Cinque aziende unite nel segno della famiglia e del lavoro, quello in campo florovivaistico. Siamo ad Albenga, dove il Consorzio RB Plant di Bruzzone offre una vastissima gamma di piante, fiori ed erbe aromatiche in vaso. Dalle classiche margherite della Piana di Albenga verso tutta l’Europa con costante attenzione alla qualità e all’ambiente. Abbiamo parlato con Francesca Bruzzone per entrare meglio dentro questa realtà
Rb Plant è un consorzio, qual è la sua storia?
“Sì, siamo un consorzio florovivaistico formato da cinque aziende agricole. Il consorzio nasce nel 1994 ed è familiare: negli anni Novanta agivamo singolarmente come aziende, ciascuna con i propri prodotti – una volta erano quasi esclusivamente margherite – ma c’era già una collaborazione tra di noi. Quando il mercato ha reso di più, abbiamo unito le forze in un’unica società”.
E dalle margherite, vi siete allargati
“Sì, andando avanti il mercato si è evoluto e ha richiesto più energie e più esigenze, con diversificazione di prodotto. Quindi ci siamo ingranditi. Lo avevamo fatto già nelle aziende singole, acquistando terreni e producendo più varietà, poi abbiamo iniziato ad avvalerci anche di fornitori fuori dalla nostra cerchia familiare, cioè aziende non consorziate. Andando avanti, dal territorio albenganese ci siamo allargati in base alle richieste sempre maggiori del mercato arrivando fuori regione e fuori dall’Italia”.
Un percorso notevole
“Sì, la priorità è sempre stata quella dia vere un listino e una disponibilità da offrire al cliente che fosse la più ampia possibile. Per questo oltre alla nostra produzione di qualità cerchiamo di avvalerci sempre di fornitori, sia sulla piana di Albenga che fuori, che siano qualificati, controllandoli e dividendoci le responsabilità tra noi soci”.
Di che piante vi occupate?
“Abbiamo una grande varietà di piante e fiori: dalle margherite bianche e colorate alle ultime novità dell’eccellenza di zona che sono le erbe aromatiche, un prodotto che proviene in larga parte prevalentemente dalla Piana di Albenga. C’è poi una piccola parte, che inseriamo tra le nostre disponibilità di piante, che arriva da altre regioni italiane, e qualche prodotto spagnolo. La Dipladenia, per esempio, era un prodotto acquistato inizialmente solo in Spagna, poi è subentrata la produzione ad Albenga e dunque ora usiamo fornitori locali”.
I vostri mercati vanno ben oltre il confine
“Sì, sia l’import che l’export. Cerchiamo in ogni caso di garantire sempre un rigoroso e costante controllo della qualità che, avendo la fortuna di essere sei soci, spetta a chi si occupa del controllo qualità e della selezione dei fornitori”.
Dove vi muovete, sulla mappa?
“Per l’import, come dicevo, la Spagna e territori come il Lazio o la Puglia. Per l’export siamo nati con il mercato italiano, il primo paese fuori dal confine è stata la Germania. Gli altri mercati sono arrivati progressivamente, investendo e partecipando a fiere per pubblicizzare il nostro prodotto. Sono arrivate Francia, Svizzera, Austria, Belgio, Olanda e poi Finlandia e Norvegia. Sui percorsi più brevi, per esempio Germania, Francia, Olanda la gamma e la disponibilità sono più ampie perché il trasporto implica minore tempo. Quando parliamo della Norvegia, a malincuore, la disponibilità è decisamente ridotta per via dei giorni di viaggio e del buio: alcune piante non sopporterebbero bene. Stiamo tuttavia cercando di allargare la gamma con piante più forti e resistenti, che ci consentono di far crescere il mercato nordico”.
La margherita è il fiore storico per voi, ci sono altri fiori a cui siete particolarmente legati?
“La margherita è al primo posto in tutti i mercati, ma per l’Italia non ci dobbiamo dimenticare del geranio, che sta passando un po’ di moda ora. Per quanto riguarda l’estero, è questo mercato che ci ha insegnato a coltivare l’eccellenza albenganese, ovvero la pianta aromatica”.
Parliamo delle dimensioni del vostro consorzio
“Siamo cresciuti gradualmente. Nati con quattro soci – io non c’ero ancora – all’inizio facevamo tutti tutto, dal magazzino all’ufficio. Siamo cresciuti in questi anni e oggi siamo 18 in ufficio mentre in magazzino, nei picchi stagionali durante i quali ci dobbiamo avvalere anche di dipendenti a tempo determinato, siamo circa trenta persone”.
C’è appena stato, con fine ottobre, un picco con i crisantemi. Quali sono i periodi caldi per voi?
“Il clou per noi è la primavera. Crisantemi o Stelle di Natale sono più difficili ma sono picchi brevi, con una scadenza. Le aromatiche, le margherite o i ciclamini non hanno scadenze e si riescono a vendere finché c’è mercato”.
Come si svolge una giornata tipo nella vostra azienda?
“Parte al mattino, con il ricontrollo per far sì che tutto sia in ordine: parliamo pur sempre di piante vive, per cui anche un acquazzone notturno potrebbe scombussolare i piani. Quindi al mattino si fa un secondo controllo generale sugli ordini fatti ai fornitori la sera prima. Si riceve il prodotto ordinato, si confeziona l’ordine del cliente per poi farlo partire, il resto della giornata è dedicato all’ufficio commerciale e al contatto col cliente, oppure all’ufficio acquisti per controllare la qualità dei prodotti in entrata. Noi confezioniamo il prodotto tutto etichettato, quando necessario anche con etichette personalizzate su richiesta del cliente, così che la merce arrivi direttamente pronta da mettere in vendita”.
Avete idee di innovazione per il futuro?
“Abbiamo una politica aziendale molto rigorosa e costante sul controllo della qualità, ci avvaliamo di certificazioni che garantiscono questo nostro lavoro ed è una strada che percorreremo anche in futuro, con un rigoroso e costante controllo. In fondo siamo nati come contadini e siamo diventati commercianti: cerchiamo sempre di rispettare la tradizione creando, cosa che per noi è fondamentale nel tempo, legami molto forti con i partner, che siano clienti o fornitori. A volte gli strumenti sono stati “inventati” dal Covid, come le videochiamate, oppure cerchiamo di mettere delle telecamere in magazzino per far sì che il cliente riesca a collegarsi e vedere in tempo reale la pianta. La relazione per noi è importante, sia verso il cliente che verso i fornitori”
Per quanto riguarda l’ambiente? Avete dei progetti attivi?
“Abbiamo un’anima green che ci rappresenta e include disciplinari interni. Per esempio abbiamo una linea tutta nostra che si chiama Sunny Herbs con cui cerchiamo di seguire, oltre alle regole che vengono dettate dalla legislatura italiana, un nostro disciplinare che rispetti la natura, o le api. Cerchiamo sempre di rinnovarci su questi temi, di anno in anno, anche con il fotovoltaico che siamo pronti a installare”.
Si sente molta passione dietro tutto questo
“È così! Dico sempre che il gruppo non si fa solo con i titolari, ma insieme, in squadra. Ognuno ha il suo compito, non si lavora in compartimenti stagni ma sapendo tutti aiutarci in caso di bisogno”.
Intervista della nostra collaboratrice Alessandra Chiappori.