Questa nota informativa è stata realizzata dal Servizio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura con la collaborazione dei Servizi Tecnici della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga e della Cooperativa Flor Coop Sanremo.
Nota meteo – Ci sono tutte le premesse per un abbondante anticipo di primavera, e parrebbe che le precipitazioni potrebbero attestarsi sulle medie del periodo. Marzo si presenta fin dall’inizio dinamico, e pare probabile che le precipitazioni si susseguiranno con una certa frequenza ed intensità per tutto il mese, e che le temperature si manterranno sopra la media stagionale di almeno 2°C. In aprile potrebbe proseguire l’anomalia positiva delle temperature, soprattutto sulle regioni occidentali, come ipotizzato nella mappa prodotta dall’ECMVF European Centre for medium-range weather forecasts, Reading (UK) che riporta le anomalie delle temperature in Italia previste per il mese di aprile 2024. Sotto il profilo delle precipitazioni invece non sono previste grosse anomalie, se non una carenza di precipitazioni che potrebbe verificarsi più tardivamente, verso giugno.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzowww.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.
PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
Le produzioni nel complesso sono di buona qualità. Si stanno alternando giornate piovose, nuvolose o serene con abbondanti rugiade, situazione che favorisce una prolungata bagnatura della vegetazione in pien’aria e il permanere di elevata umidità in ambiente protetto; le temperature si stanno mantenendo costantemente sopra le medie stagionali. Il clima caldo umido sta favorendo lo sviluppo di malattie fungine (soprattutto da Botrytis cinerea, Sclerotinia spp., nonché agenti di peronospora, ruggine, maculature fogliari e oomiceti agenti di marciumi basali) e, prevalentemente in ambiente protetto, il prosieguo delle attività di parassiti animali (quali lepidotteri, afidi, tripidi) che, anche quest’anno, praticamente non hanno interrotto la loro attività, per cui con l’avanzare della primavera la situazione sanitaria potrebbe subire un’impennata. Tra i parassiti animali quelli che, come ormai di consuetudine, bisognerà tenere sotto stretto controllo sono i vettori di virus o altri agenti di malattia (afidi, tripidi, cicaline), le cocciniglie e i lepidotteri defogliatori (tortricidi, nottuidi) e minatori.
Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.
FIORI E FRONDE RECISI
Ranuncolo e anemone
– Afidi e tripidi: anche quest’inverno questi fitomizi sono stati sempre attivi, soprattutto negli impianti in serra, e nelle prossime settimane la loro presenza rischia di aumentare sensibilmente se non adeguatamente contenuta. Colonie di afidi sono presenti sui germogli e i tripidi facilmente si rifugiano nei fiori. Malgrado si sia quasi a fine ciclo, si consiglia di monitorare le coltivazioni, ad esempio posizionando trappole cromotropiche (blu per i tripidi e gialle per gli afidi) e di intervenire tempestivamente alla loro comparsa per proteggere gli ultimi raccolti.
– Virosi: la virosi da Tomato Spotted Wilt Virus (trasmessa dal tripide Frankliniella occidentalis) continua a manifestarsi con una certa gravità soprattutto negli impianti di anemone, causando necrosi, deformazioni fogliari e danni ai fiori (rotture di colore e malformazioni) evidenti soprattutto sui fiori di colore intenso e/o scuro. Con l’alzarsi delle temperature, su ranuncoli che sono stati soggetti a infestazioni di afidi nell’autunno/inverno, potrebbero comparire anche decolorazioni e rotture di colore causate da alcuni Potyvirus.
