Nota meteo – Febbraio nel suo complesso è stato caratterizzato da clima mite, ma nelle settimane a cavallo tra febbraio e marzo freddo e vento hanno colpito fin sulla costa. Marzo si prevede che trascorra con temperature generalmente in media o poco sopra, con frequenti annuvolamenti irregolari in un contesto prevalentemente asciutto; solo verso la metà del mese potrebbe verificarsi qualche precipitazione. Il bilancio di questi ultimi mesi pare si concluda con poca neve caduta sui rilievi e piogge scarse: siamo di fronte ad un altro inverno siccitoso. Nel 2022 si parlava di eventi eccezionali che capitano nell’arco di un decennio, ma l’andamento di quest’anno fa presagire un quadro molto preoccupante. Per l’agricoltura, che per sua natura è una grande consumatrice di acqua, si parla già di emergenza e numerose sono le voci che chiedono un piano d’azione per la tutela del territorio e dell’acqua, e per far fronte ai cambiamenti climatici.

Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.

PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO

Le produzioni nel complesso sono di buona qualità e il merito è anche del clima asciutto. Questo andamento climatico fa si che le abbondanti rugiade che si stanno verificando in questo periodo si asciughino velocemente in pien’aria, mentre sotto copertura sulle piante che restano bagnate per tempi prolungati si osserva lo sviluppo di malattie fungine, tra le quali la muffa grigia è la più dannosa. Inoltre le temperature relativamente miti hanno fatto sì che in ambiente protetto afidi, tripidi e, in minor misura, larve di lepidotteri defogliatori, siano rimasti attivi per quasi tutto l’inverno, per cui con l’avanzare della primavera la situazione sanitaria potrebbe subire un’impennata. Tra i parassiti animali quelli che, come ormai di consuetudine, bisognerà tenere sotto controllo nelle prossime settimane sono: afidi, tripidi e cicaline, che sono già presenti in molti impianti; larve di lepidotteri (defogliartici e minatrici) alcune delle quali sono già attive su margherite e alcune piante da fronda; cocciniglie. Tra le malattie quelle che nel breve periodo potrebbero costituire un pericolo per le produzioni sono soprattutto: muffa grigia, ruggine, mal bianco, peronospora e maculature fogliari.

Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.

FIORI E FRONDE RECISI

Anemone e ranuncolo

– Afidi e tripidi: come già anticipato,questi insetti sono stati attivi tutto l’inverno e ora la loro presenza rischia di aumentare sensibilmente, soprattutto negli impianti in serra. Colonie di afidi sono presenti sui germogli e i tripidi facilmente si rifugiano nei fiori. Malgrado si sia quasi a fine ciclo, si consiglia di monitorare le coltivazioni, ad esempio posizionando trappole cromotropiche (blu per i tripidi e gialle per gli afidi), e di intervenire tempestivamente alla loro comparsa per proteggere gli ultimi raccolti.

– Virosi: la virosi da Tomato Spotted Wilt Virus (trasmessa dal tripide Frankliniella occidentalis) continua a manifestarsi con una certa intensità soprattutto negli impianti di anemone, causando necrosi, deformazioni fogliari e danni ai fiori (rotture di colore e malformazioni) evidenti soprattutto sui fiori di colore più intenso.

In alcuni impianti di ranuncolo con l’alzarsi delle temperature potrebbero comparire anche decolorazioni e rotture di colore causate da alcuni Potyvirus (trasmessi da afidi).

Muffa grigia: le rugiade e l’elevata umidità che possono formarsi soprattutto in ambiente protetto stanno favorendo un aggravamento della malattia che, oltre ai tessuti fogliari, può colpire anche steli e fiori. Per contenere le infezioni si consiglia di favorire l’arieggiamento, ove possibile, verificare che gli apporti in calcio siano adeguati e adottare piani di concimazione equilibrati. L’applicazione preventiva di formulati a base di microrganismi antagonisti o di sostanze igienizzanti può contribuire a ridurre la presenza del patogeno sui tessuti e prevenire l’avvio delle infezioni; in presenza della malattia si consiglia però di impiegare antibotritici specifici alternando formulati a diverso meccanismo d’azione per ridurre il rischio di insorgenza di resistenze. Negli impianti in cui vi sono condizioni particolarmente favorevoli alle infezioni, è consigliabile applicare formulati biologici o ad azione igienizzante in prossimità della raccolta, in modo da limitare il rischio di sviluppo di marciumi nelle fasi in post raccolta.

