Le associazioni di categoria agricole liguri scendono in campo riguardo il regolamento sul controllo degli ungulati, cinghiali in particolare. La presenza di questi animali è infatti sempre più massiccia e i danni all’agricoltura, segnalano le associazioni di categoria, sono ormai insostenibili.
Su iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria sono state proposte alcune modifiche al regolamento che disciplina le azioni di controllo degli ungulati.
CIA Liguria dichiara “La proposta dell’Assessore è sicuramente utile, anche se certamente non sufficiente ad affrontare l’emergenza, quindi abbiamo aderito alla richiesta di inoltrare delle concrete proposte di modifica ed aggiornamento del Regolamento.”
In sintesi le proposte emendative sono :
- Estendere la possibilità delle azioni autodifesa a tutti i produttori agricoli e non solo ai titolari di posizione presso CCIAA;
- Autorizzare nelle azioni di autodifesa del fondo agricolo, per gli agricoltori privi di porto d’armi, la possibilità dell’ ausilio dei selettori autorizzati;
- Semplificare e liberalizzare l’uso della gabbie di cattura a protezione del fondo;
CIA Liguria invita inoltre Regione e Commissario Straordinario ad attivarsi maggiormente, anche con gli strumenti già avviabili.
Anche Confagricoltura Liguria punta il dito contro la sovrabbondanza di ungulati, presentando proprie proposte al regolamento in discussione, tra le quali:
- Regolamentare la vendita della carne di cinghiale;
- Turnazione delle squadre di caccia tra le diverse zone assegnate a seconda dei risultati in termini di controllo;
- Snellimento burocrazia per le procedure di autodifesa degli agricoltori.
“Pensare di risolvere il problema solo con la caccia è impensabile” ci dicono da Confagricoltura Liguria “il numero di cacciatori e di catture scende drasticamente ogni anno. Certo, bisogna rendere le cose più facili ai cacciatori onesti e vigilare contro alcune pratiche criminali quali i foraggiamenti.”
Anche Coldiretti Liguria ha dichiarato: “Riteniamo assurdo – incalzano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – che non siano state previste misure suppletive per l’eradicazione della Peste Suina Africana sul territorio regionale. Come Coldiretti, già in occasione del 27 ottobre, abbiamo rimarcato la nostra più ferma volontà di non voler scendere a compromessi: il contingente cacciabile non può e non deve andare sotto i 35.451 capi previsti dal PRIU.”.
In virtù di ciò, la Federazione regionale ligure ha esortato la Regione ad effettuare nei vari Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) una stima puntuale di quelli che sono gli abbattimenti per la corrente stagione venatoria rispetto a quelli previsti dal PRIU. Attivandosi, qualora non saranno sufficienti, immediatamente con gli uffici ministeriali di competenza e con il Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA, Angelo Ferrari, così da poter mettere in campo quanto prima e in maniera ottimale tutte le suddette misure di contenimento e abbattimento degli ungulati.