Comincia ad emergere un quadro più preciso dell’impatto effettivo delle avversità atmosferiche che il 30 agosto hanno colpito la piana di Albenga.
Il quadro generale di ciò che è accaduto è quello sempre più ricorrente: eventi improvvisi, molto localizzati, anche a forte intensità. In questo caso, un misto di vento, pioggia e grandine hanno colpito, in vario modo e forza, il territorio ingauno.
Danni diffusi in particolare alle serre, con diverse segnalazioni di vetri rotti. In particolare, ci vengono riportati gravi danni alle colture protette del CeRSAA. Il torrente Carenda è rimasto a rischio esondazione, tenendo col fiato sospeso molte aziende.
Localmente ci sono stati allagamenti a diverse aziende, che hanno ovviamente compromesso la produzione.
Il Distretto invita ovviamente le aziende a segnalare i danni al più presto (entro i 30 giorni dall’evento) agli ispettorati agrari seguendo la ormai consueta procedura di segnalazione danni – maggiori informazioni a questo link: https://www.regione.liguria.it/homepage/protezione-civile-liguria/post-emergenza-segnalazione-danni/comparto-agricoltura-pesca-acquacoltura-forestale.html.
Coldiretti Savona propone la richiesta dello stato di calamità naturale. CIA Albenga nota come questi danni capitino su produzioni già provate dalla siccità e dopo una stagione obiettivamente difficile. Confagricoltura chiede che ci si concentri sulle soluzioni concrete piuttosto che sulle passerelle elettorali.
Il Distretto Florovivaistico chiede invece un profondo cambio di mentalità e di approccio al territorio e al tempo atmosferico. “Dobbiamo fare i conti con un clima che è già cambiato e cambierà ancora” dichiara il Presidente Luca De Michelis “per questo non possiamo più perdere tempo e trovare prima di tutto i fondi necessari per gli interventi di messa in sicurezza già pronti nel cassetto, ma non ancora realizzati.”
Tra i dati positivi emerge infatti come dove sono stati realizzati interventi strutturali i danni alluvionali sono stati contenuti, per accentuare purtroppo i problemi dove mancano.
“Ci sono diversi progetti che sono solo da finanziare, c’è da ricordare, sia a livello pubblico che privato, quanto è importante fare una corretta manutenzione del territorio, quotidiana “ricorda infine De Michelis” e passare davvero dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione.”