni.
– Mal bianco: su rosmarino e timo limone (Thymus x citriodorus) le infezioni di mal bianco sono proseguite in modo continuativo a partire dallo scorso autunno. Prestare attenzione agli impianti di salvia allevati in serra su cui potrebbero comparire nuove infezioni.
– Peronospora: malattia fogliare presente in alcuni impianti di salvie.
– Marciumi da Sclerotinia sp.: le piante di erba cipollina in primavera sono facilmente soggette a questa malattia.
Margherita
– Afidi fogliari e radicali: questi insetti sono presenti in molti impianti di margherite. Le forme fogliari (Aphis sp., Myzus sp., …) nutrendosi di linfa possono causare ingiallimenti e deformazioni della vegetazione, e con le loro punture (di assaggio o di suzione vera e propria) possono trasmettere virus (AMV-Alfalfa Mosaic Virus, CVB–Chrysanthemum Virus B). Per monitorare la presenza di questi parassiti si consiglia di osservare le foglie dei germogli e di posizionare trappole cromotropiche gialle. Le forme radicali (Pemphigus bursarius) sono più comuni su piante allevate in vaso, e soprattutto nelle forme di allevamento ad alberello, sulle quali possono causare riduzioni dello sviluppo e giallumi fogliari. In caso si rilevi la presenza di questi sintomi si consiglia di svasare le piante: le colonie di afidi radicali in genere sono localizzate sulle radici più esterne a contatto col vaso e quindi facilmente visibili.
– Microlepidotteri minatori fogliari: le mine fogliari causate dalle larve di Bucculatrix chrysantemella sono visibili in numerosi impianti in serra. Posizionando trappole cromotropiche gialle si può rilevare la comparsa degli adulti e quindi applicare formulati a base di Bacillus thuringiensis in modo da intevnenire sulle larve alla schiusa delle uova e prima che penetrino nelle foglie.
– Tripidi: al momento la loro presenza negli impianti è quasi trascurabile, ma con l’innalzarsi delle temperature potrebbero costituire un pericolo soprattutto in qualità di vettori di TSWV-Tomato Spotted Wilt Virus, che su margherita può causare la comparsa di caratteristiche maculature fogliari giallo-necrotiche che deprezzano la produzione.
– Peronospora: questa malattia continua a colpire soprattutto le margherite a fiore bianco allevate in serra. I sintomi caratteristici sono giallumi ed arricciamenti dei germogli; le foglie quindi tendono ad inspessirsi, a ricoprirsi di una caratteristica efflorescenza bronzea e disseccare.
– Giallumi dei rami: in molti impianti stanno comparendo ingiallimenti che possono interessare anche solo una parte o pochi rami del cespuglio. In questo caso si suggerisce di effettuare indagini di laboratorio per verificare l’origine del sintomo. In caso si trattasse di tracheofusariosi è consigliabile eliminare le piante sintomatiche.
Dipladenia
– Afidi: in molti impianti i germogli sono infestati da colonie di afidi.
– Bemisia: questo insetto a breve, con l’innalzarsi delle temperature, se non adeguatamente contenuto potrebbe iniziare a colpire le piante allevate in serra.
– Mal bianco: osservate infezioni di Pseudoidium sp. su alcune piante allevate in serra. I sintomi sono costituiti dallo sviluppo sulle foglie, in genere quelle più tenere, della caratteristica efflorescenza fungina bianca; i tessuti colpiti tendono a deformarsi e disseccare.
Altre specie
Aubrezia: infestazioni di afidi radicali causano nanismo e crescita irregolare delle piante.
Lampranthus o mesembriantemo: la ruggine bianca da Albugo sp. è presente in moti impianti, ed è facilmente riconoscibile dalle caratteristiche pustole bianche che si sviluppano sulle foglie carnose.
Viola: su piante allevate in vaso sotto serra si osservano intensi attacchi di ragnetto rosso.
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Avvio delle infestazioni da parassiti animali in generale (insetti, acari e nematodi) | – Afidi (serra) – Tripidi (serra) – Lepidotteri (serra) – Cocciniglie (serra) – Aleurodidi (serra) | |
Malattie fungine | – Tracheomicosi – Marciumi basali | – Malattie fogliari in generale | – Mal bianco – Muffa grigia (serra) |
Virosi | – Avvio delle infezioni in generale | – da TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo) | |
Batteriosi | – Malattie batteriche in generale | ||
Altro | – Fisiopatie da stress ambientali/ nutrizionali |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
Per informazioni:
Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.eu
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it