Si è recentemente costituito il Comitato tecnico scientifico dell’Associazione Florovivaisti Italiani di Cia, un team di ricercatori ed esperti chiamati ad affiancarne le attività e il percorso di sviluppo, a supportarne l’azione sindacale, a livello nazionale ed europeo, a tutela del settore.

Nel comitato sono presenti sei professionisti di comprovata esperienza in campo fiscale e normativo, nonchè studiosi di genetica e nuove tecnologie:

  • Massimo Bagnoli, responsabile Ufficio fiscale e Coordinatore Area tecnico-normativa Cia e consigliere delegato ESCo Agroenergetica
  • Renato Ferretti, già dirigente della Provincia di Pistoia, direttore editoriale di Linea Verde e vicepresidente CONAF
  • Concetta Licciardello, primo ricercatore (AGR07) del CREA Centro di Ricerca Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura di Acireale
  • Daria Orfeo, direttore di AIPSA – Associazione italiana produttori di substrati di coltivazione e ammendanti
  • Giovanni Minuto, direttore generale del Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) di Albenga
  • Giampaolo Grassi, agronomo e ricercatore di spicco in materia di cannabis light, oggi a lavoro sul tema con Canvasalus società di consulenza e studio su nuove varietà destinate al settore farmaceutico, alimentare e industriale.

«Si completa, così l’assetto organico di un’associazione di rappresentanza per le aziende del comparto, ma anche volutamente messa in piedi per dare al florovivaismo nazionale uno spazio necessario di analisi e dibattito dedicato alle competenze e, quindi, con focus particolare su ricerca e sperimentazione nel settore.» ha detto il presidente di Florovivaisti Italiani-Cia, Aldo Alberto.

«Inoltre, la costituzione del Comitato arriva a coronamento di un progetto importante quale è stato, anni fa, la nascita dell’associazione – ha aggiunto – un passaggio chiave, adesso, a riconoscimento dei professionisti che, tappa dopo tappa, hanno collaborato alla sua crescita. Ci aspetta una nuova stagione di lavoro, cruciale per affermare il ruolo del florovivaista e del settore all’interno del mondo agricolo, nel più ampio tessuto socioeconomico del Paese come della transizione green Ue».

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