La grandine che ha flagellato il Ponente Ligure nella notte tra il 31 luglio ed il 1 agosto 2021 ha creato ingenti danni alle coltivazioni del territorio.

Dopo le dichiarazioni del Vice-Presidente della Regione Liguria, con delega all’agricoltura, Alessandro Piana (leggi il nostro articolo), abbiamo ascoltato le reazioni del mondo della floricoltura, direttamente dagli agricoltori coinvolti, facendo il punto con Gian Guido Ghione della NIRP International, storica azienda di ricerca e produzione nella rosa da reciso e da giardino del ventimigliese, membro del Distretto Florovivaistico del Ponente e Presidente di Confagricoltura Imperia.

“La situazione è devastante” ha dichiarato Ghione “la zona più colpita è stata quella della valle di Bevera nel ventimigliese, dove si sono registrati i danni maggiori. Aziende come quella di Santamaria Sandra, Santamaria Sergio, Ballestra Gianni, Lorenzi Alessandro e la NIRP hanno visto la quasi totale distruzione di tutti i vetri delle loro numerose serre. Anche le aziende di piante grasse Ballestra & Lorenzi e Cactus Mania sono state colpite duramente.”

“Per quel che riguarda la nostra azienda, tutte le serre sono state colpite dalla grandinata che in neanche una decina di minuti ha provocato ingentissimi danni sia alle strutture, vetri e films plastico, impianti interni, che al prodotto sottostante. Ma il danno maggiore è stato quello alla serra dei genitori dove stimiamo una perdita del 70% delle nostre ibridazioni, fulcro della attività dell’azienda.”

La situazione generale è gravissima e necessita di interventi immediati a sostegno delle aziende colpite, non solo in campo florovivaistico ma anche in quello agricolo. Anche le coltivazioni di vite ed olivo sono state duramente colpite, soprattutto quelle olivicole dove, a pochi mesi dalla raccolta, la grandine non solo ha danneggiato le piante ma ha provocato la caduta di moltissimi frutti, la cui portata dei danni si potrà quantificare solo nei mesi futuri. Ma non solo, anche carciofi, pomodori, zucchine e molte altre colture da orto in pienaria sono state fortemente colpite.

“Per quel che riguarda il florovivaismo i danni al prodotto sono ingentissimi e per alcune aziende la stagione è pregiudicata.
Alle istituzioni chiediamo che ci siano i giusti ristori e che siano certi sia sulle strutture danneggiate che sulle piante e sul prodotto perduto. Il nostro è un comparto trainante, di grande importanza economica e che soprattutto in casi come questo non può essere lasciato senza aiuti.”

“Chiediamo che venga riconosciuto lo stato di calamità naturale che permetterebbe alle aziende agricole di accedere a precise misure di sostegno come quelle messe a disposizione dal PSR, dal Fondo di Solidarietà Nazionale e dal Fondo di Protezione Civile, l’esonero dai contributi ed altre azione di defiscalizzazione possibili, che permettano alle aziende di tamponare momentaneamente le spese per il recupero delle strutture danneggiate.”

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