Settembre è stato in gran parte caldo e asciutto, con poche nubi e scarse precipitazioni, concentrate soprattutto negli ultimi giorni del mese. Le specie da fiore reciso a produzione autunno-invernale stanno vegetando; le fronde delle specie coltivate per il ramo reciso (verde o fiorito) stanno maturando, in alcuni casi con un po’ di ritardo; ciclamini, crisantemi ed altre da vaso fiorito stanno completando lo sviluppo; le talee di aromi e margherite sono a fine radicazione ed in alcuni impianti sono già state trapiantate in vaso.
Nota meteo – Dai primi di ottobre le temperature dovrebbero iniziare a calare e si prevede una ripresa della ventilazione da settentrione. Per le settimane successive è previsto che su buona parte dell’Italia si formi un’area di bassa pressione che favorirebbe venti e piogge, che localmente potrebbero sfociare anche in fenomeni di una certa intensità.
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PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO
Le malattie fungine più diffuse in questo periodo sono i mal bianchi, i marciumi basali da oomiceti (Phytophthora spp e Pythium spp.), le tracheofusariosi; tra i parassiti animali quelli più dannosi sono tripidi, afidi, aleurodidi, cocciniglie e larve di lepidotteri (nottuidi e tortricidi), e soprattutto in serra si osservano infestazioni che in alcuni casi sono piuttosto gravi.
FIORI E FRONDE RECISI
Anemone e ranuncolo
– Tripidi e afidi: questiinsetti sono presentiin modo diffuso sia in serra che in pien’aria. La loro presenza va attentamente monitorata e contrastata per limitare sia i danni diretti (puntura dei tessuti e sottrazione di linfa) che indiretti (trasmissione di virus).
– Lepidotteri: erosioni delle foglie e della base dei germogli provocate dalle larve di lepidotteri (soprattutto Spodoptera spp.) sono visibili in numerosi impianti, ed in modo più grave in quelli di ranuncolo.
– Acari tarsonemidi: alcune selezioni di ranuncolo sono suscettibili agli attacchi di acari tarsonemidi. In seguito all’attività trofica di questi minuscoli parassiti le piante rallentano lo sviluppo e i tessuti fogliari colpiti tendono ad inspessirsi, decolorarsi, deformarsi (comparsa di bollosità e/o rugosità); talvolta le lamine, o anche solo una parte di esse, possono assumere un aspetto “a cucchiaio”.
– Virosi: alterazioni e necrosi fogliaricausate da infezioni di Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV) sono già stati osservati in alcuni impianti, prevalentemente su piante di ranuncolo e di anemone a fiore scuro.
– Mal bianco: su ranuncoli allevati in serra sono comparsi i primi attacchi: si consiglia di monitorare gli impianti in modo da intervenire tempestivamente.
– Marciumi radicali da Pythium sylvaticum: la malattia è già presente in numerosi impianti di ranuncoli, allevati sia in fuori suolo che in pieno campo in serra. Si ricorda che è importante adottare adeguati piani di irrigazione per evitare che si instaurino ristagni che possono favorire lo sviluppo e la diffusione del patogeno.
– Marciumi basali da Sclerotinia sp.: malattia presente in alcuni impianti, soprattutto di ranuncolo.
– Tracheofusariosi: in impianti di ranuncolo si sono rilevate morie di giovani piante il cui tessuto vascolare a livello delle radici rizomatose appariva imbrunito: sono in corso analisi di laboratorio per confermare l’origine del problema.
Eucalyptus spp.
– Acari eriofidi: le infestazioni sono in aumento in moti impianti, e soprattutto in quelli di Eucalyptus cinerea ed E. pulverulenta “Baby Blue””. La lotta tradizionale basata sull’impiego di acaricidi fornisce risultati sempre meno soddisfacenti, sia perché alcune sostanze hanno perso efficacia sia perché altre sono state revocate. Si ricorda che la fronda di eucaliptus, e in particolare quella di E. cinerea soprattutto quando è ancora tenera, può risultare sensibile ad alcuni formulati (ad esempio quelli a base di zolfo), per cui prima di impiegare un formulato di cui non si è certi della selettività sull’intero impianto è consigliabile saggiarlo su poche piante.
– Deperimenti di origine fisiologica: continuano a verificarsi morie di giovani piante (1/2 anni). In molti casi le piante deperienti offrono poca resistenza allo sradicamento e le radici principali si presentano arrotolate su sé stesse e/o dotate di scarso capillizio. Le piante che sviluppano le radici “a spirale” in genere sono quelle che sono state mantenute troppo a lungo in vasi di piccole dimensioni prima di essere trasferite in campo, per cui tendono ad affrancarsi con maggiore difficoltà e sono più soggette a stress ambientali/colturali. Queste morie da qualche anno sono un fenomeno in sensibile aumento, probabilmente anche a causa del caldo eccessivo e della siccità estive. Effettuando analisi di laboratorio sui tessuti radicali alterati, si è rilevata la presenza di miceti fitopatogeni, quali ad es. Rhizoctonia sp. e Cylindrocarpon sp.: in questi casi è importante approfondire le osservazioni per valutare l’effettivo ruolo di tali miceti, che potrebbero essere subentrati ad uno stato di sofferenza di altra origine, ad es. abiotica.
