Proseguono le attività di caratterizzazione delle 8 antiche varietà di basilico recuperate grazie al progetto Oldbasil (finanziato dalla M.10.2 del PSR Regione Liguria), coordinato dal Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP. La caratterizzazione morfologica e agronomica sarà propedeutica all’iscrizione di tali varietà all’Anagrafe Regionale e Nazionale dell’Agrobiodiversità, un importante passaggio per la garanzia di conservazione dell’agrobiodiversità ligure e per scongiurare l’impoverimento genetico del Basilico Genovese DOP e, conseguentemente, delle sue caratteristiche uniche.
È attualmente in corso la prova per la verifica della resistenza alle due fitopatie tra le più diffuse su basilico: Peronospora belbahrii e Fusarium oxysporum f.sp. basilici.
Nel contempo, grazie alle analisi SPME – microestrazione in fase solida – procede la caratterizzazione fitochimica delle varietà di basilico oggetto di studio. La SPME è una tecnologia di preparazione del campione che non prevede l’impiego di solventi, poiché utilizza una fibra rivestita per concentrare i composti volatili e semivolatili presenti in un campione.
Tale analisi permette di individuare e quantificare i terpeni caratterizzanti l’aroma del basilico genovese DOP che, suddivisi in quattro grandi macro-categorie (“fresco, erbaceo”, “floreale, fruttato, dolce”, “speziato, balsamico, legnoso”, “terra, funghi, legno bagnato”), in relazione al contributo che possono dare all’aroma complessivo del basilico, rendono possibile distinguere con chiarezza il basilico coltivato in area DOP da quello coltivato al di fuori di essa.
Le foglie rapidamente sminuzzate vengono inserite in una provetta in soluzione salina per favorire il passaggio delle
sostanze volatili nel cosiddetto spazio di testa. Successivamente, si inserisce la fibra rivestita che concentra i composti volatili e ne permette l’estrazione. La fibra “impregnata” dei composti viene inserita prima in un gascromatografo, che separa i diversi analiti (i composti individuati) e successivamente identificati in uno spettrometro di massa.
I risultati analitici relativi alle componenti aromatiche saranno sottoposti ad un confronto con quelli di accessioni commerciali di basilico utilizzate per la produzione di basilico atto a diventare “basilico genovese DOP” e quelli di basilico coltivato fuori dall’area DOP, al fine di verificare la loro vicinanza rispetto ai parametri consacrati nella DOP del Basilico Genovese.
Per il secondo anno consecutivo, una parte della semente risanata dai principali patogeni del basilico viene destinata alla produzione di nuovo seme.
Il CeRSAA costituisce il luogo di conservazione ex situ del progetto, mentre le aziende partner costituiscono luoghi di conservazione in situ.
Nel mese di maggio i basilici delle varietà antiche sono stati consegnati alle aziende partner del progetto, produttori di basilico nell’area del genovese: Az. Agr. Casotti Roberto, Az. Agr. Ratto Francesco e Az. Agr. Serre sul Mare.
Le 3 aziende si stanno occupando della coltivazione del basilico in pieno campo per la produzione di ulteriori quote di seme delle varietà antiche.
Grazie all’affiancamento di Coldiretti, le aziende stesse effettueranno rilievi e campionamenti ai fini della caratterizzazione delle varietà di progetto.
Fonte: CeRSAA_News n°5/2024