– Muffa grigia: le rugiade e l’elevata umidità che possono formarsi soprattutto in ambiente protetto stanno favorendo un aggravamento della malattia che, oltre ai tessuti fogliari, può colpire anche steli e fiori. Per contenere le infezioni si consiglia di favorire l’arieggiamento, ove possibile, verificare che gli apporti in calcio siano adeguati e adottare piani di concimazione equilibrati. L’applicazione preventiva di formulati a base di microrganismi antagonisti o di sostanze igienizzanti può contribuire a ridurre la presenza del patogeno sui tessuti e prevenire l’avvio delle infezioni; in presenza della malattia si consiglia di impiegare antibotritici specifici alternando formulati a diverso meccanismo d’azione per ridurre il rischio di insorgenza di resistenze. Negli impianti in cui vi sono condizioni particolarmente favorevoli alle infezioni, è consigliabile applicare formulati a base di microrganismi antagonisti, di corroboranti o ad azione igienizzante in prossimità della raccolta, in modo da limitare il rischio di sviluppo di marciumi nelle fasi in post raccolta.
– Mal bianco: malattia diffusa in molti impianti, soprattutto in serra; può colpire foglie, steli e sepali. Anche in questo caso è possibile utilizzare formulati ad azione preventiva a base di sostanze a basso impatto, quali ad es. bicarbonato di potassio o microrganismi quali Bacillus spp.; alla comparsa dei primi sintomi è però preferibile utilizzare antioidici specifici.
– Marciumi basali: con una certa frequenza stanno comparendo, soprattutto negli impianti di anemone, marciumi della base degli steli da Sclerotinia sp. Sia su anemone che ranuncolo si stanno osservando anche marciumi radicali da oomiceti (Pythium sp, e Phytophthora sp.). L’umidità ambientale, la presenza di veli di acqua sui tessuti o di acqua libera nei substrati, soprattutto se associati a temperature miti, rendono difficile la gestione di queste malattie una volta che le infezioni sono avviate, per cui bisogna adottare adeguati criteri (agronomici e chimici) di prevenzione.
– Batteriosi fogliari: si osservano marciumi di foglie e steli da Pseudomonas spp. Cercare di evitare una prolungata bagnatura delle piante; adottare adeguati piani di concimazione; utilizzare formulati a base di rame, di microrganismi antagonisti e corroboranti.
– Fisiopatie: negli impianti di ranuncolo e di anemone continuano a comparire giallumi e/o danni agli steli (distorsioni, fessurazioni longitudinali, fenomeno dello “stelo vuoto”) di origine fisiologica favoriti, oltre che da una predisposizione varietale e da stress ambientali, anche da squilibri nutrizionali (ad es. carenza di Ca e/o B; eccesso di P e/o K) oppure da un’errata gestione dei formulati ad azione nanizzante. Negli impianti in cui si è ecceduto con le concimazioni azotate, soprattutto in serra, gli steli fiorali sono deboli, filati e tendono a flettersi sotto il peso dei boccioli; i petali esterni, sottili e acquosi, tendono a ferirsi con estrema facilità favorendo l’avvio di infezioni botritiche.
Papavero
– Mal bianco: malattia presente in alcuni impianti.
– Squilibri nutrizionali: il papavero è una pianta vorace e i piani di concimazione vanno adeguati alle sue esigenze che cambiano con l’allungarsi delle giornate: se non si presta attenzione si rischia di raccogliere fiori di bassa qualità, ad es. caratterizzati da steli corti. In questo periodo è ancora facile osservare sintomi di clorosi ferrica diffusi negli impianti.
Girasole
Si è nella fase della semina/germinazione. Si ricorda che questa pianta è facilmente soggetta a malattie fungine, quali muffa grigia, mal bianco, marciumi da Sclerotinia sp., che ne possono compromettere la produzione: intervenire preventivamente fin dall’impianto adottando adeguati criteri di coltivazione e utilizzando preventivamente formulati a base di microrganismi antagonisti/corroboranti.
Ruscus
– Cicaline: sulla vegetazione ormai matura sono diffusamente presenti i segni degli attacchi di cicaline avvenuti lo scorso anno; adottare adeguati criteri preventivi per limitare l’ingresso negli impianti di questi insetti che in primavera riprenderanno la loro attività.