Ginestra a fiore bianco
– Lepidotteri: in numerosi impianti sono presenti le erosioni della fronda causate dalle larvedi lepidotteri (Uresiphita limbalis). La lotta può essere condotta applicando formulati a base di Bacillus thuringensis in via preventiva.
– Mal bianco: i sintomi della malattia sono presenti in molti impianti, ed in alcuni sono anche piuttosto gravi. È importante intervenire alla comparsa dei primi casi per evitare di compromettere la vegetazione.
Ruscus
– Parassiti animali: ragnetto rosso e cicaline continuano a rappresentare un problema per gli impianti in cui non si è riusciti a contrastare adeguatamente l’avvio delle infestazioni.
– Marciume violaceo da Rhizoctonia violacea: questa malattia periodicamente si manifesta in impianti di ruscus e ginestra. Quest’anno è comparsa, in modo sporadico, su piante di ruscus. Gli steli delle piante colpite – a volte solo una parte di essi – erano appassiti o disseccati, ed osservando i tessuti della base e della zona di inserzione sul rizoma era possibile rilevare un marciume secco su cui a volte era presente la caratteristica efflorescenza rosa-violacea prodotta dal patogeno. Il contenimento di questa malattia è difficile, ma fortunatamente negli impianti colpiti si diffonde piuttosto lentamente. Le infezioni in genere vengono avviate attraverso l’introduzione di materiale infetto (piante o residui di terreno) Si consiglia di asportare le piante dalla zona infetta e da quella immediatamente adiacente, e di lasciare incolta l’area infetta.
– Marciumi delle radici da Cylindrocarpon sp. o Fusarium spp.: l’andamento climatico è ancora favorevole allo sviluppo di questi miceti che preferibilmente aggrediscono piante già indebolite da altre cause (es. condizioni colturali non idonee o altri patogeni/parassiti). Per prevenire la loro insorgenza bisogna adottare corrette pratiche colturali, favorire lo sviluppo di flora microbica “utile”, adottare strategie che favoriscano l’attivazione delle difese naturali delle piante (es. uso di corroboranti e attivatori).
PIANTE IN VASO
Aromatiche
– Cicaline: come prevedibile questi insetti stanno iniziando a danneggiare i giovani impianti. Purtroppo i mezzi di difesa disponibili spesso risultano poco o solo temporaneamente efficaci.
– Tingidi e psille: le abbondanti popolazioni di Stephanitis lauri stanno causando danni significativi alle piante di alloro. Come accade anche nei confronti delle psille, le strategie di lotta risultano spesso poco efficaci.
– Afidi: insetti che possono facilmente attaccare la nuova vegetazione; infestazioni di una certa gravità in questo periodo sono state osservate su timo.
– Lepidotteri: le larve di nottuidi e tortricidi costituiscono un pericolo per molti aromi, soprattutto rosmarino e lavanda. Anche in impianti di timo, menta e salvia si stanno osservando erosioni da larve di nottuiiodi.
– Acari eriofidi: sono ancora presenti in numerosi impianti di origano. Sulle piante colpite compaiono bronzature, seccumi fogliari e le foglie basali cadono.
– Mal bianco: la malattia è dannosa soprattutto quando colpisce i tessuti teneri dei germogli che si sviluppano dopo la prima spuntatura; tra le specie più esposte vi sono rosmarino e salvie, soprattutto se sono allevati in serra.
– Marciumi basali da Phytophthora spp.: la malattia sta causando morie soprattutto negli impianti di lavanda realizzati nel mese di agosto. Si consiglia l’impiego di formulati a base di sostanze in grado di attivare le difese naturali delle piante (ad es. corroboranti) in un contesto integrato, in modo da rendere le piante meno soggette alle infezioni. Si è osservato inoltre che il ricorso a sistemi di ombreggiamento, la somministrazione di brevi bagnature aeree nelle ore più calde della giornata (non eccedere se no si favoriscono malattie fogliari), l’uso di vasi di terracotta o in plastica di colore chiaro, possono contribuire a ridurre la gravità delle infezioni che a volte esplodono in modo epidemico nel periodo estivo/autunnale.
Margherita: impianti di radicazione
– Marciumi radicali/basali: i rischi maggiori sono quelli che si corrono quando si instaurano condizioni favorevoli allo sviluppo di oomiceti (soprattutto Phytophthora nicotianae). Buona pratica è quella di utilizzare fin dalla radicazione formulati a base di microrganismi antagonisti e adottare bagnature essenziali.
