Il tema del ricambio generazionale è parte integrante della svolta multifunzionale della Pac e lo hanno dimostrato gli imprenditori di Giovani Impresa con la loro presenza all’incontro “Dove sta andando la Pac”, che si è tenuto a Genova, presso l’hotel NH Marina, dove ha fatto tappa il NewCap Inform Tour.
Dopo i saluti d’apertura del delegato di Giovani Impresa Coldiretti Liguria, Davide Busca, si è passati ad analizzare gli obiettivi, gli strumenti e i nuovi scenari della Politica Agricola Comune con il professor Stefano Ciliberti, ricercatore dell’Università di Perugia. Il focus ligure, invece, rispetto al Psr è stato affidato a Gabriella Fenoggio, responsabile Psr di Coldiretti Liguria, seguita dal direttore generale del CERSAA, Giovanni Minuto, che è intervenuto sulle colture che caratterizzano la Liguria, ovvero l’olivicoltura ed il florovivaismo rispetto alla Pac 2023-2027. La giovane imprenditrice Giada Calzia, dell’azienda agricola Petricor, ha portato la sua testimonianza tracciando il futuro dell’olivicoltura ligure ed il segretario nazionale Giovani Impresa, Stefano Leporati, ha puntato l’attenzione specificatamente sugli interventi della Pac e del Pnrr a favore dei giovani. A chiudere i lavori la delegata nazionale Giovani Impresa, Veronica Barbati, ed il delegato confederale, Bruno Rivarossa.
“Siamo in un momento storico importante in cui l’agricoltura guarda al futuro con voglia di crescita e di riscatto nonostante le evidenti difficoltà di natura economica – ha spiegato Davide Busca delegato regionale Giovani Impresa – in questo scenario sta per essere approvata la nuova Politica agricola comunitaria che ridefinirà gli assetti e l’impianto su cui si muoverà il futuro del sistema agro-alimentare anche nell’ambito del dibattito europeo per affrontare la crisi energetica e la difficile situazione produttiva, messa in crisi prima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina”.
“A livello comunitario servono più coraggio e risorse – hanno affermato Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – per migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi. L’obiettivo fondamentale da non perdere di vista deve essere la salvaguardia di un settore strategico, come quello agroalimentare, per la tutela del territorio e la valorizzazione delle grandi eccellenze locali. Ci auguriamo che le Istituzioni europee sappiano cogliere questo momento per aprire una nuova riflessione sul futuro delle politiche per i sistemi agroalimentari alla luce di un quadro geopolitico che, a prescindere dalla durata e dall’esito della guerra in corso, sarà profondamente mutato rispetto ad oggi. Il settore agricolo, infatti, è tra quelli più sensibili al conflitto tra Russia e Ucraina e la sua attuale importanza per la sicurezza complessiva dei cittadini europei, richiede uno sforzo adeguato a prescindere dall’inerzia della macchina burocratica”.