Un team di scienziati ha scoperto come le piante impediscono che i virus vengano trasmessi alla loro “discendenza”, una scoperta che potrebbe garantire non solo coltivazioni meno suscettibili ai patogeni ma aprire alla ricerca nel campo della ridurre della trasmissione di malattie dalle madri ai bambini.

I virus vegetali sono spesso in grado di diffondersi da un paese all’altro attraverso il commercio di sementi. Di conseguenza, la trasmissione della malattia dai genitori alla progenie è una preoccupazione globale.

«I virus possono nascondersi nei semi per anni, rendendo questo uno dei problemi più importanti in agricoltura», ha affermato il professore Shou-Wei Ding dell’UC Riverside del Dipartimento di Microbiologia e Patologia Vegetale dell’Università della California, autore dell’articolo pubblicato sulla rivista scientifica Cell Host & Microbe.

Quando una pianta madre affetta da un virus produce, ad esempio, 100 semi, solo tra lo 0 e il 5% delle piantine rischia di essere infettata. Il team guidato dall’UCR voleva risolvere questo mistero individuando il percorso immunitario che impedisce la trasmissione del virus dal genitore alla progenie, chiamata anche trasmissione verticale.

Lo studio è stato condotto su centinaia di varietà di Arabidopsis, una piccola pianta della famiglia della senape, inoculate con il virus del mosaico del cetriolo.
Due geni, entrambi noti per essere funzionali solo durante le prime fasi dello sviluppo del seme, sembrano essere i più importanti a questo scopo di protezione, perchè operano nella cosìdetta “via dell’interferenza dell’RNA” (RNA interference pathway).

Le informazioni genetiche nelle cellule vengono convertite dal DNA allo RNA e quindi alle proteine. A volte, il RNA a doppio filamento viene tagliato in frammenti più piccoli chiamati piccoli RNA interferenti o siRNA, che vengono utilizzati per bloccare la produzione di proteine, alcune delle quali potrebbero provenire da un virus invasore.

«Molti organismi producono siRNA per controllare e inibire le infezioni virali» ha spiegato il professor Ding. «Crediamo che il motivo per cui queste piante possono prevenire le infezioni dei semi è perché il percorso di interferenza dell’RNA antivirale è attivo quando i semi si sviluppano all’interno delle piante madri.»

Andando avanti con la ricerca, il team di ricercatori sta testando se è possibile ridurre ulteriormente i tassi di trasmissione del virus rafforzando il percorso immunitario identificato nei semi.

Poiché questo percorso è ampiamente conservato in una varietà di organismi, inclusi invertebrati, funghi e mammiferi, la scoperta potrebbe avere ampie implicazioni per la prevenzione delle malattie sia animali che umane.

Lo studio completo è disponibile qui, in lingua inglese: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1931312824003160?via%3Dihub

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