Coltivare e vendere fiori in Ucraina è un affare interessante: in quest’area il reddito è alto quanto i rischi. In otto anni ha vissuto tre volte una recessione catastrofica, ma nonostante ciò il business dei fiori continua a prosperare. Un recente articolo, pubblicato dalla rivista online Australian Rural & Regional News Pty Ltd, analizza la storia recente del mercato florovivaistico ucraino dal 2014 a oggi.
Un mercato con un valore di 250 milioni di dollari e circa 150 milioni di fiori recisi prodotti, calati drasticamente dal 2014 ad oggi.
Nel 2014 infatti, a causa della guerra con la Russia, le vendite diminuirono del 58% per poi recuperare, entro il 2018, il 40% dei volumi precedenti. Ma con l’avvento della pandemia da COVID-19 le vendite di fiori sono tornate a calare, con volumi inferiori ai 100 milioni di dollari all’anno. Dopo l’attacco russo del 2022, gli importatori di fiori in Ucraina hanno segnalato la chiusura di molte imprese a causa della riduzione del mercato ucraino dei fiori.
Nella situazione attuale, col perdurare del conflitto, pochi tipi di attività possono avere successo. Forse il più ottimale è la coltivazione e/o la vendita di rose, in quanto è il fiore più popolare in Ucraina ed è in grado di fornire quasi la metà di tutte le vendite.
Ogni anno in Ucraina vengono vendute più di 60 milioni di rose ed il governo ucraino ha approvato una legge che protegge le aziende rosicole nazionali. In precedenza, le rose importate a buon mercato spiazzavano quelle coltivate in loco ma ora è molto più realistico coltivare fiori in Ucraina e venderli all’ingrosso o al dettaglio.
Successivamente l’articolo analizza diverse possibilità di sviluppo e sfruttamento di questa situazione da parte di “volenterosi uomini d’affari”, con interviste anche a imprenditori che ha deciso di tentare un’attività, come Natalya Gordeychuk, proprietaria della società “Sady-Bakhmuta” a Bakhmut, nella regione di Donetsk. L’intervista analizza costi e ricavi dell’operazione di apertura e gestione di un negozio di fiori in Ucraina anche in tempo di guerra. Un interessante spaccato della situazione vista dal punto di vista di chi commercia e vive nel campo florovivaistico.