– Larve di lepidotteri nottuidi (Spodoptera spp.): sono attive in molti impianti e se non contrastate possono causare danni anche importanti.
Margherita in vaso
– Afidi radicali: si osservano già le prime infestazioni. Questi insetti producono colonie lanuginose, cerose e biancastre evidenti soprattutto sulle radici più esterne a contatto col vaso. Le piante colpite appaiono intristite, stentano a crescere e ingialliscono.
– Peronospora: si sono verificati in modo improvviso gravi attacchi di peronospora su piante allevate in pieno campo.
– Tracheofusariosi: nei vivai di margherite allevate “ad alberello” sotto ombraio continuano a manifestarsi deperimenti da tracheofusariosi. La malattia purtroppo è già presente in molti impianti e questo costituisce un pericolo in quanto, se non adeguatamente contrastata, potrebbe facilmente estendersi anche alle piante allevate a cespuglio ad oggi ancora in fase di radicazione.
Ciclamino
– Afidi e tripidi: sono insetti diffusi in moti impianti, ma sono soprattutto i tripidi a costituire il pericolo maggiore in quando andando a rifugiarsi nei fiori risultano meno raggiungibili dai trattamenti insetticidi.
– Lepidotteri: le erosioni da larve di lepidotteri, soprattutto nottuidi (Spodoptera sp.), sono ormai presenti in molti impianti, e soprattutto su piante allevate in vaso.
– Muffa grigia: Botrytis cinerea ha iniziato ad attaccare i fiori causando la comparsa di maculature e marciumi sui petali.
– Marciume batterico: sporadicamente si rinvengono piante deperienti il cui falso fusto appare marcescente e maleodorante in seguito ad infezioni di Pectobacterium sp.
Crisantemo
– Afidi e tripidi: questi insetti sono ancora diffusi sia su piante allevate in vaso che in piena terra. Occasionalmente si osservano sintomi di virosi.
– Lepidotteri: erosioni da larve, soprattutto di nottuidi, sono visibili in numerosi impianti.
– Ragnetto rosso: negli impianti di crisantemi da reciso questo parassita (Tetranychus urticae) sta provocando danni anche molto gravi. La lotta è difficile soprattutto dove le infestazioni sono ormai massicce.
– Marciumi radicali: su piante in vaso si osservano casi di marciumi basali da oomiceti (soprattutto Phytophthora sp.).
Poinsettia – Stella di Natale
– Aleurodidi: Bemisia tabaci costituisce il principale problema di questa coltura. Le infestazioni se non adeguatamente prevenute possono assumere un’intensità tale da causare ingenti danni, derivanti anche dalla difficoltà di asportare dalla vegetazione le fumaggini che si sviluppano sulle deiezioni di questi insetti.
– Tripidi: è importante ostacolarne la diffusione negli impianti in quanto i danni causati alle brattee possono compromettere la qualità della produzione.
– Marciumi basali: malattia causata prevalentemente da Phytophthora sp. e che in alcuni impianti sta causando morie.
Altre da vaso
– Solidago: agenti di ruggine hanno attaccato alcune piante in vaso provocando la comparsacaratteristiche pustole pulverulente di colore bruno rossastro sulle foglie.
– Xantholina sp.: su alcune giovani piante si sono osservate erosioni localizzate alla base degli steli causate da larve di ditteri (soprattutto sciaridi).
URBANO E SPONTANEO
Agrumi: numerose sono le piante allevate in giardini, parchi e vari contesti urbani che manifestano attacchi di minatrice serpentina (Phyllocnistis citrella). Anche le cocciniglie(cotonose, a virgola, a scudetto) sono presenti in modo grave e diffuso e le piante infestate spesso sono coperte da fumaggini: croste nerastre costituite dal micelio di vari funghi saprofiti (ad es. Capnodium, Cladosporium, Torula, Antennariella, Aureobasidium, Ceratocarpia, ecc.).
Cocciniglie stanno infestando moltissime specie e contenerne lo sviluppo e la diffusione è sempre più difficile.
STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO
AVVERSITA’ | RISCHIO LIEVE | RISCHIO MODERATO | RISCHIO ALTO |
Parassiti animali | – Nematodi | – Afidi – Aleurodidi (pien’aria) – Cocciniglie – Psille – Cicaline | – Tripidi – Lepidotteri – Aleurodidi (serra) – Acari tetranichidi, eriofidi e tarsonemidi |
Malattie fungine | – Maculature fogliari – Ruggine – Peronospora | – Muffa grigia – Marciumi basali da Rhizoctonia, Sclerotinia, Cylindrocarpon, Fusarium, ed altri | – Mal bianco – Alternariosi – Tracheomicosi – Marciumi basali da oomiceti |
Virosi | – Varie | – Da TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo) | |
Batteriosi | – Varie | ||
Altro | – Stress termici e idrici |
Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.
Per informazioni:
Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it
Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it
Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it