– Lepidotteri: in primavera, con l’innalzarsi delle temperature, le larve di questi insetti, e soprattutto quelle di tortricidi quali Cacoecimorpha pronubana e Epichoristodesacerbella, usciranno dalla fase di svernamento (che in genere trascorrono all’interno di un bozzolo sericeo) e inizieranno a erodere le fronde; a maturità inizieranno ad accartocciare le fronde in modo caratteristico per la fase di incrisalidamento. Verso aprile sfarfalleranno gli adulti, pertanto verso fine marzo sarebbe utile posizionare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti, in modo da intervenire contro le nuove larve con formulati a base di Bacillus thuringiensis.
– Cocciniglie: la pulizia delle piante prima dei germogliamenti è utile anche per asportare le fronde infestate; si tratta di insetti sempre più difficili da contrastare, non solo su ruscus ma anche su molte altre piante, in quanto il clima caldo e asciutto ne favorisce lo sviluppo e i mezzi di difesa tradizionali sono molto limitati. Negli impianti in cui il problema è particolarmente grave e ricorrente si consiglia anche di effettuare un trattamento con insetticidi specifici subito dopo la pulizia delle piante: questo infatti è il momento in cui il parassita è più vulnerabile.
– Oziorrinco: Otiorhynchus sulcatus sta progressivamente tornando a rappresentare un problema di difficile gestione: prestare attenzione all’eventuale comparsa delle caratteristiche erosioni radicali (causate dalle larve) e dei cladodi (causate dagli adulti) in modo da intervenire prontamente. Ad es. contro le larve si possono impiegare formulati a base di nematodi entomoparassiti.
– Ragnetto rosso: Tetranychus urticae è già attivo negli impianti particolarmente soleggiati, asciutti e protetti dai venti, e il suo sviluppo va contrastato dalla primavera fino all’autunno inoltrato. Come nel caso delle cocciniglie, è importante effettuare una buona pulizia delle piante, in modo da asportare il più possibile le fronde infestate che potrebbero rappresentare pericolosi focolai. Nell’esecuzione di trattamenti acaricidi è importante utilizzare formulati ad azione adulticida e ovicida.
Acacia spp., Viburnum opulus (viburno “palla di neve”) ed altre da fronda
– Afidi: colonie di questi insetti stanno insediandosi sui nuovi germogli. Le piante di V. opulus sono particolarmente soggette a questa avversità: le conseguenze possono essere deformazioni, arresto vegetativo, nonché sviluppo di fumaggini sulla melata prodotta dagli afidi.
– Cocciniglie: sono presenti soprattutto negli impianti sotto copertura e su acacie; possono causare il disseccamento dei tessuti colpiti e l’indebolimento della pianta.
PIANTE IN VASO
Aromatiche
– Cicaline: sono già presenti sul territorio e stanno danneggiando le produzioni ormai pronte per la vendita, tra cui soprattutto quelle di rosmarino, timo e maggiorana.
– Afidi: colonie di questi insetti stanno comparendo in molti impianti, soprattutto di rosmarino.
– Mal bianco: il mal bianco è presente già da qualche settimana ad es. rosmarino, timo e salvia, ma per fortuna non sta ancora causando grossi danni. Si consiglia comunque di effettuare trattamenti con formulati ad azione preventiva e a basso impatto, es bicarbonato di potassio, olio essenziale di arancio dolce, zolfo bagnabile.
– Maculature fogliari da Alternaria sp.: stanno comparendo in alcuni impianti di lavanda, soprattutto in quelli troppo fitti e/o umidi. Le foglie colpite col tempo si distorcono, seccano e spesso cadono.
– Peronospora: malattia diffusa negli impianti di basilico.
– Disseccamento dei rami da Phoma sp.: le intense piogge delle settimane scorse e le temperature miti, hanno favorito l’avvio delle infezioni del fungo, per cui iniziano a osservarsi disseccamenti dei rami delle specie più soggette a questa malattia, quali rosmarino, lavanda e origano.