– Mal bianco: malattia diffusa in molti impianti, soprattutto in serra, e può colpire foglie, steli e sepali. Anche in questo caso è possibile utilizzare formulati ad azione preventiva a base di sostanze a basso impatto, quali ad es. bicarbonato di potassio o microrganismi quali Bacillus spp., ma alla comparsa dei primi sintomi è preferibile utilizzare antioidici specifici.

Mal bianco su anemone

Fisiopatie: negli impianti di ranuncolo e di anemone continuano a comparire giallumi e/o danni agli steli (fessurazione longitudinale, fenomeno dello “stelo vuoto”, piegatura sotto il fiore) di origine fisiologica favoriti, oltre che da una predisposizione varietale e da stress ambientali, anche da squilibri nutrizionali (ad es. carenza di Ca e/o B; eccesso di P e/o K) oppure da un’errata gestione dei formulati ad azione nanizzante. Negli impianti in cui si è ecceduto con le concimazioni azotate, soprattutto in serra, gli steli fiorali sono deboli, filati e tendono a flettersi sotto il peso dei boccioli, i cui petali più esterni essendo più sottili e acquosi tendono a ferirsi con estrema facilità favorendo l’avvio di infezioni botritiche.

Papavero

– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti.

– Squilibri nutrizionali: sintomi di clorosi ferrica sono ancora evidenti in molti impianti. Il papavero è una pianta vorace e i piani di concimazione vanno adeguati alle sue esigenze che cambiano con l’allungarsi delle giornate. Se non si presta attenzione si rischia di raccogliere fiori di bassa qualità, ad es. caratterizzati da steli corti.

Girasole

– Muffa grigia: la malattia può causare danni importanti quando attacca lo stelo sotto il fiore, in quanto causa la perdita del prodotto.

– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti in serra.

– Marciumi basali: su piante allevate in pieno campo prossime alla fioritura si stanno verificando gravi deperimenti associati a marciume basale della base degli steli causato da Sclerotinia sp.

Base dello stelo di una pianta di girasole colpita da Sclerotinia sclerotiorum

Ruscus

Ragnetto rosso: in alcuni impianti particolarmente soleggiati, asciutti e protetti dai venti Tetranychus urticae è già attivo, e il suo sviluppo va contrastato dalla primavera fino all’autunno inoltrato. In presenza di infestazioni è importante effettuare la pulizia delle piante prima dei nuovi germogliamenti, in modo da asportare il più possibile le fronde infestate che potrebbero rappresentare pericolosi focolai. Nell’esecuzione di trattamenti acaricidi è importante utilizzare formulati ad azione adulticida e ovicida.

– Lepidotteri: in primavera, con l’innalzarsi delle temperature, le larve di questi insetti (soprattutto tortricidi quali Cacoecimorpha pronubana e Epichoristodesacerbella) inizieranno a nutrirsi erodendo la fronda e poi ad accartocciarla in modo caratteristico in fase di incrisalidamento. Verso fine marzo sarebbe utile posizionare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti in modo da iniziare ad intervenire contro le larve applicando formulati a base di Bacillus thuringiensis.

Cocciniglie: la pulizia delle piante prima dei germogliamenti è utile anche per asportare le fronde infestate; si tratta di insetti sempre più difficili da contrastare, non solo su ruscus ma anche su molte altre piante, in quanto il clima caldo e asciutto ne favorisce lo sviluppo e i mezzi di difesa tradizionali sono sempre meno disponibili. Negli impianti in cui il problema è particolarmente grave e ricorrente si consiglia anche di effettuare un trattamento con insetticidi specifici subito dopo la pulizia delle piante: questo infatti è il momento in cui il parassita è più vulnerabile.

Oziorrinco: si tratta di un parassita che nel corso del tempo è stato praticamente eradicato dagli impianti di ruscus grazie all’impiego sul terreno di insetticidi efficaci e persistenti (esteri fosforici e fipronil) che già da diversi anni non sono più disponibili sul mercato. L’effetto di questi insetticidi si sta progressivamente attenuando per cui Otiorhynchus sulcatus sta sporadicamente ripresentandosi in alcune coltivazioni: prestare attenzione all’eventuale comparsa delle caratteristiche erosioni radicali (causate dalle larve) e dei cladodi (causate dagli adulti) in modo da intervenire prontamente. Ad es. contro le larve si possono impiegare formulati a base di nematodi entomoparassiti.

