«In questi giorni ho, e tutti noi in Confagricoltura abbiamo, costanti incontri con aziende, soci ed istituzioni. Nel momento in cui la protesta degli agricoltori sta dilagando in tutta Europa, Italia compresa, noi continuiamo con la nostra serietà, rigore e nelle sedi istituzionali a portare avanti gli interessi delle nostre aziende» è il pensiero del Presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis.
«A chi genericamente ‘accusa’ – prosegue De Michelis – il sistema della rappresentanza agricola, reo di non ‘fare nulla’, rispondo ricordando che due anni fa, all’avvio della nuova PAC, Confagricoltura da sola aveva sostenuto che vi fosse una strategia completamente sbagliata, sbilanciata troppo sulla tutela dell’ambiente a discapito della sostenibilità economica di chi fa impresa agricola.
E a chi strumentalizza questo aspetto, ovvero una disattenzione nei confronti del bene primario che è l’ambiente ricordo che gli agricoltori per primi sono non solo ‘interessati’ al mantenimento dell’ambiente, in quanto fornisce loro la materia prima del coltivare, ovvero la terra, ma sono anche quei custodi del territorio, dell’ambiente stesso e degli ecosistemi che scompaiono laddove non vi è agricoltura».
Confagricoltura Liguria ricorda che dalla “battaglia”, a Bruxelles come a Roma, è scaturita la decisione del Ministero che attenua notevolmente l’obbligo di rotazione annuale obbligatoria imposto dall’UE nella PAC. Non solo, l’azione sindacale e politica dell’Associazione agricola più longeva d’Italia, con oltre 100 anni di storia, ha permesso di ottenere il pacchetto di incentivi per l’agricoltura 4.0 che ha portato gli investimenti da 300 milioni a 2,2 miliardi di euro.
«Non voglio tralasciare – prosegue De Michelis – di ricordare che se in Francia e Germania i trattori stanno bloccando tutto, l’origine di tale protesta è da ricercarsi nel mancato rinnovo di quei Governi delle agevolazioni sul gasolio che, in Italia, rimangono ‘vive’ con la detassazione fino al 2026 proprio grazie alla nostra azione sul Governo. E nella Piana di Albenga, ed in generale nel comparto serricolo ligure, sappiamo bene cosa ciò valga. E non dimentichiamo che si deve a Confagricoltura il rinvio dell’iniquo balzello del Conai sui vasi di plastica da noi usati in florovivaismo.
Certamente l’Europa ha sbagliato la politica agricola degli ultimi anni ad esempio laddove ha chiesto di ridurre anche del 20 % la produttività agricola in un mondo che ha sempre più necessità di cibo. Per non parlare della richiesta, stoppata in Parlamento a Bruxelles grazie a Confagricoltura, di una riduzione dell’uso degli agrofarmaci per oltre il 50 %, senza che vi siano valide alternative, senza che si incentivi la ricerca, dimenticando che gli agrofarmaci sono al momento le uniche medicine per le piante.
E chi sta parlando ben sa il valore di ricercare agenti alternativi ai comuni agrofarmaci, non a caso già cinque anni fa con il Disafa dell’Università di Torino abbiamo iniziato una collaborazione con Confagricoltura Liguria per testare l’uso di bioerbicidi naturali sulle coltivazioni in vaso della nostra Regione».
A parere di Confagricoltura, l’Unione Europea manca completamente di visione politica sull’agricoltura di domani, concentrandosi su assurdità come la carne coltivata, apoteosi della follia di questo ultimo periodo dell’Europa.
Su tanti temi l’azione di Confagricoltura ha portato a risultati molto importanti, dalla difesa della dieta mediterranea, laddovè il più antico sindacato agricolo italiano non ha esitato a ricorrere all’Antitrust contro il bollino rosso della Francia su alcune produzioni del nostro agroalimentare, al contrasto al nutriscore, dove Confagricoltura è riuscita a sospendere il nuovo regolamento UE.
«Confagricoltura, a Bruxelles, come a Roma e Genova – ha concluso il presidente De Michelis – continuerà la sua azione con rispetto delle Istituzioni ma altrettanta fermezza, perché questo deve essere l’atteggiamento di chi fa impresa e di chi tutela impresa, senza sconti nei confronti di una politica miope in taluni casi se non incapace, in altri. Von Der Leyen due giorni fa ha annunciato una semplificazione amministrativa. Bene oggi noi passiamo un terzo del nostro tempo a gestire carte. Vedremo nei fatti».
Le risorse destinate alla PAC dall’Unione Europea non sono solo strumento per gli agricoltori, che sono l’1,5 % dei cittadini europei. Ma sono per il restante 98,5 % degli europei, che grazie all’agricoltura vedono garantita la sicurezza, e l’approvigionamento, agroalimentare. Il tutto non va dimenticato. Dove c’è agricoltura c’è qualità, c’è cibo, c’è tutela e valorizzazione del territorio.