– Marciumi basali da Sclerotinia sp.: prestare attenzione soprattutto alle specie più erbacee, quali erba cipollina, basilico, menta, che in primavera possono essere facilmente soggette a questa malattia.
Margherita
– Afidi fogliari: questi insetti sono presenti in molti impianti di margherite. Le forme fogliari (Aphis sp., Myzus sp., …)
– Afidi radicali: (Pemphigus bursarius) le forme ad alberello, che vengono messe in allevamento prima rispetto a quelle allevate a cespuglio, in questo periodo possono già presentare infestazioni in atto. Questi afidi possono causare riduzioni dello sviluppo e giallumi fogliari: in caso si osservino questi sintomi in campo si consiglia di svasare le piante e verificare l’eventuale presenza di caratteristiche colonie cotonose biancastre che in genere sono localizzate sulle radici più esterne a contatto col vaso.
– Microlepidotteri minatori fogliari: le crisalidi di Bucculatrix chrysantemella sono presenti in numerosi impianti, nascoste tra la vegetazione e i residui vegetali caduti; sporadicamente in alcune serre si osservano anche le mine fogliari causate dalle larve che sono già fuoriuscite dalle uova. Posizionando trappole cromotropiche gialle si può rilevare la presenza degli adulti e quindi procedere con l’applicazione di formulati a base di Bacillus thuringiensis in modo che le larve li ingeriscano alla schiusa delle uova e prima che penetrino nelle foglie.
– Maculature fogliari: in alcuni impianti stanno comparendo maculature fogliari di origine fungina (Alternaria sp. Ramularia sp., …): si tratta di avversità comuni a molte specie ornamentali, tipicamente autunnali e primaverili, la cui dannosità e favorita dal persistere di elevata umidità ambientale e temperature miti.
– Tripidi: al momento la loro presenza negli impianti è piuttosto contenute, ma con l’innalzarsi delle temperaturepotrebbero costituire un pericolo soprattutto in qualità di vettori di TSWV (Tomato Spotted Wilt Virus), che su margherita si manifesta con la comparsa di caratteristiche maculature fogliari giallo-necrotiche che deprezzano la produzione.
– Peronospora: in primavera negli impianti umidi il rischio che si sviluppi questa malattia è piuttosto elevato: monitorare gli impianti ed eventualmente prevenire le infezioni mediante l’impiego di formulati ad azione corroborante o a base di fosetil alluminio.
– Giallumi dei rami: in numerosi impianti stanno comparendo giallumi spesso limitati a pochi rami di una parte del cespuglio. Si suggerisce di effettuare indagini di laboratorio per verificare l’origine del sintomo, e in caso si trattasse di tracheofusariosi è bene eliminare le piante sintomatiche per evitare che la malattia si diffonda. L’impiego preventivo di sostanze ad azione corroborante può contribuire alla riduzione del fenomeno soprattutto se l’origine del problema è di natura abiotica.
– Si osservano anche ingiallimenti di da stress nutrizionali su piante di margherita a fiore colorato.
Piante Grasse e Succulente
– Cocciniglie: costituiscono uno dei problemi più gravi e difficili da contrastare anche per molte di queste specie. È importante intervenire entro la fine della primavera eliminando i primi focolai e applicando insetticidi specifici (di cui si è certi della selettività) per colpire uova e neanidi che sono più sensibili ai trattamenti rispetto agli adulti, i quali sono ricoperti da strutture cerose che li proteggono.
– Malattie fungine della parte aerea: in primavera molti miceti patogeni (Bipolaris, Botrytis, Coniothyrium, …) possono colpire queste piante causando alterazioni di varia origine: maculature, seccumi, marciumi, … La lotta si basa sulla prevenzione in quanto i mezzi di difesa tradizionali a disposizione sono limitati ed alcuni, a seconda della specie, possono risultare poco selettivi.
Calla
– Parassiti animali: cocciniglie e acari fitofagi stanno colpendo gli allevamenti di calle in vaso. Si sono anche osservate insolite infestazioni di Bryobia sp.: acaro tetranichidae polifago che può colpire una vasta gamma di piante, tra cui molte erbe spontanee e piante ornamentali.