Acacia spp., Viburnum opulus (viburno “palla di neve”) ed altre

– Afidi: colonie di questi insetti stanno insediandosi sui nuovi germogli; le conseguenze possono essere deformazioni, ingiallimenti, arresto dello sviluppo della vegetazione, nonché sviluppo di fumaggini sulla melata da essi prodotta.

– Cocciniglie: sono presenti soprattutto negli impianti sotto copertura e possono causare il disseccamento dei tessuti colpiti e l’indebolimento della pianta.

PIANTE IN VASO

Aromatiche

– Cicaline: sono già diffuse e stanno danneggiando le produzioni ormai pronte per la vendita; le piante più colpite sono rosmarino, timo e maggiorana.

– Afidi: colonie di questi insetti stanno comparendo in molti impianti, e soprattutto di rosmarino.

Mal bianco: su rosmarino, timo e salvia il mal bianco è presente già da qualche mese, ma per fortuna non sta causando grossi danni. Si consiglia comunque di effettuare trattamenti con formulati ad azione preventiva e a basso impatto, es bicarbonato di potassio, olio essenziale di arancio dolce, zolfo bagnabile.

– Maculature fogliari da Alternaria sp.: stanno comparendo in alcuni impianti di lavanda, soprattutto in quelli troppo fitti e/o umidi. Le foglie colpite col tempo si distorcono, disseccano e cadono lasciando le piante defogliate.

Maculatura da Alternaria sp. su foglie di lavanda.

– Marciumi da Sclerotinia sp.: prestare attenzione soprattutto alle piante di erba cipollina che in primavera sono facilmente soggette a questa malattia.

Margherita

– Afidi fogliari: questi insetti sono presenti in molti impianti di margherite. Le forme fogliari (Aphis sp., Myzus sp., …) nutrendosi di linfa possono causare ingiallimenti e deformazioni della vegetazione, e con le loro punture (di assaggio o di suzione vera e propria) possono trasmettere virus (AMV-Alfalfa Mosaic Virus, CVB–Chrysanthemum Virus B). Per monitorare la presenza di questi parassiti si consiglia di osservare le foglie dei germogli e di posizionare trappole cromotropiche gialle.

Colonia di afidi su margherita

– Afidi radicali: le forme radicali (Pemphigus bursarius) attaccano preferibilmente piante allevate in vaso, e le forme ad alberello, che vengono messe in allevamento prima rispetto a quelle allevate a cespuglio, ne vanno particolarmente soggette. Possono causare riduzioni dello sviluppo e giallumi fogliari: in caso si osservino questi sintomi svasando le piante è possibile verificare l’eventuale presenza delle caratteristiche colonie cotonose del parassita che in genere sono localizzate sulle radici più esterne a contatto col vaso.

– Microlepidotteri minatori fogliari: le crisalidi di Bucculatrix chrysantemella sono presenti in numerosi impianti, nascoste tra la vegetazione e i residui vegetali caduti; sporadicamente in alcune serre si osservano anche le mine fogliari causate dalle larve che si sono già schiuse dalle uova. Posizionando trappole cromotropiche gialle si può rilevare la presenza degli adulti e quindi procedere con l’applicazione di formulati a base di Bacillus thuringiensis in modo che le larve li ingeriscano alla schiusa delle uova e prima che penetrino nelle foglie.

– Tripidi: al momento la loro presenza negli impianti è quasi trascurabile, ma con l’innalzarsi delle temperature potrebbero costituire un pericolo soprattutto in qualità di vettori di TSWV-Tomato Spotted Wilt Virus, che su margherita può causare la comparsa di caratteristiche maculature fogliari giallo-necrotiche che deprezzano la produzione.

Peronospora: in primavera negli impianti umidi vi è il rischio che si sviluppi questa malattia. Monitorare gli impianti ed eventualmente prevenire le infezioni mediante l’impiego di formulati a dazione corroborante o a base di fosetil alluminio.

– Giallumi dei rami: in numerosi impianti stanno comparendo giallumi spesso limitati a pochi rami di una parte del cespuglio. Si suggerisce di effettuare indagini di laboratorio per verificare l’origine del sintomo, e in caso si trattasse di tracheofusariosi è bene eliminare le piante sintomatiche per evitare che la malattia si diffonda. L’impiego preventivo di sostanze ad azione corroborante può contribuire alla riduzione del fenomeno soprattutto se la sua origine è di natura abiotica.

