In data 27/06/2024 il Senato della Repubblica Italiano ha approvato il DDL.S.241 ovvero la “legge delega” sul Florovivaismo.

Ma cosa cambia adesso?

Per il momento assolutamente nulla. La legge delega è il primo passo di un cammino di “revisione” del quadro normativo del settore. In poche parole, con questa l’approvazione al Senato, il Parlamento ha incaricato il Governo, di emanare una serie di leggi (decreti legislativi) che nel loro insieme costituirà la nuova legge sul florovivaismo.

Nulla di fatto quindi?

Assolutamente no; come detto è il primo passo verso un cammino che finalmente darà una identità specifica al a un settore che finora ha dovuto
faticosamente difendere la sua identità all’interno dei vari settori dell’agricoltura italiana. A partire dalla definizione di “Attività agricola Florovivaistica”, viene finalmente data una dignità propria a tutte quelle azioni che finora non erano considerate parte integrante del settore florovivaistico quale la produzione e commercializzazione delle composizioni di fiori.

La durata di questa “delega” è di 24 mesi, ovvero 2 anni a partire da adesso per riformare il settore con i decreti legislativi.

Con la riforma Costituzionale del 2001, la materia “agricoltura” è stata sottratta allo Stato diventando di competenza delle Regioni, che sono state in grado di disciplinare autonomamente la materia con propri decreti regionali. Questo vuol dire che “il motore” di questa riforma sarà proprio il concerto delle Regioni mentre allo Stato resterà il ruolo di coordinamento.

Questo ruolo è la prima “novità” della legge delega ossia l’istituzione di un Ufficio per la filiera del florovivaismo, presso il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, al fine di garantire l’efficace gestione del settore e la valorizzazione delle attività.

La seconda novità è il Piano nazionale del settore florovivaistico che verrà elaborato, con cadenza quinquennale, quale strumento programmatico e strategico del settore che, una volta entrato a regime, consentirà agli operatori di settore di programmare adeguatamente, anche i loro specifici investimenti, contando su una specifica azione dello Stato centrale in aderenza al piano stesso.

A vigilare sull’applicazione del Piano, e a predisporre le integrazioni o variazioni, ci sarà il “Tavolo Tecnico del Settore Florovivaistico” che, con attività di monitoraggio e consultiva, parteciperà attivamente alla stesura delle politiche di settore. Saranno membri del tavolo sia i rappresentanti dei Ministeri della Salute, Made in Italy, Ambiente ed Economia, che i rappresentanti delle organizzazioni professionali, distributori, commercianti e produttori.

Altra novità di fondamentale importanza, riguarda la raccolta e l’elaborazione dei dati statistici riferiti al settore con l’istituzione dell’Osservatorio per i dati statistici ed economici.

Una rivoluzione importante perchè ben sappiamo quanto il settore florovivaistico sia orfano di dati statistici puntuali e precisi. Numero di aziende, produzione, prezzi e volumi finalmente avranno una data di pubblicazione triennale andando a supportare con evidenza oggettiva la programmazione e le misure economiche necessarie allo svolgimento del Piano Nazionale.

Altre novità rilevanti riguardano la costituzione dei Distretti Florovivaistici con la funzione di mettere in relazione le imprese floricole del territorio con gli enti locali e regionali e finalmente si parla anche di Riconversione delle strutture produttive e del loro efficientamento energetico.

Verranno, infine, stanziati dei fondi pari a 1 milione di euro l’anno per la realizzazione di progetti di ricerca nel campo delle nuove varietà ornamentali e di progetti di ricerca e sviluppo proposti dal tavolo tecnico e previsti dal piano nazionale.

E’ chiaro che, pur non avendo una Legge definitiva a disposizione, sia in corso una vera rivoluzione per il settore che porterà grandi novità e nuove opportunità di sviluppo e crescita per l’intero settore florovivaistico.

Approfondimento a cura di Marcello Militello, dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo.

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