Altre Specie
– Muffa grigia e marciume basale da Sclerotinia spp.:malattie fungine favorite dall’andamento climatico umido e mite che sono diffuse in molti impianti di vaseria.
URBANO E SPONTANEO
Pino – Processionaria Traumatocampa pityocampa
Anche quest’anno le larve delle processionarie sono fuoriuscite dai nidi precocemente e numerose, provocando allarme soprattutto in ambito urbano: fin da febbraio era già possibile trovarle nelle località più calde lungo la costa. È uno degli effetti dei cambiamenti climatici: temperature elevate che anticipano lo sviluppo delle larve e quindi la loro fuoriuscita nidi, e mancanza di gelate che contribuiscono a controllare la densità delle popolazioni del parassita. E’ importante distruggere i nidi il più precocemente possibile evitando ogni contatto: se non si possiede specifica competenza si consiglia di segnalare le infestazioni ai Comuni o all’ASL.
Agrumi
Aranci, limoni, mandarini, pompelmi, kumquat ed altre sono piante comunemente diffuse in ambito urbano, orti e giardini e in primavera necessitano di cure particolari. Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da grandi cambiamenti in ambito fitosanitario, e in particolare nel settore dei parassiti animali: a partire dalla fine degli anni ’90 con la diffusione della minatrice serpentina (Phyllocnistis citrella) e della Metcalfa pruinosa, fino all’arrivo della cicalina Ricania speculum, comparsa in Liguria nel 2014. Ora si teme anche la diffusione dell’”aleurodide nero” (Aleurocanthus spiniferus, organismo nocivo da quarantena) che dal 2021 è stato rinvenuto in alcuni comuni della Liguria di centro-levante. Questi organismi si sono andati a sommare a quelli già comunemente presenti su queste piante e che, grazie anche ai cambiamenti climatici e alla mancanza di mezzi di difesa, si stanno diffondendo in modo preoccupante. Tra questi sono soprattutto le numerose cocciniglie che affliggono gli agrumi (Planococcus citri, Saissetia oleae, Ceroplastes rusci, Aonidiella aurantii, Insulaspis gloverii, Mytilococcus beckii, Icerya purchasi, ecc.) a causare i danni più gravi che consistono in sottrazione di linfa, sviluppo di melata, e in alcuni casi deformazioni dei tessuti provocate dalla saliva fitotossica di alcuni di questi parassiti. In generale, le cocciniglie non sono facili da combattere con gli insetticidi a causa della lunga scalarità della schiusa delle uova e della sovrapposizione di più specie che in contemporanea possono infestare l’agrumeto, è quindi fondamentale avvalersi di pratiche agronomiche e favorire i nemici naturali del fitofago. In primavera pertanto è necessario effettuare: una potatura razionale, in modo da eliminare i tessuti infestati e agevolare l’arieggiamento e la penetrazione della luce che contrasta lo sviluppo delle cocciniglie; concimazioni equilibrate, evitando eccessi di azoto e potassio.
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Avvio delle infestazioni da parassiti animali (insetti, acari e nematodi) | – Afidi (serra) – Tripidi (serra) – Lepidotteri (serra) – Cocciniglie (serra) – Aleurodidi (serra) | |
Malattie fungine | – Tracheomicosi – Marciumi basali | – Malattie fogliari in genere – Marciumi basali da oomiceti | – Mal bianco – Peronospora – Muffa grigia – Marciumi da Sclerotinia |
Virosi | – Avvio delle infezioni in pien’aria | – Avvio delle infezioni in serra – Comparsa di necrosi/clorosi da TSWV, INSV, CMV; Potyvirus su piante infettate in autunno | |
Batteriosi | – Malattie batteriche in generale | ||
Altro | – Fisiopatie da stress ambientali/nutrizionali |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
Per informazioni:
Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it