Piante grasse e succulente

– Malattie fungine della parte aerea: in primavera molti miceti patogeni (Bipolaris, Botrytis, Coniothyrium, …)  possono colpire queste piante causando alterazioni di varia origine: maculature, seccumi, marciumi, … La lotta si basa sulla prevenzione in quanto i mezzi di difesa tradizionali a disposizione sono limitati ed alcuni, a seconda della specie, possono risultare poco selettivi.

– Cocciniglie: costituiscono uno dei problemi più gravi e difficili da contrastare anche per molte di queste piante. È importante intervenire entro la fine della primavera eliminando i primi focolai e applicando insetticidi specifici (di cui si è certi della selettività) per colpire uova e neanidi che sono più sensibili ai trattamenti rispetto agli adulti, i quali sono ricoperti da strutture cerose che li proteggono.

URBANO E SPONTANEO

Alloro – Tingidi e psille

Questa pianta è ampiamente diffusa sia in natura che in giardini e orti. Fino a qualche anno fa uno dei principali problemi fitosanitari era costituito dalla psilla Laurotrioza alacris, le cui forme giovanili (neanidi) vivono sulla pagina inferiore delle foglie provocando la formazione di pseudogalle che causano la perdita dei tessuti. Dal 2017 circa la situazione si è aggravata con l’arrivo di Sterphanitis lauri, un tingide che pungendo le foglie per nutrirsi dei contenuti cellulari provoca la comparsa di una fitta punteggiatura clorotica sulle foglie che col tempo necrotizzano. Si tratta di insetti molto dannosi e prolifici che deturpano le piante e ne causano il progressivo deperimento. Entrambi svernano sulla pianta ospite per cui una buona potatura a fine inverno è importante per ridurre la popolazione dei parassiti che riprenderà l’attività verso l’inizio della primavera.

Rametto di alloro infestato da psilla, tingidi e cocciniglie.

Pino -Processionaria

Il caldo ha favorito anzitempo l’uscita dai nidi di questo parassita pericoloso per uomo e animali domestici, e già da qualche settimana sono visibili lunghe file di larve di Traumatocampa pityocampa (Thaumetopoea pityocampa) sia in montagna che lungo la costa. Anche questo fenomeno è legato al fenomeno dell’innalzamento termico ed alla mancanza di gelate che contribuiscono a controllare la densità delle popolazioni del parassita. Se non si possiede specifica competenza nell’eliminazione dei nidi si consiglia di segnalare le infestazioni ai Comuni o all’ASL.

STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO

AVVERSITA’RISCHIO LIEVERISCHIO MODERATORISCHIO ALTO
Parassiti animali – Avvio delle infestazioni da parassiti animali (insetti, acari e nematodi)– Afidi (serra)
– Tripidi (serra)
– Lepidotteri (serra)
– Cocciniglie (serra)
– Aleurodidi (serra)
Malattie fungine– Tracheomicosi
– Marciumi basali
– Malattie fogliari– Mal bianco (serra)
– Muffa grigia (serra)
Virosi– Avvio delle infezioni in pien’aria– Avvio delle infezioni in serra
– Comparsa di necrosi/clorosi da TSWV, INSV, CMV; Potyvirus su piante infettate in autunno
 
Batteriosi– Malattie batteriche in generale  
Altro  – Fisiopatie da stress ambientali/nutrizionali

Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.

Proroga della validità delle abilitazioni relative ai prodotti fitosanitari e degli attestati delle macchine irroratrici (dlgs 150/2012) scaduti nel 2022

Il Decreto “Milleproroghe 2023” (Decreto legge n.198 del 29 dicembre 2022 convertito nella legge n.14 del 24 febbraio 2023) ha stabilito che: “La validità dei certificati di abilitazione all’acquisto e utilizzo, alla vendita e all’attività di consulenza in materia di prodotti fitosanitari, nonché gli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici rilasciati ai sensi del decreto legislativo n.150 del 14 agosto 2012, in scadenza nel 2022, è prorogata fino al 30 giugno 2023”.

Fonte: https://www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/servizio-fitosanitario-regionale/servizio-fito.html

Per informazioni:

Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV):asstec@ortofrutticola.eu
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it

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