E’ uscita l’edizione 2021 del periodico approfondimento firmato dal CREA PB sullo stato dell’Agricoltura in Liguria, a cura dei ricercatori Alberto Sturla e Stefano Trione, che fotografa lo stato di uno dei settori economici più importanti della nostra regione attraverso le statistiche più recenti.
“L’opuscolo “l’Agricoltura nella Liguria in cifre” offre agli addetti del settore e a chiunque sia interessato un approfondimento congiunturale sull’economia ligure, con particolare riferimento al settore agroalimentare,” ci riferisce Alberto Sturla.
“Per quanto di nostra conoscenza, è l’unica pubblicazione che permette al lettore di trovare in un unico luogo le principali statistiche di interesse regionale. L’agilità dello strumento però non deve ingannare: è il frutto di un lavoro che coinvolge, ad ogni edizione, ricercatori, funzionari regionali e grafici,” aggiunge
Secondo i dati ISTAT, le aziende agricole liguri contano 4.041 unità (dati 2018) di cui:
- 2.903 Colture agricole non permanenti
- 1.059 Colture permanenti
- 79 Riproduzione delle piante
La maggior parte degli occupati sono a tempo determinato, 6.757 unità (di cui 490 comunitari, 3.366 extracomunitari, 2.901 italiani), con un aumento del 6,4% dei lavoratori extracomunitari e delle loro giornate lavorative (+8,2%) rispetto al 2018. Sono le province di Imperia e Savona a far registrare il maggior numero di stagionali, soprattutto distribuiti nei periodi di raccolta dei prodotti florovivaistici ed orticoli, con una percentuale maggiore di occupati di sesso maschile (dati INPS 2019).
Per quel che riguarda le rese, le principali coltivazioni erbacee e arboree liguri hanno risentito di un’annata agraria difficile dal punto di vista climatico e non solo, ma il florovivaismo resta il settore trainante rappresentando il 64,5% del valore totale delle produzioni dell’agricoltura ligure, compresi i servizi.
A livello nazionale le produzioni liguri rappresentano il 29,6% del totale.
Interessante anche il capitolo riguardante il mercato fondiario, un tema importante soprattutto nel settore dell’ortoflorovivaismo, dove si registrano i valori più alti collocati, per la maggior parte, nella zona di Sanremo.
Questo scoraggia l’acquisto di nuovi terreni, ma incentiva l’affitto la cui tabella, a pagina 33, riassume una media dei canoni divisi per zone e tipologie di terreni, dove spiccano i prezzi maggiori nelle zone di Albenga e Sanremo.
In chiusura un approfondimento sulla pandemia da Covid19 ed i settori più colpiti dove il florovivaismo ha assunto, purtroppo, un ruolo di rilievo, facendo registrare una perdita tra il 60 e l’80% durante il primo lockdown.
Una prima stima quantifica in oltre 200 milioni di euro la perdita complessiva di fatturato delle aziende floricole liguri, causato soprattutto dal rallentamento degli scambi con l’estero, cui circa il 70% della produzione è destinato, ed in particolare con la vicina Francia, che rappresenta il 30% dell’export di ornamentali liguri.
In ultima analisi, un interessante elenco delle misure finanziarie adottate per contenere i danni causati dalla pandemia.
L’opuscolo è scaricabile gratuitamente sul sito del CREA.